02 marzo, 2006
La Cultura "mostruosa" di Buttiglione. Mezzo pieno o mezzo vuoto
Ecco, come mai nessuno dei loro colleghi o elettori cattolici li riprende pubblicamente quando si comportano male? Forse perché accusare non sarebbe "un comportamento da buon cattolico"? Però i "laicisti" – categoria che si sono inventati apposta – li criticano eccome. Anzi, in passato ne hanno pure scomunicato e bruciato alcuni. D’altra parte l’ebreo dissidente e rivoluzionario Joshua il Nazareo, fondatore eponimo, le invettive ai mercanti nel Tempio non le mandava a dire. Come, sono cristiani sì, ma di sotto-religione cattolica? Ah, una variante mediterranea. Che chiude un occhio per gli "amici", diciamo, purché diano un obolo. Che setta paracula.
A proposito di raccomandazioni, sul Corriere l’articolo di Stella sulle incredibili malefatte del fondamentalista cattolico Buttiglione (quello che non sai mai se è mezzo pieno o mezzo vuoto…) che alla Cultura sta facendo sfracelli, tanto da far rimpiangere – tutto è relativo – il ministro "liberale" Urbani [toh, una volta tanto, bipartisan ‘sto Salon Voltaire], che oggi, figuratevi, può scuotere la testa desolato dalle imprese del successore. Da liberale a "liberale": la scuota piuttosto per la pessima legge sui Beni ambientali che ha fatto, ché The Big Bottle ce lo lavoriamo noi.
Dunque, il commissario che l’Europa non ha voluto ha espulso dai vertici dell’Istituto Luce lo storico Piero Melograni, quello esibito come prova che Forza Italia era il "partito dei professori ", per sostituirlo con tale De Luca (che era capo della segreteria del ministro Baccini, Udc) e la sconosciuta Mariella Calò, che di culturale non ha mai prodotto nulla, ma è moglie – scrive Stella – d’un amico d’un amico Udc di Taranto. E il consigliere del Ministro per il Cinema e lo Spettacolo? Era Zeffirelli, ora è un certo Sorrentino, attore doppiatore, comunque un personaggio di terza fila. E ancora - maramaldeggia Stella - la nomina all'Arcus, società che gestisce i fondi per la cultura presi dal 3% delle Grandi Opere, dell'ignoto Basaglia (che l’opposizione accusa di essere un lobbista vicino all'Udc e in particolare a Catone, discusso braccio destro di Buttiglione). E nel CdA di Cinecittà, per un po' presieduto da Pupi Avati, c'erano Alberoni, Marcello Veneziani, l'avv. Lo Foco (esperto di diritto degli audiovisivi) e il prof. Usai, docente alla Bocconi di economia dello spettacolo. Tutta gente giusta e pure di Centro-destra. E invece, chi ti mette l’ineffabile Buttiglione? Come amministratore delegato Condemi, capo di gabinetto dell'ex ministro Gasparri che, raccontò l'Espresso, era un gran produttore di elenchi di persone da raccomandare. E i consiglieri? Conversi, capo-segreteria di Buttiglione, il costruttore napoletano Abeille e la signora Lubich, ex-moglie del presidente della Camera, Casini.
Non c’è male, eh? Che cosa non è riuscito a fare, con un partito quasi inesistente ma affamato di posti di sottogoverno, l’acrobatico moralista cattolico Buttiglione (qui più pieno che vuoto, senza dubbio). E meno male che è moralista. Chissà che avrebbe fatto se fosse stato un pericoloso "immoralista laicista". Forse avrebbe messo qualche amico, sì, ma competente. E il Salon Voltaire avrebbe protestato lo stesso, di meno però. A noi non piace, comunque, "l’Italia degli amici".
è quasi sempre o un furbo ipocrita, o un mediocre o tutt'e due. I pochi grandi cristiani sono stati, invece, uomini generosi, discreti e umanissimi con chi non viveva o pensava come loro. Il cattolico che condanna gli altri anziché preoccuparsi di se stesso dovrebbe essere peggio d'un ateo, per la Chiesa. Ma forse noi laici(sti) siamo troppo austeri rispetto ai loro contorsionismi morali.
Basta dire che Casini non può ricevere la comunione in quanto bollato dalla Chiesa come "pubblico peccatore" (l'ha detto lui), per via delle 2 famiglie, eppure blatera contro i Pacs (perché, quello suo che è?) e dice di difendere famiglia ed embrioni, e in nome della Chiesa parla e cerca i voti.
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