24 febbraio, 2006

 

Orecchie indiscrete. Fini e Pisanu laicisti contro il clero-neofita Pera?

E a proposito di Stato laico, si scopre che sono più laici (o laicisti: è lo stesso in italiano) un ex democristiano e un ex fascista che certi finti liberali teo-con (in francese, lett.: "coglioni di Dio") , neo-con ("nuovi coglioni") o neofiti convertiti di nostra conoscenza. Riflettete, gente. Siparietto gustoso ieri tra il ministro Pisanu, FI ed ex Dc, e il ministro Fini, An, sulla laicità dello Stato. Con tanto di indovinello con suspense, come scrive la brava Laura Cesaretti (Velino, rif. su Legno Storto). Ore 14.35: Pisanu risponde ad una serie di domande al termine dell'audizione davanti alle commissioni Affari costituzionali ed Esteri, tracciando le linee che il Governo ha adottato sulla "promozione del dialogo interreligioso". Spiega Pisanu che "abbiamo fatto attenzione a limitare la nostra azione pubblica alla promozione del dialogo, badando bene a non interferire sui contenuti di quel dialogo. È una cosa che mi hanno insegnato in parrocchia, la laicita' dello Stato" [cioè che lo Stato non deve mettere becco nelle questioni religiose, tantomeno tra religione e religione. NdR]. Ridono i parlamentari presenti. Il ministro Fini si rivolge scherzosamente ad alcuni interlocutori, e si capisce chiaramente una frase incompleta del leader di An: "sono sempre i neofiti che…". Poi si mette la mano davanti alla bocca accorgendosi di avere davanti un microfono. I cronisti delle agenzie non hanno colto la battuta del ministro degli Esteri, e si vedra' se i nei resoconti stenografici della seduta la battuta di Fini sara' piu' comprensibile. Quale sara' il neofita più realista del re cui accennava il leader di An? Pera o Ratzinger, Ruini o Ferrara? Lo sapremo presto. Ma secondo noi (e anche secondo il titolo interrogativo del Velino), è Pera.

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