31 marzo, 2006

 

Non c’è Paese progredito e cristiano dell’Occidente che insegni catechismo a scuola. Italia anomala.

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Dopo una proposte poco liberale del “liberale” Panebianco

RELIGIONI INSEGNATE DALLO STATO
O NESSUN INSEGNAMENTO DEL CULTO?

NICO VALERIO, L’Opinione, 25 marzo 2006

E’ liberale costringere una religione ad uniformarsi ai requisiti del liberalismo? No, per paradosso. Ma poi, perché ficcarsi in un simile ginepraio: correremmo il rischio di scoprire che neanche le religioni dell’Occidente, il cristianesimo e l’ebraismo, sono al loro interno e nel loro nucleo liberali. Le religioni non sono programmi di partito, e rispondono ad altri criteri. Perciò, solo se non ci fossero altre soluzioni di emergenza, nella situazione che si è creata nella scuola italiana, nella società italiana, nel mondo islamico, noi liberali in Italia potremmo accettare ciò che il cardinal Ruini da una parte, e il commentatore Panebianco (Corriere) dall’altra propongono, che cioè nella scuola pubblica “l’insegnamento della religione islamica dovrà sottostare a precise condizioni: non vi dovrà essere contrasto fra i suoi contenuti e i principi della nostra Costituzione, per esempio, in materia di diritti civili, parità uomo-donna, matrimonio. Inoltre, l’insegnamento di quella religione non dovrà dare luogo a un indottrinamento socialmente pericoloso”. Senza il rispetto di queste condizioni (che è tuttavia difficile ottenere dal momento che, come Ruini osserva, manca un soggetto rappresentativo dell’Islam che possa impegnarsi a onorarle) sarebbe assai pericoloso, lascia intendere il cardinale, procedere su quella strada. “Esigenze della campagna elettorale a parte, c’è davvero qualcuno in Italia che possa negare la giustezza di queste tesi?”

Noi, per esempio, caro, Panebianco. Certo, noi liberali non spaccheremo il capello in quattro: l’Occidente e il liberalismo vanno difesi con ogni mezzo. Ma dov'è l'emergenza sull'insegnamento dell'Islam? Abbiamo il tempo e il modo per utilizzare la soluzione più semplice, liberale ed economica. Possibile che un liberale come lei non lo sappia? O anche lei sta diventando un teo-con? Non è molto più liberale, anziché assoggettare le religioni, che vuol dire sempre un antipatico controllo sulle idee e le parole, semplicemente non insegnarle a scuola? Non le si insegna in nessun Paese cristiano e progredito dell’Occidente. Perché solo nella scuola di Stato italiana? Dice: ma così riconsegni i bambini e i giovani islamici nelle mani di quegli imam fanatici delle moschee. Ma si effettuino severi controlli sui fiancheggiatori dei terroristi che frequentano moschee e centri islamici. E soprattutto facciamogli concorrenza: apriamo nuove moschee dove si formino imam e fedeli che parlino solo di religione e non di politica. E’ il clericalismo, in fondo, che torna sempre a bomba. Oops...


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