07 maggio, 2006

 

Nuova Inquisizione: un povero Cristo rimesso in croce. Dai cattolici

Chierici e cardinali, sollecitati da finti laici e atei devoti con l'invito a suonare le campane di tutte le cattedrali contro la diffusione del libro e del film sul Codice da Vinci, si stanno mobilitando in una campagna mediatica e probabilmente anche giudiziaria contro il romanzo di Don Brown. Ma l'aspetto più paradossale della vicenda è che viene contestato un normalissimo prodotto letterario (non un libro sacro) in cui un povero Cristo uomo-uomo si innamora di una donna-donna e genera figli con lei seguendo i più naturali metodi naturali. L'unica astuzia, usata peraltro da moltissimi poeti e scrittori nei 5000 anni circa dall'invenzione della scrittura, è quella di lasciar credere che la vicenda abbia un qualche riscontro storico documentabile.
Apriti cielo, è il caso di dire. I detentori esclusivi del copyright sulla storia dello stesso personaggio nel libro chiamato Nuovo Testamento, in cui il povero Cristo (uomo ma anche dio, nato da una vergine mediante un misterioso intervento soprannaturale, morto ma risorto dopo tre giorni) compie straordinari quanto poco verosimili miracoli che gli arrabbiatissimi esegeti del sacro testo pretendono essere più credibili del concorrente sotto accusa, fanno il diavolo a quattro.
Se mai si arriverà in tribunale ed al confronto fra i due testi in causa, siamo molto curiosi di vedere se il Cristo presentato dalla Chiessa cattolica sarà giudicato più credibile di quello presentato da Don Brown (Giulio C. Vallocchia, pres. NoGod).

Comments:
Gustosissimo il brano dell'amico Vallocchia che - caso rarissimo, quasi unico per Salon Voltaire - ho riportato integralmente. In fondo, a pensarci bene, è una bieca storia di copyright, cioè di diritti di utilizzazione di due storie di fantasia e di avventura molto simili. In quanto al presunto "attacco" alla Chiesa Cristiana (qui Vallocchia compie una piccola inesattezza: varie chiese hanno protestato, non solo quella di Roma), il buon giudice anglosassone, se mai sarà interpellato, avrà buon gioco nell'obiettare: "E tutte le altre versioni discordanti del Vangelo che provengono dalla tradizione cristiana?"
 
Il suo nome è "Dan", non "Don". Come sai faccio errori anche io: non sto cercando di fare il saccente, ma solo di aiutare. E come vedi il tuo blog mi interessa ancora, nonostante tu continui ad essere insopportabilmente arrogante.
 
E tu, Candide, cioè Paolo di Muccio, continui ad infiltrarti dappertutto, a tenere il piede in 4 staffe, a mediare tra 2 contendenti, senza mai dire nulla di tuo né di originale. Guarda che per "studiare da commentatori" bisogna intanto avere personalità. Poi per essere presi sul serio bisogna essere precisi. Per esempio, sei così distratto e superficiale - non male per un ricercatore - che non ti accorgi che l'articolo l'ha scritto G.C.Vallocchia, non io. L'ho scritto anche nel I commento. Ma tu, niente, non leggi. Una talpa. E polemizzi con me. Tradendoti, come puro antipatizzante. Meridionale, per caso? Brutta cosa essere istintivi. Che t'o fa fa'? Presenzialismo? Guarda che sui blog non si fa carriera. Questo sito non è letto da 3000 persone come la Newsletter, ma è solo il mio archivio di lavorazione...
 
@ Nico Valerio
CATTIVELLO EH!?!?!?!
 
Solo una raccomandazione.
Se volete non scrivere a vanvera di religione e temi quali papirologia, critica biblica, storia, fate uno sforzino e andate a studiare.
Il livello e' veramente miserando.
Sui vangeli gnostici un buon libro per cominciare, senza andare troppo sul tecnico e' Philip Jenkins (storico della Penn State University) Hidden Gospels,Osford University Press, 2002.
Quando l'avrete letto (e magari qualcosina di piu'...) ne riparliamo.
Quanto a Dan Brown povero cristo, aggredito dai cattolici: omygod, Nico, sei diventato il negativo di Robin Hood? Difensore dei riccastri? Spero almeno che la sony o Brown ti corrispondano le royalties...
Quell'uomo ha fatto milioni vellicando il conspiracy theorist che alberga nelle busecche di tutti noi.
Ma di che persecuzione vai cianciando? Suvvia un po' di senso del ridicolo.
Voi laici parlate sempre come se vivessimo ai tempi del papa re. Sveglia! Sono passati quattrocento anni dal processo a Galileo!
Io credo che tutto questo chiasso sia grasso che cola per Dan Brown e compagnia, che non potrebbero avere battage pubblicitario migliore, ingenuotti quei prelati che ci cascano.
Infatti l'Opus Dei ha semplicemente chiesto che si ponesse in capo al film in uscita che si tratta di fiction.
Wow! Che persecuzione, telefonare urgentemente Amnesty!
Ma un po' di senso del ridicolo ce lo conserviamo o no? Eddai!
 
