14 aprile, 2006

 

Da "Porco Giuda" a "povero Giuda". Rivincita d'un ebreo discriminato

"Porco Giuda", diceva il popolino, e non solo, ai tempi in cui perfino le parolacce erano suggerite da Santa Madre Chiesa, nella più invadente teocrazia. Come oggi nei Paesi retti dall'Islam, in cui anche nelle maledizioni non c'è libertà, ma bisogna usare solo quelle proposte dal pulpito in moschea.
Ma era davvero colpevole? Insomma, questo Giuda Iscariota "tradì" veramente Jeoshua il Nazareo (cioè il ribelle, non "di Nazareth", fa notare il cristologo Cascioli). Così dicono i quattro vangeli riscritti e autorizzati dalla Chiesa, tra i tanti che erano in circolazione. Ma altri documenti lo negano.
Secondo recenti ritrovamenti, sembra che fosse ingiustamente accusato. Noi non abbiamo la competenza per dire la nostra opinione. Possiamo solo notare che Giuda è stato il primo ebreo ad essere discriminato dai Cristiani, essendo accusato di tutte le nequizie immaginabili.
Nell'omelia del Giovedì Santo papa Benedetto XVI, con molte acrobazie teologiche e la proverbiale dialettica degli uomini di Chiesa, ha ribadito la figura negativa di Giuda, osserva G.C.Vallocchia. Ma di fatto accredita la validità storica e documentaria, pur svilendone i contenuti, della favola simbolica del vangelo riemerso dalla sabbie del deserto etiopico, in cui l'esecrato apostolo appare non colpevole.
Non abbiamo argomenti, ma ci intriga l'ipotesi. Anche perché è statisticamente improbabile che tra i tanti vangeli che allora correvano per il vicino Oriente, non ci fossero testimonianze divergenti da quelle "ufficiali" scelte o riscritte dai Cristiani del I secolo dopo Cristo, per "ragion di Stato".
Ma l'amico Vallocchia commenta: "E' come voler riaffermare la bontà di Biancaneve negando la verità di un raccontino parallelo che rivela che in realtà è la principessina ad avvelenare la matrigna". Oltre a dire che l'intervento del papa mette sullo stesso piano di credibilità anche i cosiddetti Vangeli Apocrifi e ingenera legittimi dubbi sulla veridicità dei quattro vangeli canonici, conclude il presidente di No God.
Chi ne sa di più? Forse il colto Cascioli?

Comments:
Il buon Cascioli dirà solo che son tutte favole, anche se in modo più prolisso e colto del mio :)
 
OmyGod!: "e' statisticamente improbabile che tra i tanti vangeli che allora correvano per il vicino Oriente, non ci fossero testimonianze divergenti da quelle "ufficiali" scelte o riscritte dai Cristiani del I secolo dopo Cristo, per "ragion di Stato"."
Ma perche' scrivi di cose che manifestamente non sai?
I vangeli canonici diventano tali attraverso un processo (praticamente democratico) di selezione dal basso. A meno che tu non abbia studiato storia sul codice da Vinci...
Il ruolo di Giuda e' un problema teologico affascinante, ma lascialo trattare a chi ne sa qualcosina o ha talento artistico per trarne ispirazione (per esempio l'eterodosso ma interessante "La Gloria" di Giuseppe Berto).
In poche righe hai commesso tali e tanti errori storici che diventa difficile persino rispondere.
Solo un appunto giusto per far capire: l'idea di Chiesa retrostante al tuo post e' quella trionfante post-costantiniana (secolo IV). Ma qui si sta parlando della formazione dei Vangeli e del loro divenire canonici (senza dimenticare che i primi testi cristiani non sono neppure i vangeli ma le epistole paoline).
Un processo accaduto nell'arco del II secolo, quando i cristiani erano una sparuta minoranza perseguitata e senza strutture centralizzate; alcuni testi esemplari sono la lettera a Diogneto, o Ireneo di Lione, Contra Haereses, o la lista canonica del Frammento Muratoriano.
Quindi tutte le considerazioni su "ragion di stato" o Giuda discriminato da chissa' quale potere sono semplicemente senza senso.
Ma anche tutto il resto: quattro salti nel regno dell'anacronismo storico.
Di cio' che non si conosce sarebbe meglio non parlare, scrisse un saggio, Wittgenstein se non erro.
 
Stefano, ti aspettavo al varco...
Ma vuoi capire che era una cosa un po' ironica e scherzosa? O devo mettere l'inciso: "ironia"?
"Ragion di Stato" era tra virgolette ironiche.
Chiaramente non prendevo l'argomento sul serio. Però non puoi negare che - come dicono vari storici indipendenti, tra cui il Cascioli, senza contare l'eterodosso Ceronetti - la divisione tra Vangeli buoni e cattivi fu un'operazione selettiva dettata dalle necessità che la Chiesa-Potere, come struttura nascente, guarda caso proprio mel I e II secolo d.C., aveva di stabilire una verità uniforme ufficiale.
Anzi, per Ceronetti e altri, essendo Joshua un esseno, ed avendo il c.d. "vangelo degli Esseni" messo in evidenza lati della sua vita e personalità che non giovavano allora alla nascente Chiesa cristiana organizzata, proprio quel vangelo fu uno dei penalizzati.
 
