15 novembre, 2006
"Stupida" la finanziaria di Prodi-Schioppa? Macché, fin troppo intelligente...
Vedete, cari amici, ciò che sembra non è. Ormai perfino la Sinistra gradisce poco i due figuri, ingenuamente definiti "macchiette", tanto che oggi avrebbero solo il 30 per cento dei voti. Ma, contro ogni apparenza, contro quella che le persone semplici di Destra e Sinistra giudicano "l'evidenza", l'azione di Prodi-Schioppa non è affatto stupida, se l'analizzate bene. Anzi è intelligentemente stupida. Quindi ha un disegno dietro, altroché. E solo gli stupidi, al solito, possono giudicarla "stupida".
E dove vuole andare a parare questo lucido disegno finto-stupido? Semplice: dove la gente, perfino a Sinistra, non immagina neanche.
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Un amico docente universitario che ama dilettarsi di numeri mi snocciola al telefono tutta una serie di cifre, tassi, cicli, prospettive e congetture. Io vi aggiungo alcuni retroscena, qualche elemento psicologico di contorno, e sottolineo il paradossale valore dell'isolamento in cui è relegato il binomio Prodi-Schioppa, a leggere certi giornali. Altro che prigionieri: i due, incarcerati nella torre, da lì comandano allegramente e come se niente fosse su tutto il castello. Insomma, per farla breve, alla fine della telefonata per noi ormai è chiaro: i due scemi non sono affatto scemi, tutt'altro.
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Facciamo un passo indietro. E' ormai accertato - sostiene l'amico docente - che, grazie al boom delle entrate fiscali nei primi 10 mesi del 2006, per rispettare il parametro coranico del 3 per cento nel rapporto deficit /PIL basterebbe una manovra di non piu' di 15 ML di euro. "E allora?", si chiede il ceto medio italiano (pazzo secondo Prodi), "qual'e' la ratio di questa manovra lacrime e sangue da oltre 35 ML? Anzi, forse di 37 se non addirittura di 40-42 ML, secondo l'ondivaga finanziaria di questo governo?"
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Vi sono varie interpretazioni. Una, suggestiva e sicuramente contenente molti elementi veritieri, e' quella fornita dall'ottimo articolo di Giancarlo Perna sul Giornale del 13 novembre. Ve ne sono pero' altre, tutte figlie di quello che definisco il Progetto Finale (non uso il termine Risoluzione per non offendere la sensibilita' degli amici israeliani).
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Tommaso Padoa Schioppa, ex grand commis della Banca Centrale Europea e Romano Prodi, ex presidente della Commissione Europea, non dimentichiamolo), vogliono mostrare di essere i piu' zelanti servitori dei modelli paleo-capital-comunisti del Gotha della finanza europea. Sulla base di questi presupposti, occorre perseguire, costi quello che costi, la massima riduzione del rapporto deficit/PIL al fine di assicurare il plauso della BCE.
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Naturalmente, cio' produrra', contrariamente a quanto annunciato da Prodi; a) una contrazione del PIL, che aveva appena iniziato a crescere, dopo gli anni di magra, conseguenti alla recessione derivante dall'11/settembre 2001; b) un crollo della domanda interna, a causa dell'aumento della tassazione diretta (compresa la futura terribile imposizione ICI sugli immobili, prima casa compresa, che incide impietosamente sulla piccola e media borghesia); c) un forte disincentivo ad assumere a tempo indeterminato per le imprese con meno di 50 dipendenti (la maggioranza in Italia), che perderebbero il TFR, a causa dell'obbligo di versamento all'INPS degli accantonamenti (per tutti i dipendenti) in caso di superamento della soglia anzidetta (evviva il governo della "Sinistra"!); d) un appiattimento retributivo per i redditi medi, perché il massimo prelievo in percentuale sara' proprio effettuato su di loro e non sui redditi davvero elevati (all'anima della finta "Sinistra" all'italiana, ancora una volta); e) un disinteresse sostanziale, malgrado i proclami roboanti, per gli investimenti in ricerca ed innovazione. Anzi, l'unico parametro che il governo si guarda bene dal perseguire e' quello del 3 per cento nel rapporto investimenti in ricerca/PIL stabilito nel protocollo di Lisbona; f) nessuna riforma strutturale - come le pensioni - per il veto delle sinistre marxiste-leniniste.
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Proprio uno sfacelo? No, perché, secondo la sua aberrante logica sommersa, a cui non pensano coloro che a Destra e a Sinistra lo giudicano "stupido" in realtà di fronte ai disastri sopra elencati il governo Prodi-Schioppa potra' vantarsi con se stesso e con le frange neo-neo-marxiste che lo sorreggono, di aver ottenuto il massimo dirigismo sull'economia italiana, il massimo controllo sulle liberta' imprenditoriali (vedi tra i vari provvedimenti l'abolizione del contante) ed il sostanziale annientamento dei ceti medi, la terribile Mittelstandvernichtung di marxiana memoria.
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Ecco dunque, secondo il mio amico docente, qual e' la spiegazione celata dietro una cosi' velenosa, spropositata e apparentemente illogica manovra finanziaria: iniziare il cambiamento della societa' italiana da una democrazia liberale, certo ancora imperfetta e incompiuta, ad un sistema misto, chiamiamolo post-moderno, di capitalismo finanziario e marxismo in salsa cattocomunista.
