26 novembre, 2006

 

"Quale trasformismo, siamo liberali progressisti. Maggior rispetto, per favore"

Caro Valerio, leggo una serie di critiche - tutte ovviamente legittime - su Salon Voltaire, che hanno ad oggetto l'iniziativa di cui, assieme a molti altri amici, sono promotore. E' buona norma, tra liberali, parlare chiaro. Lo farò anche io.
Ho sempre creduto, dai tempi della GLI, che lo spazio politico dei liberali progressisti, ai quali mi sento di appartenere, fosse quello della sinistra riformista e democratica. Tale obbiettivo l'ho perseguito, dopo la crisi irreversibile del PLI, in rapporto con i radicali (fino al '94, ed alla loro scelta berlusconiana), e dentro il movimento "Verso Alleanza Democratica".
Nel '93 con Enzo Marzo ho contribuito alla ricostituzione di Sinistra Liberale, e, con umiltà, ho partecipato anche alla rinascita di Critica Liberale, con la quale ho collaborato fino al 15 ottobre 2005 (ripeto 15 ottobre 2005!). Fino a quella data Enzo Marzo, verso il quale confermo, nonostante tutto, rispetto e profonda riconoscenza, non ha avuto nulla da eccepire rispetto ad un percorso politico pienamente condiviso, che faceva i conti con la complessità della transizione italiana.
Sinistra Liberale non nasceva come partito politico, ma come componente autonoma della sinistra italiana. Nel '95 ha investito nel rapporto con i Verdi, che - per la loro natura non ideologica e plurale - apparivano un soggetto in grado di costituire, insieme alle altre culture politiche laiche e critiche, il nucleo di una soggettività politica innovativa. Non si è trattato di scelta personale, ma condivisa con molti amici, oggi impegnati in Sinistra Liberale.
Enzo Marzo ed il gruppo di Critica ha legittimamente espresso riserve alla scelta che, altrettanto legittimamente, Sinistra Liberale ha operato, quando , dopole primarie del 2005, ha ripreso vigore il progetto del Partito Democratico. Sinistra Liberale crede a questo obbiettivo, è impegnata a costituire insieme agli altri riformismi una piattaforma programmatica e culturale forte. Non pretendo, non pretendiamo che tutti i liberali vi si riconoscano, ma certo che rispettino la nostra scelta, senza anatemi e sopra tutto senza ricorrere ad attacchi rancorosi, che fanno il gioco di chi continua a considerarei liberali delle vecchie comari da salotto (o da terrazza, a seconda delle stagioni).
Una ultima precisazione. Non ho mai militato, nè ho mai votato per la Margherita. Se l'amicizia che rivendico con Valerio Zanone significasse questo, la stessa accusa dovrebbe essere rivolta allo stesso Marzo che con Zanone (Margherita), Bogi (Sinistra Repubblicana, componente DS) ed altri, nella primavera del 2005 aveva lanciato l'Alleanza Laica! Io credo che anche quel tentativo sia stato utile, perchè ha rimesso in moto un dibattito - di cui va dato merito a Marzo - sulla esistenza di un buco di rappresentanza liberale e laica nel centrosinistra. Ebbene io credo che il PD, ed i DS, nella versione che Fassino sta cercando di dare, costituiscano il luogo dove le nostre sollecitazioni, le nostre suggestioni possono trovare spazio.
Ci sbagliamo? Sarà la cronaca dei prossimi mesi a dirlo. Invito solo a maggiore rispetto, non solo per me, ma per le centinaia di donne ed uomini, schiettamente liberali, che stanno investendo in questo progetto. Ricordo che il 20 al Teatro Capranica c'erano Orazio Petracca, Antonio Saitta, Claudio Cressati, Paolo Colla, Michele Ainis, Eugenio Briguglio, Federico Radice, Enza Battistuzzi, Rosetta Cutolo, Carlo Staccioli, Franco De Bernardinis, Gianfranco Potere. E tanti tanti altri. Liberali. Come me. E, spero, come Voi. Un saluto caro.
GIANFRANCO PASSALACQUA
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L'amico Passalacqua stia tranquillo: come già gli ho scritto in privato, avevo intenzione di ospitare un articolo di Sinistra Liberale prima ancora di dare spazio alle critiche, come sarebbe stato più corretto. Solo che il vecchio amico che ora sta in SL, a cui avevo chiesto una relazione, aveva risposto: "Guarda, per questo devi sentire Passalacqua". Ecco fatto: ora abbiamo stabilito il contatto. Mi scuso, piuttosto, con Granfranco e col vecchio amico se il Nico Valerio giornalista piccante ha un po' prevalso sul liberale equanime, dando l'impressione nel titolo e nel testo di adagiarsi perinde ac cadaver sulla tesi critica di Enzo Marzo raccolta da Radio Radicale e di cui fanno prova i virgolettati. Ma - dura legge del giornalismo - avevo a disposizione solo l'intervista su Radio Radicale. E su quella ho fatto l'articolo, comprese le note di colore. L'amico, proprio ora, per telefono, smentisce nel modo più categorico che Passalacqua o il gruppo SL abbiano mai appoggiato politicamente la Margherita, a parte l'amicizia e deferenza verso Zanone, s'intende. Era un'altra affermazione dell'intervista a Radio Radicale. Ne prendo atto e la diffondo subito qui, per correttezza. Questo, per la parte giornalistica.
Politicamente, però, anch'io come Marzo, ora specialmente che abbiamo creato il primo vero Coordinamento tra i liberali italiani (vedi il Manifesto), sono contrario a che un gruppo liberale entri o si fondi in questa Destra o in questa Sinistra, così simili purtroppo nel non volersi impegnare a risolvere il deficit di liberalismo di cui soffre l'Italia. E proprio ora, offrire il puntello liberale non è il massimo dell'opportunità. Ma come liberale ho la massima comprensione e stima per tutti i liberali, qualunque siano le loro scelte. Auguri sinceri, e per niente ironici, quindi, all'amico Passalacqua: il Salon Voltaire è a sua disposizione, quando vorrà inviare articoli. (Nico Valerio)

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