15 febbraio, 2006

 

Scuola "privata"? E se fosse più pubblica della scuola di Stato?

Amici "liberali", ovunque voi siate, che vi troviate ad essere compagni di Luxuria o di Giovanardi – senza godere, ça va sans dire – o che vi asteniate preferendo eccitarvi guardando le figure scollacciate d’un terzo polo di là da venire – aspetta e spera – fatto di "bellissimi ambosessi liberali di pura razza ariana, coscialunga e con gli occhi azzurri" (ho detto "polo", signor veterinario: stia fermo con quella siringa!), mi meraviglio assai che voi, gente dal QI super 120, rotta ad ogni querelle politica, vi siete bevuta come novizie Orsoline la storiella della scuola "privata" cattolica. Ma per favore...
Ma sì, non fate gli gnorri, la scuola cattolica vista come "alternativa privatistica" e "individual-borghese", e magari pure "occidentale", figuriamoci, da contrapporre ad una trinariciuta, baffuta, bolscevica e magari pure puzzolente scuola "di Stato". Ma, dico, siete fuori di testa? Mi dispiace per le belle gambe della Moratti, che m'intriga perfino più della Pivetti (Irene, ovviamente), ma se mandate avanti la scuola Pubblica finto-privata siamo fritti. Col loro millennario ecumenismo e irenismo ci ritroviamo i fanatici islamici in casa, ché tra religionari non si scomunicano, per solidarietà sindacale e per la storia dell’unico Dio. E subito, al posto dei Comitati di quartiere, avremmo i Consigli delle Chiese. Manco a Pietroburgo. Altro che Darwin (che purtroppo aveva proprio la faccia da orango). E la Storia ricomincerà da Adamo ed Eva, state sicuri. Con i produttori di mele del Trentino, "zona bianca", a fare da sponsor.
Ma, dico, ma avete studiato Lucrezio, e suoi Dei, ehem, "non veritieri"? Non vi rendete conto che "Colui che è in Alto e che tutto puote" ha confezionato per la "sua" creatura prediletta, adibita a forgiare le coscienze dei "Perfetti und Implakabilen Kristiani", il massimo della mistificazione nominalistica? Se non sono bravi "loro" con i nomi, loro che hanno rinominato "Natale" la grande ammucchiata dei debosciati dei Saturnali romani, e hanno spostato dall’epifania al sostizio d’inverno, perché gli faceva comodo, la nascita dell’ebreo Joshua il Nazareo, cioè il ribelle (che non era di Nazareth, ha scoperto il cristologo Cascioli), chi altro volete che sappia così mirabilmente giocare con le parole, le date, i concetti, i miti, al puro scopo teleologico di fregarvi, Totò?
Liberali, liberal-socialisti, liberal-radicali, radicali semplici, truppa! Non lasciatevi fuorviare dal fatto che nelle nostre città ricche la scuola cattolica è più costosa di quella di Stato, e sembra riservata a poche famiglie super-cattoliche che la utilizzano on demand per una formazione specialistica. Non è così: è una scuola generica e non specializzata come pubblico. Ecco cosa ne dice il Card. Laghi, prefetto vaticano della Congreg. Edu. Catt.: "Ci si trova di fronte ad alunni che (…) non sono solo indifferenti o non praticanti, ma risultano essere privi di qualsiasi formazione religiosa o morale. A ciò si aggiunge in molti allievi e nelle famiglie un senso di profonda apatia per la formazione etica e religiosa, per cui alla fin fine quello che interessa e viene richiesto alla scuola cattolica è solo un diploma...".
Un pubblico generico e indistinto, quindi: proprio quello a cui si rivolge una vera Scuola Pubblica. Una "scuola per tutti" – scrive Laghi – cioè, traduciamo noi, che vuole fare concorrenza a quella statale, con tutte le caratteristiche della "pubblicità", compreso il fatto che in certi Paesi e per certi studenti è gratuita, assistenziale. E proprio come quella statale si pone grandi fini generali e obiettivi lontani: l’alfabetizzazione, la cultura di base e un titolo di studio. Come una struttura di Stato.
Non cadete, quindi nell’errore di considerare "privata" la scuola cattolica, a meno che non vogliate riferirvi al fatto che è spesso privata dei requisiti indispensabili.
Del resto, come può essere "privato" un ente millennario che ha dietro la Chiesa Universale e transnazionale, che addirittura travalica gli Stati, e che nello stesso tempo è emanazione di uno di essi, il Vaticano?
E’ chiaro, insomma, che il regime giuridico a cui è assoggettata non rappresenta la sua realtà sociologica, perché la scuola cattolica è in tutto e per tutto una Scuola Pubblica alternativa alla Scuola Pubblica di Stato. Anzi, nelle finalità è più pubblica della Pubblica. Noi oggi discutendo di scuola dobbiamo, purtroppo, scegliere tra due Scuole Pubbliche, una di Stato e un’altra della Chiesa. Ma mentre nella prima, casualmente, possiamo trovare il docente o il testo di idee liberali, grazie al pluralismo almeno nominale che in teoria dovrebbe ispirarla (in realtà vi domina la Sinistra più ottusa, ma con qualche isola di eccezioni), il monolitismo ideologico della Scuola Pubblica della Chiesa esclude in partenza qualunque possibilità di educazione liberale.

