21 marzo, 2006

 

Religioni controllate dallo Stato o niente religioni a scuola?

E’ liberale costringere una religione ad uniformarsi ai requisiti del liberalismo? No, per paradosso. Ma poi perché ficcarsi in un simile ginepraio: correremmo il rischio di scoprire che neanche le religioni dell’Occidente, il cristianesimo e l'ebraismo, sono al loro interno e nel loro nucleo liberali. Le religioni non sono programmi di partito, e rispondono ad altri criteri.
Perciò, solo se non ci fossero altre soluzioni di emergenza, nella situazione che si è creata nella scuola italiana, nella società italiana, nel mondo islamico, noi liberali in Italia potremmo accettare ciò che il cardinal Ruini da una parte, e il commentatore Panebianco (Corriere) dall’altra propongono, che cioè nella scuola pubblica "l’insegnamento della religione islamica dovrà sottostare a precise condizioni: non vi dovrà essere contrasto fra i suoi contenuti e i principi della nostra Costituzione, per esempio, in materia di diritti civili, parità uomo-donna, matrimonio. Inoltre, l’insegnamento di quella religione non dovrà dare luogo a un "indottrinamento socialmente pericoloso". Senza il rispetto di queste condizioni (che è tuttavia difficile ottenere dal momento che, come Ruini osserva, manca un soggetto rappresentativo dell’Islam che possa impegnarsi a onorarle) sarebbe assai pericoloso, lascia intendere il cardinale, procedere su quella strada. Esigenze della campagna elettorale a parte, c’è davvero qualcuno in Italia che possa negare la giustezza di queste tesi?"
Noi, per esempio, caro, Panebianco. Certo, noi liberali non spaccheremo il capello in quattro: l’Occidente e il liberalismo vanno difesi con ogni mezzo. Ma dov'è l'emergenza sull'insegnamento dell'Islam? Abbiamo il tempo e il modo per utilizzare la soluzione più semplice, liberale ed economica. Possibile che un liberale come lei non lo sappia? O anche lei sta diventando un teo-con? Non è molto più liberale, anziché assoggettare le religioni, che vuol dire sempre un antipatico controllo sulle idee e le parole, semplicemente non insegnarle a scuola? Non le si insegna in nessun Paese cristiano e progredito dell’Occidente. Perché solo nella scuola di Stato italiana? Dice: ma così riconsegni i bambini e i giovani islamici nelle mani di quegli imam fanatici delle moschee. Ma si effettuino severi controlli sui fiancheggiatori dei terroristi che frequentano moschee e centri islamici. E soprattutto facciamogli concorrenza: apriamo nuove moschee dove si formino imam e fedeli che parlino solo di religione e non di politica. E' il clericalismo, in fondo, che torna sempre a bomba. Oops...

Comments:
C'e' chi ha paura e vuole chiudere spazi, e chi non ce n'ha e li vuole aprite. Ovvero: Panebianco ha ragione, e ragiona da liberale, tu hai torto e ragioni da giacobino.
Eppoi, tu sei contrario all'insegnamento della religione nella scuola di stato. Liberissimo. Ma e' legge democratica dello stato.
Liberalismo vorrebbe prima di tutto che si accettasse la forma democratica. O no?
Liberalismo vorrebbe che tutti quelli che non sono d'accordo, si diano da fare politicamente per cambiare una legge che non condividono.
Cercate di far questo e piagnucolate di meno, santo cielo. Tutte le volte che Ruini dice qualcosa sembrate quelle bambine antipatiche delle elementari che non facevano altro che frignare e gridare "maestra mi ha fatto buh".
Grow up, go and get a life, for God's sake.
Stefano
PS
Voglio una t shirt con la faccia di Ruini:)))
 
Alla bambina Stefano.

Tu vuoi certezze per esorcizzare le tue paure. Non accetti che sia l'individuo a scegliere di sé e del suo credo, vuoi siano lo Stato e la Comunità ad imporglielo. Non ti rendi conto che è lo stesso punto di partenza della sharia afghana di questi giorni.

Blateri di liberalismo senza sapere cosa dici. Esperienze secolari hanno chiarito una volta per tutte che senza libertà del cittadino non esiste democrazia, e che la democrazia è tale solo se si tolgono dalla disponibilità della maggioranza alcune piccole questioni della quotidiana vita individuale, come il sesso, la razza, la religione.

Batti i piedini per cambiare le carte in tavola. Riecheggi isterica che i liberali si avventano su Ruini per quel che sostiene, quando la verità è che i liberali combattono non Ruini , libero propagandista delle sue idee, ma coloro che non sono ministri di culto e propugnano una politica clericale per fare della fede la fonte legislativa. Come i teo-cons delle americhe e della penisola.