Senti stefano, stai attento a ciò che dici...
Prevedo un fiume in piena di "insulti" ;-)
Guarda che stai parlando con "i liberali hanno severità e senso critico. Perché hanno idee precise. Non un generico stato d'animo moderato... Non si bevono tutto. Non sono ipocriti, accondiscendenti e buonisti. Non dicono che qualunque cosa con l'etichetta "liberale" va bene. Indagano se sotto c'è qualche truffa. Vogliono capire le persone. Insomma sono investigatori."
Credi che qui non si sappiano le cose che hai scritto?
Preparati anche ad essere subito psicoterapeutizzato, è una pratica ricorrente!
Ciao! ;-)
 
Ha ragione Stefano. Dan Brown è un pennivendolo di tredicesima categoria, e vederlo come una seria minaccia al cattolicesimo significa insultare (o sottovalutare, a seconda del lato della barricata) la Santissima Chiesa Cattolica Apostolica e Romana.

Per entrare nel merito del post: nè Roma, nè la Mecca, nè Salt Lake City detengono alcun diritto sulla storia di Gesù, quindi pretendere che il Codice Da Vinci si autodichiari "meno degno" dei testi sacri è assurdo. Ma visto che l'Opus Dei, a quanto mi risulta, compare come 'personaggio' di rilievo nel romanzo, e senza farci bella figura, esso ha tutto il diritto di chiedere quel disclaimer.
 
Nonostante il tuo tono continui ad essere sprezzante e offensivo, continuerò ad argomentare in maniera pacata, e a risponderti senza aggredire te.

1) Non tengo il piede in due staffe. Questa non è una competizione. Pensare che ci sia una gara tra te e Jinzo è ridicolo, visto che lui ha tirato su un sito impeccabile in poche settimane, ha decine se non centinaia di sostenitori dichiarati, ha attirato l'attenzione di Taradash a Martino sul suo progetto. Inoltre appoggio l'iniziativa di Jinzo, non la tua. E non perché mi conviene, semplicemente perché lui parla con me, mentre tu insulti solamente e sembri in preda a invidia e egocentrismo cosmico. Tengo il piede nella sua staffa, e tu non sembri averne una.

2)Come al solito, sei talmente accecato dalla rabbia che cominci a insultare senza accendere il cervello: mi ero accorto che l'articolo non era tuo, ma come facevo a contattare il tipo? Inoltre perché esporlo ad aggressioni visto che tu potevi correggere gli errori in un attimo.

3) Se non mi vuoi sul tuo blog, basta dirmelo, senza accusarmi di volermi infiltrare.

4) Non ho alcuna difficoltà ad ammettere di essere "Paolo Di Muccio" e ogni tanto lo esplicito anche.

5) Fatti un esame di coscienza: nessuno ti ha fatto del male, né io né Jinzo. Ma perché lo odi tanto, visto che non ti ha fatto niente?
 
Ho scritto coscienza con la "i". Correggere le altre persone non è sempre segno di arroganza...
 
@ Candide (alias Paolo Di Muccio), ops, pardon, Pulcinella.

Signor Di Muccio qui la storia è semplice... loro hanno già scelto!
E, come già gli ho scritto sul "sito gemello", "io non l'avevo capito che stavate già di là con la Rosa "arresa" nel Pugno...
E' infatti ingannevole il nè nè nè che c'avete come sottotitolo, bastava mettere solo ANTICLERICALI!
Ciao ;-)"

Insomma 'sta staffa è buona solo per DiliBevty... Contenti loro!
Occupiamoci di NeoLib e di una Rivoluzione Liberale tra lib lib lib insieme con i con...
Coi margh - soc - com - verd - dem - ecc... ecc... o da soli (Pannella, Bonino, Cap (ezzone e pato) & C. non li seguiranno... saranno loro a seguirli!) facciamola fare a loro!

