22 marzo, 2006

 

Il paradosso dei "poteri forti": appoggiano le coalizioni più deboli

Secondo voi, dove si dirigerà d’istinto il condottiero senza scrupoli? Verso la quadrata legione del generale Radetzky, la marmaglia sanfedista del cardinale Ruffo di Calabria o il reggimento di re Franceschiello? La prima in Italia non esiste, la seconda pur vistosamente perdente è troppo ideologicamente coesa e determinata (quindi percepita paradossalmente come "forte"). Sceglierà il re di Napoli.
Ma sì, fuor di metafora storica, l’Unione della sinistra, che non solo si appresta a vincere le elezioni, ma per di più appare fin d’ora incoerente, litigiosa, multiforme, contraddittoria, anarchica, e quindi paradossalmente forte ma debolissima, è un bocconcino ideale, davvero troppo facile e appetitoso per gli occhiuti Poteri forti, come spiega, con corredo di esempi storici e considerazioni sociologiche e politologiche, l’amico liberale Teodoro Katte Klitsche de la Grange sull’Opinione di oggi.
E' un paradosso solo apparente che oggi l’Italia mette in mostra. I potentati economici, i grandi giornali, le grandi corporazioni, perfino il Vaticano, insomma i cosiddetti "poteri forti" (come se ci fossero poteri deboli…), si attaccano più alle coalizioni politiche intrinsecamente deboli che a quelle forti. Com’è possibile? Tutto direbbe il contrario.
Eppure, la psicologia della politica, come la biologia e la fisica, insegna che i vuoti tendono ad essere riempiti. Laddove si verifica, per intima debolezza della classe politica o di una sua componente, una carenza di potere, ecco che i "poteri forti" si sostituiscono ad essa, o per lo meno cercano di farlo, irresistibilmente attratti da quella parte. E’ la mollezza, l’inerzia, l’indecisione, il vuoto, non la forza, cioè il pieno, che attirano nella capsula Petri del laboratorio della politica i potentati. Perché capiscono subito che in quella direzione le resistenze alla propria penetrazione saranno minori, se non nulle.
E’ un po’ quello che sta accadendo in Italia dalla fine della Prima repubblica, quando il Governo si "aggiornava" ogni anno – ma sempre con le stesse persone – e la classe politica, pur slabbrata e polimorfa, era in realtà unitaria e solidissima, in confronto a quella di oggi.
Berlusconi vinse perché aveva fatto capire di essere forte, potente, e perché aveva impaurito i poteri forti con la sua forza ostentata e la minaccia d’una "rifondazione liberale" dello Stato. Che invece non tentò neppure. E quando, poi, i post-democristiani attorno al presidente e dentro Forza Italia, e i clerico-conservatori statalisti di Cdu, An e Lega hanno prevalso facendo diventare la Casa delle libertà non più una coalizione liberale, ma un debole aggregato clientelare, ecco che i poteri forti – dall’alta finanza fino al sindacato dell’Alitalia – hanno rialzato la cresta. Perciò, se noi fossimo al posto di Prodi e Fassino, guarderemmo con apprensione a questa rinata "attenzione" da parte di finanza, giornali, Confindustria, corporazioni professionali, Vaticano, sindacati e così via.

Comments:
Dissento sull'ultima parte.
Forza Italia è tutto tranne che un partito liberale e senon lo è c'entrano molto poco i suoi alleati.
Purtroppo!

Flash
 
Allora è vero che gli Italiani non sanno leggere le frasi un po' complesse e con coordinate, incisi e limitazioni...:-) Anonimo, leggi bene, parola per parola, facendo analisi grammaticale e logica, e semantica del testo.
Dico che Forza Italia non è liberale non solo perché è limitata dall'esterno, ma anche dall'interno: è infiltrata di democristiani. Per la sintesi o la fretta non ho detto di più, ma già è sufficiente.
 
Dici bene.
Io sostengo, magari a torto, che le colpe sono quasi completamente dentro FI.

Scusami comunque.

Flash
 
Credo ke non temano nulla,in quanto sanno bene di essere delle semplici marionette in mano ai "pupari"della restaurazione..Certo cambiano voci,costumi ma se si ascolta con un po di attenzione non si sente altro ke vuota retorica da personaggi atti a fare solo facciata..e far credere al popolo ke dal loro voto dipenda il bene del paese... Saranno poi i padroni dei fili, a decidere dove vorranno ke vada il carrozzone di mangiafuoco Prodi, complice lui si.Perkè a differenza dei vari omuncoli di cartapesta, quali fassino,diliberto,rutelli..ha da molto le mani in pasta con i poteri forti, e sa chi comanda...Libertà era l idea del 94 e del 2001, ma come hai scritto in maniera esaustiva, veterodemocristaini,socialisti,cagasotto trasversali, da f.i a lega da An a quella mostruosità ke è l udc, hanno trasformato il nostro skieramento innovativo in novello pentapartito...
 
E pensare che ho sentito l'altra sera Della Valle spiegare che i poteri forti non esistono...
Mah!
 
la verità è solo una, bisogna votare per il male minore, che al momento, dopo dei calcoli di addizioni e sottrazioni lunghissimi, con risultato per entrambi di segno negativo, sembra essere l'Unione.
per il resto concordo, ma perdonami, neanche Berlusconi è liberale, altrimenti il problema del conflitto di interessi se lo sarebbe posto lui, prima di entrare in politica
 
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