17 giugno, 2006

 

Contro la bioetica clericale serve un'alleanza laica trasversale

Il voto positivo dell’Europarlamento a favore della ricerca sulle cellule staminali embrionali è un passo avanti importante. Ma la questione, soprattutto in Italia, resta aperta. Non solo perché la legge 40 sulla fecondazione medicalmente assistita vieta questo tipo di ricerca, ma anche perché sulle questioni che attengono vita, morte e scelte individuali lo scontro diventa di ora in ora sempre più forte. Il fronte cattolico fondamentalista, nonostostante i dissidi a cui deve far fronte all’interno del neo nato Intergruppo parlamentare “Persona e Bene Comune”, va avanti nella difesa senza tentennamenti della normativa. Si sono impegnati perché la legge venisse approvata, si sono battuti contro il referendum che ne modificava i punti più caratterizzanti, oggi - giustamente dal loro punto di vista - fanno politica a partire da quella legge e dalla difesa della vita dell’embrione che è il suo nucleo giuridico e simbolico.
Chi sorprende non sono loro, ma l’incertezza delle forze laiche dei due schieramenti, a partire da quelle che fanno parte della coalizione che è andata al governo e che si è proposta agli italiani come alternativa alla Casa delle libertà. I segnali che vengono - su questo terreno - non sono molto incoraggianti. Probabilmente vanno interpetati come frutto del timore di Prodi - o di una parte dell’Unione - di calpestare i piedi al Vaticano.
Il ministro per l’Università e la Ricerca scientifica, Fabio Mussi - dopo aver fatto scoppiare lo scandalo ritirando l’appoggio al documento europeo contro la ricerca sulle staminali embrionali - ha dovuto frenare un po’ le polemiche. Davanti alle commissioni Sanità e Istruzione del Senato ha detto che il governo rispetterà la legge 40 e ha però lasciato aperta la porta rinviando la questione della modifica direttamente al Parlamento, che è giustamente il luogo deputato a discutere e a legiferare in materie così delicate. Il pressing di queste settimane, soprattutto attraverso la commissione interministeriale guidata da Giuliano Amato, qualche effetto lo ha avuto. Ingessare il dibattito, non creare allarmismo tra una parte dei cattolici. Non cascare in un voto che al Senato è fortemente a rischio.
Per fortuna Mussi ci offre una carta da non perdere. «Nel programma dell’Unione - ha detto esattamente - non è prevista una iniziativa di modifica di questo provvedimento, ma il Parlamento è sovrano a prescindere dalle mie idee». E’ importante che fin da subito vengano presentate proposte di modifica che vedano impegnati tutti i laici, donne e uomini dei due schieramenti convinti che la legge, così com’è, sia pessima. Al fronte cattolico, integralista, rispondiamo con un fronte laico che respinga il carattere fondamentalista della legge 40.
Finché l’Italia avrà una normativa che dichiara l’embrione soggetto di diritto (articolo 1) non potrà dirsi un paese civile. Quella norma impone a tutti e tutte una idea della vita - una idea che appartiene solo ad alcuni - che lede la libertà di scelta delle donne, limita la ricerca sulla cura di malattie gravi, cioè danneggia la vita concreta di tante persone. Non è una legge qualsiasi. E’ una legge simbolo. Simbolo di un governo e di una idea della società che critichiamo quando è proposta da religioni come quella islamica. Per questo è importante non cedere alle minacce vaticane. Il governo Prodi non deve dar conto del suo operato alle gerarchie cattoliche e ai loro rappresentanti parlamentari. Piuttosto deve dar conto alla metà della popolazione italiana, cioè alle donne, che di questa legge 40 sono le vittime.
P.S. Le donne di “Usciamo dal silenzio” (quelle scese in piazza in duecentocinquantamila il 14 gennaio per l’autodeterminazione e per la laicità dello Stato), si sono date appuntamento domani (dal pomeriggio) e domenica (tutto il giorno) alla Casa internazionale delle donne di Roma per dettare la loro agenda politica. Speriamo che l’Unione sappia tenerne conto (Angela Azzaro, Liberazione 16 giugno 2006).

Comments:
io mi chiedo e chiedo a voi perche il vaticano si accanisca contro le staminali ,e che voglia dettare legge allo stato italiano, quando sorvola i pedofili vescovi cardinali e i preti, é meglio rovinare dei ragazzi per tutta la vita o cercare di guarire chi ne a bisogno?
 