Dimenticavo: io stavo solo praticando il famoso e legittimo genere letterario della "citazione". E' stato il Papa a parlarne e poi un comunicato di Vallocchia a commentare, come scrivevo.
L'aspetto giornalistico è tutto.
L'unica domanda che ponevo (se Giuda ha davvero tradito e quale altro vangelo dice di no) non l'hai chiarita
 
Senti non ho tempo, e' Pasqua.
Eppoi Cascioli? E perche' non Mammuccari? Cascioli e Vallocchia stanno alla Bibbia come Toto Cutugno a Mozart.
Quanto a Ceronetti. Scrive bene. Sempre le stesse cose da quando lo leggo.
E' gnostico. Ma la gnosi e il cristianesimo sono due cose ben diverse.
La gnosi si nutri' delle storie e dei personaggi cristiani come di tanti altri. Ma rimase se stessa pur proteiforme.
E i cristiani, che scemi non erano, capivano bene la differenza tra quanto annunciato dagli apostoli e quanto era semplicemente rivestito di panni apostolici ma in giro da centinaia d'anni.
Di nuovo, basterebbe leggiucchiare qualcosa su gnosi e cristianesimo per vedere la differenza.
Su Giuda (il figlio della perdizione, Gv 17,13): meglio sarebbe stato se non fosse mai nato disse Uno che se ne intendeva(Mt 26,24).
Certo se si parte dall'idea che i veri "testi cristiani" sono quelli che si trovano sepolti sotto qualche duna del Fayyum, allora ghe nient de fa, come si dice dalle mie parti.
E' come sentir parlare Pannella di liberalismo e scuola asserendo che ci vuol la scuola di stato. Puoi dire che e' liberale fin che vuoi... Ma e' wishful thinking, caro il me Nico.
Buona Pasqua di Resurrezione.
 
È difficile stabilire, a distanza di 2 millenni, se Giuda Iscariota è stato colpevole o non colpevole di tradimento. Probabilmente non lo sapremo mai, ma bisogna considerare che, la maggior parte delle volte, la storia viene scritta dalla parte dei vincitori, per cui gli avversari vengono automaticamente messi in cattiva luce.
Credo sia ormai appurato che il Cristianesimo, così come lo conosciamo, è stato il frutto di un colossale assemblaggio teologico iniziato già nel I secolo da un abilissimo mistificatore di nome Shaul (meglio noto come S. Paolo) e culminato al tempo del Concilio di Nicea sotto la supervisione di Costantino, uno scellerato vissuto da ateo (si è fatto battezzare solo in punto di morte), ma abbastanza scaltro e intelligente da aver compreso, in mezzo a numerose nefandezze, che dall’unità della fede si sarebbe giocata l’unità dell’Impero.
Inutile star qui a discutere sulle vere origini del Cristianesimo, sull’opera meticolosa di censura dei testi ritenuti “non ortodossi” operata dai Padri Apostolici prima e dai cosiddetti Padri della Chiesa poi, nonché sulle numerose incongruenze e fantasie contenute nei Vangeli. Esiste al riguardo una copiosa letteratura che, tuttavia, non credo arriverà mai a chiudere definitivamente la questione sul caso Giuda.
 
caro Piero, mi chiedo se quando mangi il risotto che prepara tua mamma ti fai le stesse ragionevoli obiezioni... Il risotto lo fa il vincitore, chissa' che non voglia avvelenarmi.
Con il tuo metro non solo non si potrebbe fare storia, ma neanche scienza, perche' ciascuno di noi dovrebbe rifar tutto da capo, guai a cascarci.
E neppure innamorarsi, perche' chissa' come si fara' mai a fidarsi di un altro da te...
E' il problema del dubbio sistematico, persino Descartes che ne fu l'inventore dichiara che e' utile, ma una volta nella vita...
Giuda fu un giuda.
Eppoi se si leggessero i vangeli si capirebbe che il vero problema non e' tradire, anche Pietro tradisce, il problema di Giuda e' che non crede che Gesu' possa tornare a perdonarlo.
Il peccato di Giuda e' la disperazione, non il tradimento.
 
