11 febbraio, 2006

 

"La Conferenza episcopale? Lancia un'Opa sull'Italia, alla Lenin"

Esiste una strategia, un lucido disegno, nel "programma" di papa Ratzinger e della Cei per l'Italia? Se lo sono chiesti, in margine al tema centrale della discussione, i Radicali italiani al romano Teatro Flaiano, nel corso del convegno "Libere Chiese in libero Stato. La Rosa nel pugno per il superamento del Concordato", tenutosi alla vigilia dell'11 febbraio, sotto le foto giganti (sempre fantasiosi e bravi comunicatori i cugini radicali, complimenti) di Charles Darwin (il 12 febbraio è l'anniversario della sua nascita) e di Ernesto Rossi (il 9 febbraio è l'anniversario della sua morte).
Nell'intervento introduttivo, il segretario radicale Daniele Capezzone ha ricordato che il superamento del modello concordatario è sempre stato chiesto dalla cultura laica e liberal-socialista, compresi il filosofo Bobbio e il giurista cattolico-liberale (lui sì, davvero cattolico-liberale) Arturo Carlo Jemolo, che infatti firmarono per la richiesta del referendum abrogativo del PR. All’Unione, poi, ha chiesto in modo estremamente moderato non di imporre il tema all’intera Sinistra, ma almeno che per Radicali e RnP vi sia pieno diritto di cittadinanza per questa battaglia.
E’ una stranezza che esiste solo in Italia. "Come si fa a non vedere che si tratta di un tema centrale? Non risulta che esistano nel mondo ordinamenti in cui le gerarchie di una (sottolineo, di una) confessione religiosa, da una parte godano di privilegi particolari (Concordato, otto per mille, esenzioni Ici, insegnanti scelti da loro stesse e pagati dallo Stato, straordinaria presenza sugli organi informativi sul servizio pubblico, ecc.), e dall'altra pretendano di "entrare a gamba tesa" nell'agone politico di quel Paese (addirittura, divenendo protagonisti di campagne elettorali condotte anche grazie ai finanziamenti pubblici di cui sopra!).
"Io vorrei, invece - ha detto Capezzone - la linearità e la chiarezza del modello anglosassone: ognuno (a cominciare dal cardinale Ruini) dica e faccia quello che gli pare, ma senza Concordati, senza Otto per mille, senza privilegi particolari. Non si può avere (insieme) la botte piena e la moglie ubriaca (e magari pure l'uva nella vigna...)". E si riferiva, crediamo, al modello degli Stati Uniti, dove le varie chiese dicono e fanno di tutto, ma lo Stato è assolutamente neutrale ed estraneo ai diverbi religiosi, tanto che è vietato apporre simboli addirittura all’ingresso dei tribunali. Altro che i crocifissi in ogni stanza pubblica, da Stato teocratico da barzelletta, come in Italia.
Il rischio è quello di una scalata della Chiesa al potere in Italia. Sì, una minoranza, come quelle fasciste e leniniste (ma il paragone "metodologico" con Lenin lo ha fatto lo stesso colto papa Ratzinger – ha ricordato Capezzone – ) che si fa largo con tutti i mezzi, leciti e illeciti nella lotta politica, solo politica. "Se non si affronta questo nodo, se non si fa una lettura perfino socio-economica (oltre che politico-culturale) del ruolo della Cei, di questa Cei in Italia, non si capisce che è in corso una gigantesca "Opa vaticana" sulla società italiana", dice Capezzone.
"E questo è a maggior ragione vero oggi, quando la Chiesa è guidata da una personalità, quella di Joseph Ratzinger, che non nasconde intenzioni: la capacità di azione e di avanzata di una minoranza consistente, determinata, compatta, che può smettere di stare in difesa e può andare all'offensiva". E i contenuti dell'offensiva stanno tutti nella lunga "enciclica" - chiamiamola così - che il cardinale Ratzinger ha nitidamente scritto per trent'anni: il "nemico non è l'Islam, e anzi occorre l'unità delle religioni contro l'avversario comune, che è il "relativismo", cioè - tradotto più chiaramente - il non assolutismo, il liberalismo, il pluralismo morale, la tolleranza, una umana e umanistica etica delle etiche", rispettosa delle scelte individuali".
Questo è il nemico da abbattere per la Chiesa di questo inizio di terzo Millennio. Altro che Islam. E’ il liberalismo il vero nemico della Chiesa, e non certo per colpa sua. Il liberalismo è solo attaccato, non sta attaccando. Aprite gli occhi "cattolici di Destra" e finti-liberali di Destra e Sinistra.





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