Ottima domanda. Forse potrebbe risponderti la psicologia.
Loro che non dovrebbero fare sesso o figli si interessano tanto al sesso e ai figli (ufficialmente degli altri). Perciò sono ufficialmente così duri contro i gay. Coda di paglia. E dire che in passato la Chiesa avrebbe scomunicato chi avesse osato considerare persona un embrione. E chissà che non l'abbia fatto davvero, non siamo così esperti di storia della Chiesa.
Insomma, una difesa strenua e ottusa della "famiglia", come di chi una famiglia non puù farsi.
Mi ricorda certe zie zitelle del passato. molto più dure delle stesse madri contro le scappatelle delle ragazze giovani di casa.
 
contro la bioetica clericale non credo si possa solo opporre una crioetica laicale....., occorrono
argomenti umani e non politici (di
parte) e soprattutto condivisibili
e condivisi
 
Solo una postilla al commento sagace di Nico.
Gioverà ricordare che in ambito ecclesiale, mentre le suore devono fare voto di castità, i preti hanno solo l'obbligo del celibato. Mi sembra un'astuta scappatoria inventata dall'apparato clericale per tendere una mano ai preti incontinenti.
E dire che S. Paolo nella sua I lettera a Timoteo elenca, fra gli obblighi del vescovo, quello di essere marito di una sola moglie!
Ma quando i Cristiani si decideranno a seguire i semplici e lineari insegnamenti evangelici, invece delle farneticazioni inventate dalla Chiesa?
 
Piero Mazza, il tipo di voti delle suore dipende dalla loro scelta (scegliendo il tipo di vita religiosa che vogliono). C'e' chi fa voti c'e' chi no. Stessa cosa per gli uomini. I preti diocesani non hanno voti, ma i monaci si. Quindi evitiamo di sparar cazzate a orecchio.
Quanto al tema dell'articolo, Nico, siamo alla monomania. Le tesi che si sostengono da parte cattolica non sono "cattoliche" ma filosofiche, ci sono buddhisti, ebrei (Leon Kaas per citarne uno) ed atei che le sostengono. Il tuo e' come al solito un argomento ad hominem alla Capezzone. Serve a far polemica, non politica e meno ancora pensiero.
Voi avete una visione utilitarista dell'umano, pestate i piedi quando ve lo si fa notare, ma e' un fatto.
Non e' una battaglia religiosa, ma filosofica. Il fatto che non lo capiate dimostra la pochezza della vostra filosofia.
 
Ah, interessante, quindi i preti diocesiani possono finalmente sposarsi? Benissimo. Mi farò prete anch'io! Con le prebende introdotte dal precedente governo -- e che Prodi si guarderà bene da abrogare -- conviene senz'altro!
 
Gnurant!
I preti hanno quelle che si dicono promesse (ossia un impegno che non e' "solenne e pubblico" come lo sono i voti). I monaci fanno i voti solenni, in quanto per loro i consigli evangelici sono il centro della loro vocazione.
La differenza e' tanto pastorale che teologica morale, e pure storica (il celibato sacerdotale e' una scelta della Chiesa Cattolica di rito romano, i preti cattolici di rito greco possono essere uxorati).
Talvolta e' meglio tacere e sembrare un po' tardi che parlare e confermarlo :)
PS. farsi prete e' come sposarsi, bisogna vedere se ti si pigliano...
 
Mi sembrano i consueti sofismi tipici appunto dei preti. Per me una promessa, che sia pubblica o privata, solenne o no, è sempre una promessa e deve valere quanto un voto o un giuramento.
Quanto poi ai "consigli evangelici" che starebbero alla base della vocazione dei monaci, come la mettiamo con le parole di S. Paolo che ho precedentemente citato? E col fatto che lui stesso aveva dichiarato, senza mezzi termini (I lettera ai Corinzi) che "è meglio sposarsi che ardere di concupiscenza"?
 
Vabbe' dai, adesso e' arrivato il Piero Mazza, che mette a posto tutti casini che han combinato i preti in duemila anni, smaschera le conventicole, annichilisce gli scheletri negli armadi vaticani, candeggia le sacrestie meglio dell'Omino Bianco.
Ammazza! E chi sei Antonio Di Pietro ai bei tempi? C'hai la Mercedes?
Ma parlando di embrioni, invece di stare a tergiversare sempre.
Voi fautori delle magnifiche sorti e progressive della Scienza pura e disinteressata a prescindere... che mi dite dei 6000 (seimila) tipi di malattie adesso teoricamente diagnosticabili negli embrioni (notizia di ieri dalla GB)?
Neppure questo vi puzza a selezione della razza? Ma non vi accorgete della deriva strumentalista che tutto questa materia sta prendendo? L'uomo come prodotto, test genetici ed epidemiologici essenzialmente statistici, presi come base di selezione, la scelta di qualcun altro che si impone sul futuro di un essere umano fino anche a scartarlo/ucciderlo...
Ma non sentite freddo? O i paradisi ad idrogeno liquido vi hanno ormai ottenebrato?
 
Semplicemente sono fra quelli che non considerano l'embrione un essere umano. Per me un essere umano è un essere dotato di vita autonoma. E un embrione non lo è. Period.
Certo lo diventerà in futuro. Ma allora con questo metro dovremo forse considerare ogni essere umano un potenziale cadavere perché nel giro di qualche decennio lo diventerà?
 
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