29 marzo, 2006

 

Teocon minoritari: la società in Italia è sempre più secolarizzata

Gustosa la punzecchiatura, nella rubrica delle lettere al Foglio, del laico Massimo Teodori all’ateo teocon Giuliano Ferrara. Che risponde riservandosi di deferire il reprobo alle particolari cure del filosofo Roger Scruton, pensatore reazionario qui evidentemente assunto come torturatore dalla Santa Inquisizione. Non male come siparietto (sì, ma che tocca fare per vendere qualche copia in più tra gli adepti di Comunione e liberazione, visto che i laici lo stavano abbandonando…). Eccola, per chi non l’avesse letta, o non volesse buttare un euro.
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"E’ sicuro – finge di concedere Teodori citando un articolo del Foglio - che "il laicismo da noi si conferma una rispettabile minoranza, fervorosa ma sostanzialmente isolata" (L’eccezionalismo italiano, 28 marzo). Lasci stare il referendum sulla procreazione assistita: l’interpretazione dell’astensionismo, come noto, è molto controversa. Per il resto tutti, ma proprio tutti i sondaggi d’opinione su questioni specifiche indicano che la società italiana ha fatto enormi passi verso la secolarizzazione ed esprime "richieste laiche" sempre più radicali (senza dare un giudizio di valore), mentre i comportamenti, per così dire, "cattolico-tradizionalisti" sono divenuti minoritari, se pure più militanti.
Gli indicatori in tal senso sono molti: gli italiani si sposano sempre più in municipio con punte sopra al 50 per cento nelle metropoli; diminuiscono i battesimi e le comunioni; le cremazioni aumentano notevolmente; l’esonero dalla religione nelle scuole è in fortissima crescita; l’aborto è vissuto sempre più come un normale incidente da affrontarsi apertamente; le separazioni e i divorzi negli ultimi 4 anni sono aumentati del 3,5 per cento, le vocazioni al sacerdozio sono in calo verticale. Ancora alcune cifre stupefacenti: il 63,8 per cento della popolazione è favorevole ai Pacs in generale e il 29,1 per cento è perfino favorevole ai matrimoni gay (Eurisko); più del 40 per cento degli italiani giudica quantomeno opportuna una revisione del Concordato (Mannheimer). Che ne dice?
Massimo Teodori
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Risponde Ferrara: "La metterei nelle mani di Scruton. Sono sposato in municipio, battezzato (forse) di nascosto, non comunicato, esonerato nei primi anni 60, ho co-deciso per l’aborto quando era illegale… ma le sue banali vanterie secolariste mi fanno ridere e piangere. La metterei in un film di Moretti.
Commento del Salon Voltaire: Eccoli i cinici e ricchi atei teo-con. E dire che certi gonzi ne hanno fatto dei portabandiera…

Comments:
Questa tua ansia di salvare la verginita' di noi "gonzi" cattolici, che ci faremmo manipolare da questi "neocon/theocon" cattivoni, mi sembra un po' quella della giovane marmotta che obbliga la vecchietta ad attraversare la strada senza accorgersi che lei non vuole...
Scherzi a parte. A ciascuno il suo. Tu parli ai liberali cercando di guarirli dallo stato di falsa coscienza in cui a tuo dire si troverebbero.
A me cattolico accade di apprezzare alcune convergenze intellettuali e politiche in modo piuttosto libero: per esempio sui problemi di bioetica Pera, Ferrara, o femministe come Bia Sarasini (ed altre che hanno scritto sul Foglio) sono una compagnia interessante. Cio' non vuol dire che mi aspetti che siano diventati tutti discepoli di Hans Urs von Balthasar. Si fa quel che si puo' con chi ci sta (non e' massima evangelica, ma con pazienza concetti come questi si trovano anche li').
Tu ti batti sempre con una certa ansia ideologica da allevatore di cani di razza, ma politica si fa cercando cio' che unisce.
 
