10 febbraio, 2006

 

Pulizia etnica contro gli italiani. Le foibe e le responsabilità di cattolici e comunisti

La "Giornata del Ricordo" delle vittime delle foibe del Carso risolleva il velo che ha coperto per tutti gli anni del dopoguerra le responsabilità gravi dei politici cattolici e comunisti, che fecero di tutto per evitare di indagare e prendere provvedimenti politici, e perfino giudiziari, contro i responsabili jugoslavi del genocidio, adducendo prima il pretesto della Guerra Fredda e poi della discussa "pacificazione" suggellata dal Trattato di Osimo tra l'Italia e la Jugoslavia. Che fu una vergogna tutta cattolica, tutta democristiana, tutta italiana. Fino a pochi anni fa, alcuni dei responsabili materiali, comunisti e titini, godevano addirittura di una pensione dello Stato italiano.
Quasi tutta la popolazione italiana di Istria e Dalmazia dal 1943 al 1945 fu spazzata via, oggetto di "pulizia etnica" da parte dei comunisti di Tito. In migliaia furono gettati morti o ancora vivi nelle foibe, cavità carsiche profonde anche centinaia di metri. Dietro c'era l'odio politico ed etnico, ma anche l'invidia delle popolazioni contadine slave verso i più civili e ricchi italiani che volevano reinsediarsi nelle terre che per secoli erano state italiane (Repubblica di Venezia) ma che allora erano in parte slavizzate. Naturalmente tutti i loro beni (case, campi, aziende, capitali) furono confiscati dal regime comunista.
In Istria e Dalmazia restarono così poche migliaia di italiani comunisti o costretti a definirsi tali per evitare la morte o l'esilio. Il Partito comunista italiano accreditò per decenni la versione jugoslava, che da un lato riduceva di molto il numero delle vittime, dall’altro considerava tutti quei morti come "fascisti", perciò oggetto di una "comprensibile" ritorsione per gli atti di violenza compiuti durante l'occupazione italiana nella regione. Poi si scoprì che non solo vi furono gettati comuni cittadini italiani che mai si erano interessati di politica, ma anche soldati, carabinieri e agenti di polizia.
Il Presidente della repubblica, Ciampi, in un messaggio al sindaco di Trieste, ha ricordato che "la Giornata Nazionale del Ricordo rinnova nella nostra coscienza collettiva la memoria di una delle grandi tragedie della seconda guerra mondiale. Il dramma delle foibe con il suo doloroso retaggio di orrore e di lutti è parte integrante della storia della nazione". "Gli italiani nelle terre d'Istria, del Quarnaro e di Dalmazia, furono colpiti da una violenza cieca ed esecranda, ancora oggi viva e presente nella nostra memoria. Dobbiamo continuare a trasmettere alle nuove generazioni il monito di queste vicende"

Comments:
Ma totli i Cattolici e i Comunisti chi ci sta in Italia?
 
onestamente: mi sembra un argomento pretestuoso per adare addosso ai soliti ignoti...

P.S.
anche se poco numerosa come rappresentanza ci sono sempre stati pure i radicali...mai sentito Pannella parlare di foibe, farsi le canne in giro si, incatenarsi a qulasivoglia cancello pure, ma parlare seriamente di qualche argomento storico mai...(lo stesos vale per i suoi, fra l'altor meno simpatici, epigoni)
 
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