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Si tenga presente, a riprova di questa ipotesi, che sia per gli aumenti assurdi ed immotivati del tasso di sconto decisi dalla BCE, ufficialmente contro l'inflazione (quale?); sia per l'inevitabile futura contrazione del PIL, alla fine del 2007 il governo dovra' operare ancora un'ulteriore manovra restrittiva dagli effetti devastanti: il Progetto Finale, appunto.
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Finale della favola cattiva? Che i lupi, come sempre, saranno premiati, e la povera vecchietta divorata. Il mio amico docente si gioca uno stipendio sul fatto che l'ineffabile coppia di finto-scemi Prodi-Schioppa, riceveranno in futuro una medaglia d'oro al merito dalla BCE, che, gia' in passato, fece altrettanto con l'ex presidente Ciampi. E per le vittime del macabro Progetto Finale? Un requiem, of course. E' o non è il Padoa-Schioppa un anglofono?
E la penso come De Marchi, e non perché è mio amico.
Certo, sognamo un po': se per miracolo risolvessimo questi problemi dovuti alle connivenze della Grande Mafia Politica delle clientele, saremmo lo Stato più ricco d'Europa...
Cito solo alcuni FATTI, indipendenti dalle ideologie politiche di qualunque colore:
1) Nei cinque anni dei governi Prodi-D'Alema-Amato (1996-2001) il tasso di crescita medio del PIL europeo era intorno al 3-3.5 % con punte del 4%.
Quello italiano e' stato del 2.5 %. Quindi, inferiore di circa 1-1.5 % rispetto alla media europea (per i ben noti motivi di carenze infrastrutturali e di inefficienza), ma sufficiente a garantire una crescita almeno accettabile.
2) Nel lustro 2001-2006 il tasso di crescita medio del PIL europeo e' stato in media del 1.5-2% (Irlanda esclusa) con un minimo negli ultimi due anni intorno all' 0 % in Germania (!!), ossia recessione pura.
Quello italiano e' stato intorno allo 0.5-1 %, con un minimo prossimo allo 0% fra la fine del 2004 e l'inizio del 2005. Come si vede, ancora una volta inferiore di circa un punto rispetto alla media europea, ma con valori assoluti inaccettabili ai fini di un normale sviluppo economico
3) Nel medesimo periodo 2001-2006, a causa della politica espansiva dell'amministrazione Bush per evitare periodi di stagnazione e recessione e PER TENERE ALTA LA DOMANDA INTERNA, gli Stati Uniti hanno continuato a crescere, al prezzo (ovvio dal punto di vista macro-economico) di un forte aumento del deficit, passato dal pareggio del periodo clintoniano ad un -5% (con buona pace dei cosidetti criteri moloch della BCE!) e ad una robusta svalutazione del dollaro per favorire le esportazioni (appunto!).
Si vuole negare che non sia successo qualcosa nella seconda meta' del 2001, che abbia avuto ripercussioni a livello dell'economia mondiale occidentale e quindi, a maggior ragione sulla fragile economia italiana?
Il Governo Berlusconi, pur con tutti i suoi errori, ha avuto una decisiva attenuante. Quella di aver operato in uno dei peggiori periodi dal punto di vista
dello sviluppo del dopoguerra, ANCHE E SOPRATUTTO A CAUSA DELLA SCELLERATA POLITICA DELLA BCE!
Naturalmente, l'amministrazione americana, che ascolta la Federal Reserve ma NON E' SERVA DEI SUOI INTERESSI, ha adattato la sua politica economica
alla congiuntura sfavorevole, seguendo i ben noti criteri delle moderne democrazie a capitalismo avanzato.
Quanto alle inefficienze del settore pubblico italiano, ci si riserva di dare nel futuro una risposta piu' circostanziata, distinguendo magari i cosidetti comparti ministeriali dai settori strategici quali quelli, ad esempio, delle Universita' e degli Enti di Ricerca.
Con stima, Claudio
Detto questo, tuttavia, mi piacerebbe tanto sapere sino a che punto incide il parassitismo statale spesso tirato in ballo come una delle colpe maggiori dell’eterno disastro dei conti pubblici italiani.
Farò un esempio. Sono un dipendente comunale (e quindi mi sento in qualche modo tirato in ballo). Quando sono entrato in Comune, nel lontano 1983, eravamo, a Milano, 28000 dipendenti di ruolo. Oggi siamo circa la metà. E con quale risultato? Paradossalmente, che ci sono molti meno soldi di una volta (gli stipendi non crescono più, gli straordinari vengono effettuati col contagocce, il personale aggiuntivo a carattere professionale — indispensabile per la nostra attività artistica — ci viene centellinato e via dicendo.
L’impressione è che l’Italia sia come una gigantesco aerostato con una falla endemica che non si riesce a tappare: questo vuol dire che anche se gettiamo via molta zavorra, dopo un aire iniziale ricomincerà lentamente a perdere quota.
Allo stesso modo, sono convinto che anche se si licenziassero in tronco 2 o 3 milioni di statali, prima o poi (non so quanto prima o quanto poi) ci ritroveremmo nelle stesse attuali condizioni.
Cosa c’è dunque che non va nel genoma dell’Italia?
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