Ma siamo umanamente ragionevoli. Ci rendiamo conto che la tua mente politicamente adoscenziale non può fare a meno di un rassicurante orsacchiotto. Vedremo di regalarti la Tshirt di Ruini.

Fai la nanna e sogna pure il tuo mondo illiberale. Quando sarai più grande, capirai che la tua scelta di un mondo chiuso può restare la tua purché non pretenda di limitare la libertà degli altri.

Raffaello
 
Vorrei solo ricordare per dovere di cronaca che quando l'Italia nacque, laica e liberale, la religone era insegnata solo alle elementari, e ci si guardava bene da insegnarla al liceo, i crocifissi non erano esposti nè a scuola nè in tribunale. Tutte queste belle novità sono un portato di quella felice parentesi della storia italiana che si chiama fascismo. Eh, sì, perchè fu proprio grazie al romagnolo pelato ex mangiapreti ed al concordato col quale carpì la laida acquiescenza del vaticano che noi oggi abbiamo una scuola in siffatte condizioni. Complimenti, cari amici cattolici, apriamo le nostre scuole all'islam, perchè secondo voi è più liberale, rendiamo la nostra scuola totalmente preda dell'indottrinamento, facciamo che ogni studente in base alla sua fede possa studiare programmi diversi...cosa avremo? L'anarchia?forse, l'ignoranza sicuramente. Perchè voi perdete completamente di vista quella che è la funzione primaria della scuola:formare, attraverso la cultura, dei cittadini per bene, in grado di inserirsi nella società e nel mondo del lavoro. Voi in essa, al pari degli islamici, cercate solo una sede in cui indottrinare giovani menti ed educarle a seguire fin da piccoli le vostre verità assolute, voi cercate la fucina di fedeli, non il luogo in cui si pensa con la propria testa, si spinge i ragazzi a riflettere sui punti problematici e complessi dello scibile umano. No, certo, è molto più facile fare ripetere a pappagallo cinque verità incontestabili a memoria, tipo "dio è allah e maometto è il suo profeta", una semplice frase per quale vivere morire, ed a volte pure fare morire. Grazie sig. Stefano, perchè le persone come lei sospingono sempre più il sottoscritto e numerose altre persone dall'essere laico all'essere anticlericale, e ci rammentano che facciamo la scelta giusta a votare la rosa nel pugno. Io i batterò sempre per scuole che invitano alla riflessione, che instillano l'amore per la cultura, che distribuiscono know-how spendibile nel mercato del lavoro, non delle parrocchia, nè tantomeno delle madrasse. cordiali saluti
 
Stefano, non hai risposto alla domanda vera: perché solo in Italia? Rispondo io: perché qui ci sono le condizioni politiche adatte a questo tipo di privilegi.
La religione, come anche la persona di Ruini - che io da non credente rispetto al massimo - non c'entrano nulla, credimi. Siete strumentalizzati dai peggiori atei: quelli che si fingono defensores fidei per secondi fini. Ti sembra cristiano?
Io capisco la tua ingenuità, come dire, professionale, visto che sei sacerdote, meritevole quindi di un occhio di riguardo. Però tutto ha un limite.
Noi non ce l'abbiamo con Ruini, che fa il suo lavoro e bene. Io lo prendo garbatamente in giro chiamandolo cardinal Mazzaruino proprio per la sua perspicacia.
Noi ce l'abbiamo con i politici "laici" che non fanno altrettanto bene il loro mestiere, cioè quello di garantire la laicità dello Stato, cardine del liberalismo. Senza laicità (che oggi in Italia non c'è), non c'è liberalismo.
E che mi dici piuttosto del bisogno che ha la Chiesa di servirsi dello Stato per i suoi scopi? Non si fida dei propri fedeli? Come mai non vi basta dire: è peccato? I fedeli se ne infischiano? Avete bisogno dei carabinieri?
Questa è la domanda seria, a cui non risponderai mai.
Il laicismo farebbe bene innanzitutto alla Chiesa. Ma se non lo capite...
 
Troppa grazia sant'Antonio!
Da dove comincio?
Primo: Io posso prendere in giro, ma non tratto Nico o Raffaello da minus habens o con modi da maestrina (adesso ti spiego io cos'e' il liberalismo...ma grazie!!). Per me han tutto il diritto di pensare (sbagliando) quel che pensano. Ed in molte materie la possiamo pensare alla stessa maniera.
Ma sulla Chiesa voi avete un atteggiamento che non rispetta ne la storia ne i meccanismi democratici.
E per capire l'Italia (e magari anche perche' li' da voi il liberalismo non attecchisce) certe cosine si dovrebbe far lo sforzo di capirle invece di inveire al destino cinico e baro.
Insegnamento della religione cattolica: com'e' fatto non va troppo bene, e se si dovesse cambiare non mi dispiacerebbe di per se.
Toglierlo invece non ha senso.
La cultura cattolica non e' un elemento tra i tanti, e' parte integrante della cultura italiana come anche tanti liberali pensano e riconoscono. Provate a legger Dante o Giotto o Caravaggio o anche la storia dal dopoguerra ad oggi,... senza capir di religione cattolica non si puo'. Togliendola si capisce meno, non di piu'.