Ma, scusa, è curioso che tu faccia il "politico" machiavellico. Nel gioco delle parti non dovevi essere tu il "cattolico severo tutto d'un pezzo"?
Io ti volevo aiutare (ma anche capire e selezionare la gente in base alla coerenza morale, che a me interessa molto)a diffidare dei falsi cattolici.
Allora ti chiedo bruscamente:
sono cattolici quelli che non vanno in chiesa neanche a Pasqua, non fanno la comunione, non si confessano ecc? Mica siete diventati tutti protestanti: avrete o no ancora bisogno di valutare i cattolici da tutta una serie di "atti esteriori" (la definizione è mia)?
E se è così, cosa dobbiamo pensare noi laici, alcuni dei quali non credenti, di chi sventola le bandiere cattoliche come fatto "culturale" o "politico" (assurdo, quest'ultimo aspetto: non esiste l'ideologia cattolica: o liberali o socialisti, per limitarci alla democrazia...)?
Guarda che nessun Papa tollererebbe che una persona si definisse cattolico "come scelta culturale".
Questo è il punto.
Io non sono credente, ma rispetto tutti i vari credenti. Loro hanno ragione di parlare a nome della loro religione. Non rispetto chi imbroglia, chi dice di essere cattolico senza esserlo - cioè senza praticare - solo perché è anti-modernista e si vergogna di definirsi quello che è: reazionario.
Tu ce li vedi Pera, Ferrara, i giornalisti di destra e gli altri furbetti blogger di Tocque-Ville, prendere l'ostia, confessarsi e non mangiare carne al venerdi?
Anzi, mi prendono in giro perché sono vegetariano...
Insomma, è gente in malafede.
Di qui l'ira funesta del laico liberale, che come sai è molto severo su queste cose di coscienza.
Vedi quello che successe con la Riforma protestante, che una delle radici del liberalismo.
Insomma, che rapporto c'è tra S.Francesco e Ferrara? Nessuno.
Le doppiezze stanno in casa vostra, non nostra.
Ma poichè non ami il metodo socratico, svicolerai dal preciso quesito ("Possono parlare a nome dei cattolici i non-cattolici?" anche questa volta...
Parlando d'altro.
 
Uheila' Nico (ti dovrei chiamare Nicola perche' sei andato lungo...), cerco di risponderti ma poi non andare in giro a dire che sono io quello che la fa lunga, mi raccomando :)
Io come sai (mi pare di avertelo detto) non solo sono cattolico, sono pure sacerdote.
Ti dico che il cristianesimo si dirige esplicitamente a quelli (tutti) che hanno limiti e contraddizioni (non sono venuto per i sani ma per i malati, dice il Fondatore - non Scalfari che crede di essere Dio, ma Gesu', il Figlio).
Quindi io "per contratto" devo rivolgermi a gente che non e' perfetta (chi si crede perfetto di solito e' eretico, o stupido).
Ti parra' strano ma la coerenza morale non e' la preoccupazione di Cristo e della Chiesa (saremo perfetti solo in paradiso). S. Agostino (mente sintetica) diceva "ama e fa cio' che vuoi". Poi bisogna vedere cosa davvero significa, si badi.

Al quesito "possono parlare a nome dei cattolici dei non cattolici?" Ti rispondo: NO (e' un'assurdita').
Ma io cattolico posso essere d'accordo con dei non cattolici?
Posso farci insieme politica su una base comune di accordo?
Posso esser loro amico, compagno di partito, concittadino?
Ovviamente si(un cattolico puo' perfino sposarsi con chi non lo e').
La divisione e' nel campo laico.
Ecco perche' serve una distinzione laici-laicisti (e se non vi piace la nomenclatura cambiatela, basta che ci capiamo).
Io con Ferrara o Pera ci posso lavorare. Siamo d'accordo su alcune cose, non lo siamo su altre.
Ma per me puo' valere lo stesso con Nico, o Emma Bonino o (certe cose fatte e dette per esempio sul terzo mondo e la cooperazione sono vere e giuste).
Quando invece dite cose su cui non sono d'accordo ti assicuro che mi sentirete...
Perche' pare cosi' difficile da capire?
 
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