Comments:
Proposta liberale (vedi Della Vedova, Bush, Formigoni, Galan,...): BUONO SCUOLA e lasciamo scegliere alle famiglie.
Ma molti dei tuoi amici "liberali" dicono di no.
Perche?
 
Be', consentimi, di liberale in senso vero in quella lista c'è solo Della Vedova. Gli altri sono dei politici, 2 dei quali italiani, quindi rotti a tutte le esperienze.
Non sapevo che Bush avesse fatto una proposta o legge del genere. Me la puoi riferire?
Quali "amici" liberali? Ho davvero pochi amici, anche politicamente.
Se la scuola Pubblica Cattolica (che ha tutto il diritto-dovere di esistere, anche se ha prodotto spesso perfetti sinistresi - forse per reazione - come il direttore dell'Unità Padellaro (Ist. Massimo, Roma), figlio d'un papà famoso e potente - non costa al cittadino non credente o ebreo o buddista, certo che il buono scuola sarebbe una cosa interessante. Perché la scelta sia valida bisognerebbe però informare bene prima la popolazione sulle particolarità, insomma sui vantaggi-svantaggi delle 2 soluzioni.
 
A parte il fatto che, per essere uno che si permette di censurare le presunte "antipatie" all'italiana, "antipatizzi" un bel po' quando si tratta di Chiesa Cattolica (proponendone la solita immagine calunniosa, che ha il suo padre nobile - si fa per dire - nel signore che hai infilato nel titolo del tuo blog).
Quanto al post, basta precisare che "privato" definisce qui in senso tecnico (e quindi non ideologico) una proposta concorrenziale al "pubblico" (il che non ha nulla a che fare con l'alternativa ideologica), ovvero solo ed esclusivamente un elemento di mercato laddove oggi c'è monopolio, per rendere inconsistente tutto questo post.
D'altro canto il fatto che un liberale capace davvero di non "antipatizzare" come Benedetto Dalla Vedova sia d'accordo con me mi conforta.

Bernardo
 
Un breve commento al commento:

Cosa significa "informare la popolazione"? Una roba da MINCULPOP?
Lasciamo fare al mercato, diamine! L'informazione dev'essere asettica, di natura pubblicitaria, se possibile di qualità. Qui lo stato, però, non solo è parte in causa (non potendo quindi essere davvero laico), ma ha anche al suo interno una fetta di mondo politico che pensa alla scuola pubblica come veicolo per un'azione educativa di tipo ideologico, militante, anticonfessionale perché confessionale (civista) a sua volta. Tutto questo rimanda a un'idea di stato etico (Zapatero docet) che è tutto tranne che liberale.

Bernardo
 
sai, non credo che il problema sia la matrice religiosa della scuola privata, ma il dato oggettivo che in queste scuole, parlo per l'esperienza maturata in una grande città, manchi il confronto e la crescita tra diverse classi sociali, la condivisione dei valori civici comuni. Chi esce dalla privata, specie se blasonata, è un po' fuori dal mondo, se non ha una sensibilità propria che lo induce a guardarsi intorno. Io sarei per una pubblica totalmente laica, connotata fortemente dall'educazione civica, e una privata libera.
http://uomodellastrada.ilcannocchiale.it/
 
Trovo il ragionamento sotteso da questo post un po' debole, perchè colpisce un falso problema.
il problema del sistema scolastico italiano non è un supposto rischio da integralismo, che francamente non vedo (vedo ancora tante microgonne tatuaggi e ombelichi anche nelle scuole kattoliche...) ma è la qualità dell'insegnamento.