Il mio mondo sara' illiberale, ma che io sappia, nessuno e' obbligato a ricevere quell'insegnamento. O no? E allora, Raffaello caro, io aggiungo una possibilita' (dandone ragioni di cultura ed opportunita', oltre che politiche) tu la vuoi togliere... e, opla', io sono illiberale e tu sincero democratico che mi salvi dalle brume del pensiero teocratico...
Io sarei pauroso, ma ho appena detto che, salvi i problemi - non facili ma mica per colpa mia - descriti da Ruini, si potrebbe ipotizzare l'insegnamento dell'Islam nelle scuole. Ne' mi fa problema che per legge anche Ebrei o Valdesi o chi ne faccia richiesta possano trovar modo di veder la loro cultura religiosa riconosciuta anche nell'insegnamento. IDem: voi volete chiudere spazi, io li voglio aprire, ma il pauroso sarei io? Interessante modo di "ragionare", davvero!
 
Herbert, diciamo che tu hai una memoria storica un po' troppo selettiva, ed oltretutto la tua immagine del c.d. "risorgimento" e' (questa si) da sussidiario del ventennio, che (non a caso) ha mitizzato un fenomeno tragicamente illiberale ed elitario, quale fu il processo d'unificazione italiano.
Il concordato fu una cosa buona che purtroppo fece il fascismo e non i liberali, ed anche per questo ci beccammo il regime e la II GM. E questa e' una responsabilita' politica ben precisa di chi ebbe il potere prima dei fascisti: quindi NON I CATTOLICI, ma pseudo "liberali", che guardarono sempre al popolo come massa beota da escludere dal potere con mezzi spesso illeciti.
Eppoi caro Herbert, ti comunico che il Concordato fu rivisto (anche qui la storia, caro mio, la storia) dal parlamento democratico.
Fatevene una ragione, l'Italia ha una sua storia, e la storia non si censura.
Ribadisco: volete cambiare? ci sono i mezzi politici, tentateci invece di ripetere le stesse trite lamentazioni su come sarebbe tutto meglio se gli altri fossero come dite voi.
 
Senza laicita' non c'e' liberalismo.
Concordo Nico. Ma io non sono liberale, ne' mi interessa esserlo. Io sono libero e ritengo sia mio dovere garantire la libera espressione di individui e corpi intermedi in uno stato non invasivo, ma non "neutrale".
Perche' la supposta neutralita' e' un mito ideologico quanto lo e' il comunismo o la razza.
Ogni stato non e' solo un disegno ideal-istituzionale, ma e' definito dal (o purtroppo talvolta contro) il popolo che amministra.
Ecco perche' l'Italia non sara' mai la Francia (e menomale) o gli USA (qui mi dispiace un po' di piu' ma non troppo) o la GB (qui mi dispiace per le istituzioni, ottime, meno per il popolo, discretamente antipatico).
Quanto ai tuoi nemici atei devoti, mi sa che ti dovrai preoccupare di piu' di Diliberto che di Pera, nel futuro prossimo.
Stefano
PS chiedo scusa per la lunghezza dei post, il monopolio e sempre una brutta cosa.
 
per stefano: La sfido a trovare una sola inesattezza in ciò che ho scritto: non è forse vero che fu il concordato del'29 ad introdurre l'insegnamento della religone cattolica anche nelle scuole medie inferiori e superiori? non furono forse i manganellatori con un debole per l'olio di ricino che suggellarono il simpatico patto con la santa sede? Questa è la realtà che ho portato all'attenzione sua e di chi legge questo forum. riguardo invece alla fintarevisione del concordato negli anni ottanta credo ci sia pochissimo da dire, perchè semplicemente nulla aggiunge e nulla toglie alla presente discussione. Fu un semplice atto di devozione fatto da devoti (atei o credenti poco importa) che avevano tutto l'interesse a mantenere lo status quo. E' bello poi sentire da lei rimarcare la vetusta argomentazione inerente all'unificaizone d'Italia, unificazione che, come sempre accade fu condotta con le armi, ma che mi picerebbe ricordarle, fu spesso semplificata dall'accoglienza che gli stessi cittadini specie del regno delle due sicilie e dello stato pontifico( che , a proposito era quello col più alto tasso di analfabetismo e di povertà) praticamente non si opposero alll'avanzata delle truppe sabaude (che poi comprendevano anche emiliani, lombardi, toscani e romagnoli). Chiaro sintomo dell'attaccamento dei sudditi ai rispettivi ancien regimes. Dunque tirando le somme, io credo (in senso politico e storico) nel risorgimento e nella resistenza (che non fu affatto di esclusivo appannaggio della forze comuniste). lei non crede nello stato italiano, perfetto, forse però su una cosa ogni tanto siamo d'accordo. Ogni tanto specie in questo periodo mi piace pensare su come sarebbe l'Italia se quel giorno di fine settembre del 1870, i bersaglieri sabaudi si fossero fermati prima. Chissà, forse ora ruini sarebbe un po' più in parrocchia ed un po' meno in televisione...Cordiali saluti
P.S. mi sembra di avere capito che lei è un prete ,e che ha un debole per il mondo anglosassone: bene, anche io ho un debole per esso, e si chieda un attimo perchè esso, culturalmente parlando, è molto più efficiente e autoresponsabilizzante e meritocratico rispetto a noi..le do un aiuto, inizia per p e finisce per esimo... :-)
 