Cordiali Saluti ;-)
 
Devo ammettere che mi diverte molto assistere ai vari atteggiamenti farseschi suscitati dal libro di Dan Brown (forse in qualche remoto angolo del radicalismo cattolico c’è qualcuno che si straccia letteralmente le vesti)!
Ho letto lo scorso anno il Codice da Vinci e pur non essendo un teologo, né uno storico o un archeologo, possiedo nondimeno quel minimo di conoscenze che mi hanno permesso di ravvisarvi alcune inesattezze storiche. Ma questo non infirma il mio giudizio sul fatto che si tratta di un bellissimo romanzo!
Il polverone è venuto fuori perché l’autore ha toccato un tema che, a quanto pare, è molto delicato per una certa categoria di persone (se Brown avesse ambientato diversamente la narrazione tirando in ballo Maometto state pur certi che l’Islam avrebbe da tempo chiesto la sua testa!).
Ma di cosa hanno paura i preti? Di smarrire alcune pecore? Mi viene in mente quando Vittorio Messori, uno dei maggiori scrittori cattolici, metteva subdolamente in guardia i suoi lettori dal leggere la storica Vita di Gesù di E. Renan, perché molti devoti avrebbero in seguito perduto la loro fede.
Stiamo scherzando?!
Ma un uomo di fede è convinto di ciò in cui crede o ci vuole credere a tutti i costi? Nel primo caso, infatti, si può legittimamente parlare di “fede”, ma nel secondo il termine più appropriato è “creduloneria”! Se dunque fosse anche vero che un buon libro ha allontanato un credente dal gregge, ciò non è un dramma: significa semplicemente che le argomentazioni di quel libro sono state più convincenti di quelle della fede.
 
Diversamente rispetto ad alcuni che hanno già scritto, non sono affatto esperto di questioni religiose in genere, tantomeno bibliche e/o evangeliche. Non posseggo alcuno strumento ermeneutico per valutare l'attendibilità o la verosimiglianza di affermazioni su temi di storiografia, teologia, archeologia e quant'altro. Sono agnostico. E, come milioni di persone in giro per il mondo, ho letto il "Codice da Vinci" che ho giudicato un buon romanzo, adeguatamente avvincente, con una trama non necessariamente scontata ed uno sviluppo egregiamente costruito. Insomma, tutto quanto si chiede ad un romanzo per rispondere alle finalità per le quali viene scritto: intrattenere i lettori. Punto. E mi sembra abbastanza per una pubblicazione che (almeno credo...) non ha alcuna pretesa di scientificità, nessuna ambizione saggistica o storigrafica, nessuno scopo divulgativo. In tutta onestà, non mi resta difficile comprendere le ragioni per le quali un simile romanzo (e il film che ne è stato tratto) abbiano suscitato tanto scalpore negli ambienti cattolici, era anzi abbastanza facile prevedere un'alzata di scudi da parte della curia. Rientra in quello che potremmo definire "il gioco delle parti". Rassicurare il popolo dei fedeli contro ogni vera o presunta "eresia" rientra certamente tra i "compiti istituzionali" della Chisa. Ciò che mi sorprende è che anche persone di indubbio spessore culturale non esitino a definire l'autore Dan Brown un pennivendolo di tredicesimo ordine, immeritevole della benché minima stima professionale, un riccastro della peggior specie...
Ma perché? Non ha forse egli svolto nel migliore dei modi il suo lavoro, che è quello di scrivere un onesto romanzo che si fa vendere in libreria?
E' forse peccato o motivo di disonore trarre (ingenti) profitti dalle opere del proprio ingegno?
E non è forse un modo molto tipicamnte "anglosassone" di rendere gloria a Dio proprio quello di impegnarsi nel proprio mestiere e di ottenerne i risultati migliori (non ne sono certo, ma mi sembra che c'entri qualcosa con la teoria della predestinazione)?
E' vero che sono passati 400 anni dal processo a Galileo e che da allora (ci mancherebbe!) sono cambiate molte cose. Ma al catechismo si continua ad insegnare che Gesù camminava sulle acque, guariva miracolosamente gli ammalati e all'occorrenza moltiplicava i pani e i pesci.
Solo questo dovrebbe farci sospettare qualcosa....
 
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