Mia figlia ad esempio studia in una scuola privata che di cattolico non ha nulla. Scelta proprio (ma pensa un po') per evitare perdite di tempo da indottrinamento che, (wake up) oggi avviene SOPRATTUTTO nella scuola PUBBLICA, intrisa di insegnanti impreparati e approssimativi, oltre che pateticamente attaccati alla loro fuzione di lumpen neo-proletariat no-tav, tanto da far divenire questo missione ideologica.

Fare di ogni erba un fascio è fuorviante: esiste comunque qualche insegnate in gamba nella scuola pubblica, esistono buone scuole cattoliche senza kappa.
Per quanto riguarda il tenersi bordone tra cattolici e madrasse, della serie cane non mangia cane, la prendo come colpo basso propagandistico e farò finta di non averlo letto.

Insomma, non ho personalmente nulla a favore e nulla contro la scuola cattolica, chi la vuole se la scelga, ma sono sempre terribilmente sospettoso della scuola pubblica e della sua "funzione".Non dovrebeb esistere scuola pubblica, dovrebbe esistere al massimo un Ente che certifichi i programmi delle scuole.

Perchè il rischio è sempre lì: fare i liberali quando c'è da rivendicare spazi, e trasmutare in statalisti centralisti quando c'è da reprimere quelli dell'avversario.
E' ad esempio la contraddizione in cui sono caduti i radicali della specie rosapugnante, quando hanno tentato di coniugare l'ossimoro liberale-socialista: ne è emersa l'iconizzazione di .. Zapatero (a proposito di madrasse ...).
ciao, Abr
 
Il nemico da abbattere è lì, la Chiesa, vanati compagni! Potevi intitolare il blo "Salon Lenin", che non faceva molta differenza
 
Bernardo dixit: "Cosa significa "informare la popolazione"? Una roba da MINCULPOP?"

Eh, sai Bernardo, certi "illuminati" ritengono di essere i soli a capire la realtà, quindi si sentono obbligati a spiegare al popolo bue (e ignorante) la loro Verita Suprema.

Concordo con te Bernardo (per un liberale, l'educazione non può essere monopolio dello Stato) e con Abr:
"Perchè il rischio è sempre lì: fare i liberali quando c'è da rivendicare spazi, e trasmutare in statalisti centralisti quando c'è da reprimere quelli dell'avversario."

Basta vedere il trattamento che stanno riservando a Angela Pellicciari, "colpevole" di non conformarsi al "pensiero unico" politicamente corretto (e soprattutto di essere cattolica senza complessi di inferiorità): vedi
Repubblica, e Il Giornale.
Purtroppo "liberale" e "liberalismo" sono 2 tra le parole più usate a sproposito.
 
Mai potrò condividere il fatto che non posso scegliere il tipo di educazione da impartire i miei figli perché se li devo mandare a una suola privata (anche non cattolica) magari un buon istituto steineriano (esistono e sono validi, non a casaoil Cav. ci ha mandato i suoi figli - altro che suorine o preti vari..) devo pagare per due figli 7.000- 10.000 euro minimo all'anno senza neanche poterne avere un vantaggio fiscale e comunque dover continuare a pagare le tasse per la scuola pubblica. Questo è un regime paracomunista.(Per i ricchi va bene tanto mi figli li mandano tutti ad Harvard, al MIT o alla london School of Economics)
 
ciao

[b]Qui e un cinese interferito pesci, persino neveritsa che formato esso - [url=http://tram.free.bg/Post-47.htm]luogo[/url][/b]

Amici Bye!
 
articolo di poca sostanza, con argomenti al quanto equivoci.

ognuno di noi per fortuna e grazie alla nostra costituzione è in grado di scegliere, il tuo liberalismo è degli ottusi che hanno il paraocchi e non sanno riconoscere come te una buona anzi ottima struttura scolastica.

le scuole private non si permettono di indotrinare le persone ma solo di istruirle dove fallisce la scuola pubblica.

la scuola privata ha sempre gli insenganti come dovrebbe essere anche se gli stessi ricevono uno stipendio inferiore a quello delle scuole pubbliche.

se sei di parte essendo contro il cattolicesimo e quindi di esponenti politici poco liberali .. evità di fare commenti
che limitano la libertà di pensiero perchè il tuo è un indotrinamento ..

gli italiani intelligenti sapranno scegliere.
 
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