20 febbraio, 2006
Quel Socrate che parlava al computer di libertà di scienza. Anzi, di libertà
Ma con Luca non perdiamo, semmai acquistiamo il simbolo di quel laicismo nobile e rigoroso, che purtroppo deve essere eroico per diventare notizia, e di quell'amore per la scienza che in altri tempi - non oggi - sarebbero stati alla base di ogni personalità e politica davvero liberale.
Agli amici radicali, che altrettanto eroicamante lo hanno sorretto fino in fondo, vogliamo far pervenire il cordoglio del Salon Voltaire, nella speranza, anzi con la certezza che la battaglia di Luca Coscioni per la libertà della ricerca scientifica continui con maggior forza, e diventi la lotta di tutti noi per tutte le libertà, nessuna esclusa, contro ogni oscurantismo, nessuno escluso.
E che c'entra l'economia con la "bio" etica?
Per carità cerchiamo di essere razionali.
Su due piedi, fidandoci della (tua) memoria, senza sapere i particolari, ma basandomi solo sulle specializzazioni e sul merito specifico (Luca si laureò, credo, sull'import di legname esotico), sarei sicuramente dalla parte della brava e liberale Caporale.
Che titolo aveva per stare in un Comitato di bioetica? Sapendo quello che so adesso dell'intera faccenda, neanche io avrei accettato Luca nel Comitato, come non avrei accettato i "miei" Charlie Parker, Cavour, Bach e Vivaldi. A ognuno il suo mestiere.
Poi se ci sono altri elementi che ignoro, sono pronto a ricredermi.
Bisogna essere obiettivi. E se non lo siamo noi liberali...
Tommaso
http://inoz.ilcannocchiale.it
Sei un poverino. Riconosco però che paragonata a te una cellula staminale assume un più alto significato.
Riguardo alle ''leggi dello stato decise da tutti i cittadini con metodi democratici'', be’ avrei qualche dubbio. Lo sappiamo tutti sin troppo bene: in Italia non c’è mai stata una vera democrazia (che letteralmente significa “governo del popolo” che di fatto dovrebbe governare tramite i suoi rappresentanti in Parlamento, ma bensì una sorta di non ben identificata oligarchia (governo dei pochi).
Ebbene sì, e lo si può dimostrare un semplice esempio (fra tanti): le statistiche dicono che fra gli Italiani solo un 20% va a Messa la domenica (e quindi una netta minoranza); se il Parlamento fosse rappresentativo del popolo dovrebbe ovviamente rispecchiare la stessa percentuale; ergo, se potesse veramente decidere il popolo italiano — come da vera democrazia — stia pur certo che la sperimentazione sulle staminali non sarebbe stata boicottata, mentre sarebbero da tempo stati abrogati l’8 per mille alla Chiesa (che io invece devolverei alla ricerca sul cancro) e il Concordato!
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