28 aprile, 2006
L'Italia non è spaccata in due. E' un bipolarismo fasullo che ci divide
Forse sei un po' ottimista sulle cifre dei tre raggruppamenti; quando si trattasse di affrontare problemi concreti per esempio in economia non credo che il gruppo "socialista" arriverebbe neppure alla soglia inferiore della forchetta 25/30.
Cosi' pure su altri argomenti tanto i cattolici che liberali non sarebbe certo uniformi e coesi.
In piu' i liberali come tali non sono mai esistiti come forza con valore e presa sull'elettorato italiano intorno a 1/3 o 1/4, e la mancanza di una tradizione in questo senso e' un problema in Italia.
In quanto all'inedito e insolito mega-gruppo liberale, è chiaro che oggi sarebbe utopistico.
Potrebbe cominciare ad essere realistico, come lascio intendere, solo dopo un'ampia campagna di sensibilizzazione, che dovrebbe rivelare a tanta gente
sulla base di questioni e problemi precisi che "in fondo, senza saperlo, loro sono sempre stati liberali..."
A Sinistra c'è Caruso e i no-global? E allora il Centro si allea con la Destra. Nella Destra c'è Signorelli, Rauti ecc? E il Centro si allea con la Sinistra.
Sarebbe uno spauracchio efficace.
Appunto, come nella vituperata Prima Repubblica, in cui tutti diventavano a poco a poco sempre più moderati.
Ci sarebbe una vera alternativa virtuosa. Col tripolarismo ci sarebbe concorrenza e non duopolio.
Gli estremisti sarebbero fuori gioco. Mentre nel bipolarismo sono determinanti.
No l'unico rischio serio, piuttosto, sarebbe che le frange non tenute a freno dall'inserimento si potrebbero scatenare nelle piazze.
Vedi:
http://en.wikipedia.org/wiki/Political_party#Nonpartisan.2C_Single-party.2C_two-party.2C_and_multi-party_governments
http://en.wikipedia.org/wiki/Political_parties_in_Finland
Essendo critico jazz ho dato uno sguardo alla definizione (ed. italiana): non ti dico. Da mettersi le mani nei capelli.
Pur non avendo tempo e dovendo fare altro, mi sono dovuto mettere a riscrivere tutta la prima parte della definizione.
Infatti, il miglior esempio di tripolarismo è quello attuale inglese: conservatori, laburisti, liberali. E funziona. Ma in realtà in Inghilterra funzionerebbe quasi tutto: ci sono gli inglesi
D'accordo con tutto quello che dici. Piccolo PLI, anche perché i liberali (com'è ovvio in Occidente) erano già allora in vari partiti, pensiamo addirittura a Degasperi, cattolicissimo ma laico (oggi Buttiglione, Pera e Ferrara lo chiamerebbero "laicista" coprendosi come sempre di ridicolo), che mai delegò alla Chiesa le questioni politiche italiane, rifiutò l'alleanza coi neofascisti "ordinata" da Pio XII e per questo costretto a fare una lunga umiliante anticamera in Vaticano.
Ma è chiaro che in un'Italia poco liberale (al massimo, a differenza degli altri Paesi occidentali, saremo un 30%, divisi tra 5 o 6 partiti) un grande soggetto unitario liberale dovendo occupare di tutto, per l'illiberalismo altrui, dal mercato ai Pacs, dal cacciare gli statali inoperosi a cacciare i dittatori e i terroristi nel mondo, dalla laicità al recupero dell'europeismo liberale, sarebbe per forza contro la Sinistra e contro la Destra. O meglio, proprio come diceva Croce, si dovrà alleare, a seconda delle leggi e delle cose, una volta con la Destra e una volta con la Sinistra. Diventando così l'ago della bilancia,
Perciò ripeto da anni che molti liberali sono ottusi: come le ragazze belle ma oche non si rendono conto della "fortuna su cui sono seduti" (famosa frase di una celebre maitresse...)
L'Inghilterra ha, è vero, un "terzo partito" liberale, ma come si sa esso non raggiunge certo le percentuali dei due partiti maggiori. E se i liberali sono un partito minore persino in Inghilterra, quel 25-30% suona davvero sballato. D'altronde è vero che nella nostra situazione attuale anche riavere il vecchio PLI sembra un sogno, figurarsi poi i Lib-Dem...
E' chiaro che in GB quasi non serve un PL, col popolo che è già liberale in maggioranza (non assoluta, come negli USA). Anche se crede di essere conservatore o laburista.
In Italia da vari campioni preliminari si può intuire un 20-30% almeno. Che è poco, anzi, se pensi che siamo in Occidente.
Cifre campate in aria? No, anzi prudenziali. Lo sai che la maggioranza delle donne italiane (quindi comprese le cattoliche) è a favore della libertà di terapia e si ricerca sulle staminali?
Oppure pensi che oggi, non essendoci un PL in Parlamento
i 60 milioni di Italiani siano tutti fascisti, nazisti, comunisti o anarchici? Questa è la domanda vera: cerca di rispondere. Dirai di no, ovviamente.
Quindi il Parlamento non rappresenta il Paese.
E se tu demografo sai fare le domande, senza citare i nomi dei partiti, scopri che tantissimi sono liberali senza saperlo.
Ma perfino se entriamo dentro i partiti in Parlamento scopriremmo col test giusto che
saranno ideologicamente liberali (dico a caso) oltre la metà dei deputati di FI,
tutti i radicali, da un quinto a un decimo di AN, un ottavo di UDC, un quarto di Margherita, due terzi dei dipietristi, un ventesimo dei DS ecc. Fai la somma. Solo Comunisti italiani e Rifondazione sicuramente non hanno liberali.
E, nota, per le candidature ha operato una precisa strategia selettiva anti-liberale. Pensa se questa selezione non ci fosse stata: i liberali sarebbero oltre il 40% dei deputati, visto che siamo il 7° (ancora) Paese industrializzato del mondo e le idee anglosassoni sono ormai entrate nella testa anche di mia nonna.
Insomma io parlo delle idee, della mentalità, dell'ideologia liberale, voi sempre dei partiti liberali. Sono due cose diversissime. Il liberalismo puù vincere anche senza partiti liberali: quello che conta sono le idee e le scelte concrete.
Lo sai che il Risorgimento fu fatto senza che esistesse un partito liberale?
Cavour "era" liberale, però.
Così si ragiona. Non sui partiti, le liste, i metodi elettorali che l'oligarchia antiliberale ha predisposto.
Ecco perché FI e gli altri partiti non vogliono la formazione di una vero PL: se si calcolassero le idee della gente e non i personaggi più o meno coloriti e vuoti (Berlusconi, Prodi ecc), pronti a tutto e niente perché senza idee, FI e gli altri gruppi verrebbero smembrati, dimezzati, cicomposti, riaggregati, spostati.
Come dico io: grosso modo un 20-30 % ciascuna le 3 ideologie: conservatori, liberali, socialisti.
Ma purtroppo la politica è fatta anche di intrighi, legami umani, simpatie e antipatie, scambi di favori, truffe, corruzione, e non solo di idee. Prodi, Di Pietro, Rutelli, Berlusconi, Mastella, Casini, Fini ecc. non sono né carne né pesce. Loro stessi non saprebbero definirsi né conservatori, né liberali, né socialisti. Amano solo il Potere.
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