11 febbraio, 2006

 

"Duecento milioni e ripristiniamo le centrali nucleari di Trino e Caorso..."

"Ma è possibile che in questa drammatica situazione di imminente, grave crisi energetica per mancanza di gas, e con l’energia elettrica troppo cara, ormai il doppio della media europea, ci intestardiamo pervicacemente a continuare in quella vandalica azione dello smantellamento accelerato delle centrali nucleari di Caorso e Trino Vercellese, proposta nella precedente legislatura?", scrive sull'Opinione l'ing. Paolo Fornaciari, che da anni si batte eroicamente per un ritorno all'energia nucleare.
Tra l'altro è "una decisione contraria alla prassi internazionale, che per motivi finanziari e di radioprotezione suggerisce di attendere 50 o più anni (Il Regno Unito per Calder Hall ha preso 100 anni di tempo), annunciata dall’allora ministro all’Industria, on. Pierluigi Bersani a fine 1999". Una decisione anche "inutilmente costosa (7.500 miliardi delle vecchie lire a detta dello stesso ministro Bersani), quando con 200 milioni di euro le due centrali potrebbero esser riavviate in 15 o 20 mesi e generare 8 miliardi di kWh ad un costo di 1 Eurocent/kWh mentre a noi costa 10 o 12 volte tanto produrla con petrolio o gas naturale, ma soprattutto impossibile da eseguire senza aver prima identificato il sito in cui sistemare le scorie radioattive.
"Non occorrono 20 anni, come afferma il ministro Matteoli [influenzato da Verdi e Legambiente, così come Alemanno: scarsa personalità questi di AN, NdR], per costruire una nuova centrale nucleare: in un recente incontro con il direttore del Dipartimento energia del ministero alle Attività Produttive, professor Sergio Garribba, i responsabili Westinghouse hanno dichiarato che i nuovi reattori nucleari ad acqua in pressione (Pwr), largamente prefabbricati in officina, possono essere costruiti, dal primo getto di calcestruzzo all’avviamento commerciale, in soli 36 mesi.
"In aggiunta si dovrebbe ricordare che anche le nostre prime tre centrali nucleari, Latina, Garigliano e Trino Vercellese, furono costruite rispettivamente in 52, 60 e 46 mesi, quando le competenze non erano certo maggiori di quelle di oggi. Ove i 6 miliardi di euro del previsto “taglio fiscale”, annunciato dal presidente Berlusconi a “Porta a Porta” di Bruno Vespa, anziché essere restituiti ai contribuenti, venissero utilizzati, nei prossimi tre o quattro anni, per costruire nuove centrali elettro-nucleari, si potrebbero riportare le nostre bollette elettriche a livello europeo, con un beneficio per famiglie e imprese, valutabile rispettivamente, nei diversi settori, in 4.8 mld di euro (uso domestico), 5.1 mld di euro (industria) e 2.2 mld di euro (settore terziario).
Che aggiungere? Prima si veda (così ipocritamente ci salviamo la coscienza...) l'articolo nostalgico, ma anche autocritico, riportato più sotto: "Com'erano belli quegli anni alternativi..."). Oggi, certo, nell'emergenza energetica, e con tanta energia elettrica di origine nucleare prodotta all'estero, ma ai confini dell'Italia, e comprata dall'Enel a caro prezzo, sarebbe una pazzia rinunciare per coerenza al nucleare. Ha dei rischi, certo, ma molto minori di quelli di vent'anni fa, e soprattutto nella piccola Europa in caso malaugurato di incidente il fallaout non si fermerebbe certo alle frontiere italiane. Perciò non sono contrario.
Però voglio l'onore delle armi, concedetemi almeno il contentino naturista. Non è una balla alternativa, è provato scientificamente che con la razionalizzazione dei consumi elettrici e l'eliminazione degli sprechi, senza spendere nulla, risparmiremmo fino al 20 e più per cento. Dopodiché, per carità, sì all'energia nucleare. Anche perché nel frattempo abbiamo studiato un po' di biologia, e abbiamo scoperto che la Natura non è "buona" come la dipingono per retorica politica certi Verdi ignoranti. E se è vero che qualunque alimento "sano e naturale", magari definito "biologico" e venduto a caro prezzo, contiene circa 10 mila sostanze chimiche naturali, rispetto alle pochissime artificiali create dall'uomo (spesso meno cancerogene e meno tossiche), allora è proprio vero che un rischio vale l'altro. Eliminare del tutto i rischi è impossibile per l'uomo. Dopo aver fatto di tutto per ridurli, dobbiamo imparare a convivere anche con i rischi energetici, come facciamo con i tanti rischi della Natura, con un razionale bilanciamento tra costi e benefici.

Comments:
Il concetto è che l'energia nucleare è pericolossima se prodotta in Italia, ma del tutto innocua se, con notevole aggravio di spesa, la importiamo dalla Francia con la quale confiniamo.
Comunque la strategia della Sinistra, soprattutto dell'estrema Sinistra, sul nucleare mi pare abbastanza chiara: aspettare che Ahmadinejab renda pienamente operative le sue centrali per poter finalmente comprare energia nucleare dall'Iran.
 
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