15 giugno, 2006

 

"Quella cinghia di trasmissione tra Vaticano e politica..."

«Può darsi che qualcuno non abbia gradito...». Dopo la lunga, severa lettera con la quale il vicepresidente al Senato Gavino Angius ha richiamato i senatori dell’Ulivo e i capigruppo dell’Unione ai valori della laicità, l’esponente ds ritorna sul tema. E fa sua una battaglia da paladino delle libertà individuali contro l’ingerenza della Chiesa nella politica.
Lei si è detto preoccupato per l’arretramento politico e culturale di cui vede i segni nel dibattito sulla bioetica, anche all’interno dell’Ulivo.
«Un arretramento devastante su tutti i temi etici, unioni di fatto, fecondazione, sfera morale e sessuale, uso delle droghe, legge 194. Io mi domando: perché deve essere considerata superiore un’etica che viene da una verità rivelata e inferiore quella che non deriva dalla religione?».
Teme che deflagri lo scontro tra laici e cattolici?
«Lo scontro c’è già ed è il grande tema delle democrazie. La Chiesa supplisce alla crisi di valori della politica con un nuovo ruolo, pervasivo e invasivo nella sfera pubblica. E il rischio che vedo all’orizzonte è che una democrazia se non è laica è teocrazia. Mi colpisce non positivamente l’insistenza che parte delle gerarchie cattoliche mette su questi temi e che questa missione possa essere raccolta tanto convintamente da una parte e trasformata in iniziativa politica, come se vi fosse una cinghia di trasmissione di antica memoria...».
Una cinghia di trasmissione tra il Vaticano e la politica. Pensa alla Margherita?
«Basti guardare ad alcuni settori di Forza Italia, come ai pronunciamenti dell’Udc e di parte della Margherita, o ancora al filone clerical reazionario che c’è dentro An».
La sua chiamata a lle armi del fronte laico è una critica ai vertici dell’Unione?
«Non è una chiamata alle armi. Osservo solo la timidezza, la sottovalutazione culturale e ideale molto pericolosa di uno dei temi che dobbiamo assolutamente discutere in vista del partito democratico».
Nascerà mai il partito democratico da due forze in aperto dissidio su questi temi?
«Questo blocco di problemi attraversa tutte le forze politiche, anche Ds e Margherita al loro interno. Ogni volta che si mette in contatto la vita delle persone con la legge dello Stato rischia di esplodere il finimondo. Eludendo il problema, l’incontro tra le forze del riformismo rischia di non avvenire mai». Cosa pensa della «lobby» cattolica dei senatori Bobba e Binetti?
«Che è una iniziativa non giusta. Prima di andare a cercare quelle alleanze sarebbe stato più produttivo e utile rivolgere i loro sforzi all’interno dell’Ulivo, sempre che non abbiano altri scopi e finalità che io non conosco».
Si aspetta un intervento di Prodi su questi temi?
«Il rischio è che si torni indietro rispetto al punto di mediazione raggiunto dal programma dell’Unione». (Monica Guerzoni, Corriere della Sera, 15 giugno 2006).

Comments:
Solo un commento: GAVINO ANGIUS!!!!!!!!!!!!!!!
 
che nell'UNIONE si cerchi un punto
di mediazione.... è contraddittorio
in termini, quantomeno !!!!
ANGIUS ANGIUS DEI, ma COSA DICI ?
 
«Io mi domando: perché deve essere considerata superiore un’etica che viene da una verità rivelata e inferiore quella che non deriva dalla religione?».

Io vi domando: ma quale etica hanno gli ex-post-comunisti, a parte l'occupazione del potere in ogni sua forma?

Gavino Angius! uno con un nome così al massimo dovrebbe fare il bidello delle elementari.
Senza offesa per la categoria dei bidelli.
 
Che spettacolo, i comunisti che mollano all'acqua quei cattolici che si sono lasciati infinocchiare. Che aquila Angius che confonde i laici coi credenti della religione laicista.
Lucetta.
 
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