Herbert: ancora un po e lei mi arriva a parlare della missione civilizzatrice dell'uomo bianco (o piemontese) rispetto al resto del mondo ignorante...
Io speravo che si potesse accettare storicamente il fatto che il Risorgimento (il suo stesso nome) non e' storia ma ideologia. Io non sono un nostalgico del papa re, che lei lo sia dei fasti dei bersaglieri a porta pia mi fa veramente dubitare della obiettivita' delle sue conoscenze storiche...
La sua e' storia a tesi.
Ribadisco: il concordato e' un dato storico oggettivamente positivo e che l'abbia prodotto il fascismo e' un ulteriore capo di accusa contro la classe dirigente liberale dell'Italia post unitaria.
E di nuovo, comunque, lei rifiuta di ricordare che quei patti sono stati rivisti dal parlamento democratico della Repubblica Italiana, almeno questo dovrebbe fare un piccolo sforzo e riconoscerlo. Non e' difficile, suvvia, e' successo negli anni 80!
Stefano
 
Stefano, è chiaro che sbagli: è proprio quella neutralità che tu paventi il fondamento dello stato liberale - attenzione - non sui valori liberali (lì non c'è neutralità), ma sulle idee dei singoli cittadini. Mettiti l'anima in pace: a uno Stato liberale le idee dei cittadini sull'arte, il jazz, il sesso, la religione, il tennis ecc. non interessano e non devono interessare. E comunque sono considerate tutte con pari dignità, senza gerarchie. E proprio lì consiste la libertà. Fanno parte del "foro privato", e i liberali sono gelosissimi delle cose private. Figurati se le delegano allo Stato, guai.

E ancora non hai letto l'ultimo articolo pubblicato oggi in cui si parla del libro di Phillips... Aiuto, mi attendo centiniaia di tuoi commenti...
Ormai sei diventato il mio dirimpettaio , quasi una istituzione...
Ma, senza ironia, visto che sei molto colto nel tuo campo, e hai molte cose da dire, hai mai pensato a creare un tuo blog?
E' facilissimo, si fa con 3 clic
e non costa nulla. Ti consiglio di andare sul sito Blogger.com
 
Bravo Bix (il nome Beiderbecke è troppo lungo, d'ora in poi ti chiamerò Bix*) sei sempre efficace, colto e pungente. Complimenti

* Bix Beiderbecke, per i lettori non esperti di jazz, fu un grande trombettista
 
Scusi, sig. Stefano, ma lei l'ha letto il mio intervento?ho menzionato eccome la revisione del concordato operata negli anni '80, e semplicemente ritengo che sia stata pressochè inutile, nel senso che non ha aggiunto nè tolto niente: era funzionale solo a ribadire lo status quo. Io non sono un talebano dl risorgimento, mi rendo conto delle sue luci e delle sue ombe. Ma penso fermamente, al pari di quanto diceva il mai troppo compianto Indro Montanelli, che esso, anche se naif, spesso improvvisato, e spesso deciso in gran parte da scaltra diplomazia, esso resta uno dei periodi più gloriosi che il nostro paese possa vantare, perchè l'Italia stessa da lì è sorta, grazie a luciferini diplmatici, è vero, ma anche a tanta gente, e il mio bisnonno fu uno di costoro, che vollero partire ragazzini per riunire una civiltà sotto un unico stato, e ce la fecero. Se oggi noi che parliamo italiano siamo connazionali lo dobbiamo anche a loro, ed è sempre grazie a loro se l'italia nel XIX secolo ha finalmente potuto emanciparsi dagli ancien regimes che ne avevano comportato l'arretratezza rispetto al resto d'Europa. cordialmente
 
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