(Aperta parentesi: spero bene che la prossima volta che la mogliettina mi preparerà il risotto non ci aggiunga il tosco! E ad ogni modo morirei felice perché il risotto mi piace troppo! Chiusa parentesi).
Quello che volevo sottolineare è solo che il “caso Giuda” — chiamiamolo così — è stato montato su scarni versetti evangelici. Vogliamo basarci su questi come verità storiche inoppugnabili solo perché la Chiesa nascente e successivamente imperante ha deciso così? Va bene. In tal caso non mi sentirei di accettare che il peccato (ma cos’è poi il “peccato”?) di Giuda sia stato la disperazione. Mi sembra una spiegazione di stampo squisitamente clericale. Giuda ha effettivamente tradito (stando al racconto) la causa messianica, svelando ai Sadducei collusi col potere romano l’identità del loro Capo! Mi sembra, in tal caso, una colpa ben più grave del semplice rinnegamento di Pietro fatto per paura. Se mettiamo sullo stesso piano un rinnegamento con un tradimento dobbiamo chiederci come abbia fatto Pietro a divenire il capo della chiesa! Non è scritto nei Vangeli che egli si sia pentito o che sia stato perdonato (e la presunta triplice riabilitazione di Pietro presente nel XXI capitolo di Giovanni sappiamo benissimo tutte e due che è una giunta posteriore).
 
Piero, ti vedo colto in materia.
Bene!
Innanzitutto buona Pasqua a te e a Nico che ci da' gentilmente e laicamente ospitalita'.
Poi sul peccato: nella tradizione cristiana (e quindi occidentale)e' cio' che separa da Dio e fa morire.
Solo la mentalita' "moderna" mette in dubbio il peccato, col paradossale risultato di negare la liberta' e la responsabilita', quindi quanto di piu' essenzialmente umano c'e'. E' la faccia oscura. Agostino parlava di Massa Peccati, di una solidarieta' misteriosa nel male che e' scimmia dell'Unum et Bonum.
Quanto al peccato di Giuda certo e' piu' grave. Ma tu credi davvero che Gesu' non glielo avrebbe perdonato? Quindi la dannazione viene dalla disperazione non dal peccato in se. L'inferno lo costruisce l'uomo, mica Dio.
Il capitolo finale di Giovanni e' un'aggiunta, e' facilissimo notarlo; ma e' stupendo ed antichissimo, oltre che perfettamente coerente tanto nello stile come nella linea teologica, al resto del vangelo, quindi gli esegeti migliori non lo trovano affatto un corpo estraneo come e' invece la seconda finale di Marco.
Ma basta teologia senno' il buon Nico schiuma anche a Pasqua...
 
Giusto, dimenticavo, buona Pasqua anche a te.
Concediamoci quest’ultimo spazio (prima della censura di Nico :-)).
Il termine peccare, come certamente saprai, viene dal greco amartano che significa letteralmente “mancare il bersaglio”. Già questo è di per sé curioso (Dio dovrebbe condannare un essere umano che Lui stesso ha creato solo perché non ha una buona mira?).
Ad ogni modo devo purtroppo constatare che tutta la teologia cristiana è basata sul concetto di peccato e questo è deleterio. Perché devo sentirmi colpevole se sono goloso? Perché non posso provare un legittimo senso d’invidia per chi ha avuto più successo di me? Perché non dovrei mostrarmi iracondo con chi mi ha procurato un guaio serio? (Altra cosa formidabile: l’ira è considerata forse il peggiore dei cosiddetti 7 peccati capitali: eppure tutto il libro dell’Apocalisse è imperniato sul concetto dell’ira di Dio e del dies irae: a quanto pare, a Dio è permesso incazzarsi, ma all’uomo no. Bell’esempio!).
Addirittura definire, come fa Paolo nell’epistola ai Romani, l’uomo peccatore sin dalla nascita in quanto un suo remoto antenato fu dichiarato colpevole per uno spuntino non autorizzato mi sembra davvero troppo!
Ritengo, al contrario, che ogni individuo sia pienamente responsabile soltanto delle proprie azioni e non di ciò che hanno commesso altri prima di lui. Ci mancherebbe!
 
piero sembravi così colto in teologia ma poi mi caschi nell'antico testamento? Il racconto della genesi è un racconto midrashico!(dall'ebraico significa racconto fittizio che vuole istruire educare ed edificare, ma anche divertire il lettore) come lo sono anche il libro di tobia, di giona, di rut e tanti altri...
non scordarti che per essere cristiani non si deve sapere la teologia a memoria, bisogna aver fede ed essere umili, per i sapienti è molto difficile perchè in genere sono arroganti e presuntuosi per quelle due cose che hanno imparato a scuola o da soli...non cercare di trovare valide argomentazioni nelle scritture per aver fede perchè così non le troverai mai. La fede non è una cosa che puoi trovare da qualche parte, è una scelta, è credere che gesù è il figlio di Dio morto e risorto. Poi sarai nuovo...ciao a tutti, i commenti che avete lasciato sono molto interessanti
 
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