02 febbraio, 2006
Italia come Iran: religione obbligatoria e di Stato anche per i non credenti
Uno scandalo esemplare, quello sollevato dal giudice di Camerino, Luigi Tosti, prima all’Aquila e ora davanti al Consiglio superiore della magistratura. Uno scandalo insieme cristiano e pannelliano (ma sarebbe piaciuto anche a Voltaire), così liberale nei suoi effetti che sembra provocato apposta dall’Ufficio stampa del Partito radicale per dimostrare quanto siamo clericali e stupidi in Italia. E sì, perché visto che tutte le aule di tribunale hanno il crocifisso (senza che nessuna legge ne parli, tra l’altro…),Tosti si rifiuta di emettere sentenze sotto il simbolo di "una" religione obbligatoria.
Era dal Medioevo e dalla Controriforma che la Croce – simbolo da rispettare, per un liberale, come qualunque altro simbolo – non era imposta con la violenza a tutti, compresi gli infedeli, gli atei, i buddisti, gli ebrei, con tanto di processo, con giudice e avvocati in toga, codici sulla cattedra e cancellieri. Proprio come le sure del Corano di Maometto sono imposte con la forza della legge in Iran o nell’Arabia Saudita. Nessuna differenza: solo che in Italia per chi rifiuta il simbolo religioso obbligatorio non c’è la pena di morte, ma "solo" la sospensione dal lavoro e dallo stipendio. Come è accaduto al caparbio giudice Tosti. Al quale, pensate un po’, è stato fatto un processo all’Aquila in un’aula appositamente privata del crocifisso, e poi è stato obliquamente proposto in avvenire – more italico – di poter pronunciare le sue sentenze sempre in aule del genere.
Nell'ultimo mio commento accennavo all'"eurabia" fallaciana. Pensavo di avere esagerato. M apoi la realtà supera ogni fantasia e il direttore di France-Soir è licenziato per aver pubblicato le vignette danesi su Maometto e i guerriglieri di Fatah, armati, fanno concorrenza ad Hamas assediando le legazioni francesi e definendo i francesi nei Territori dell'Anp "un obiettivo". Fratelli musulmani orchestrano in Europa la rivolta con chi osa parlare dell'islam ma non è un islamico. E' un grooso grosso guaio foriero di altri più grossi guai futuri.
ciao, a presto
Il tuo arrivo è servito a dare corpo e vigore all'agenzia, che già era molto buona
a presto
- che il Tosti abbia posto (più esattamente “ripreso”) il problema, va bene; così come va bene che continui a battagliare;
- ma non va assolutamente bene che si rifiuti di fare il suo lavoro arrecando danno ad un servizio pubblico, quello della giustizia, che già di per sé fa acqua; può benissimo battagliare e lavorare;
- il suo comportamento sa di sciopero (mica è un qualsiasi dipendente dell’Alitalia!!);
- non è esatto che il Tosti sia stato sospeso dallo stipendio; il suo stipendio è stato ridotto ad un terzo (circa 2000 euro, che è molto diverso da zero);
- nelle battaglie ci vuole anche senso della misura (in questo caso senso di responsabilità);
Fatta questa premessa “oggettiva”, aggiungo che a me personalmente dà fastidio qualunque fanatismo; anche quello laico. Qualcuno protesterebbe se invece del crocefisso ci fosse da qualche parte una statua di Giove Capitolino? E poi, il crocefisso non può essere visto anche non come imposizione dello Stato ma come simbolo di una tradizione radicata? (Ed a Camerino è molto radicata). In uno dei bei film di Guareschi c’è il bellissimo episodio di Peppone che vuole buttar giù l’edicoletta con dentro l’immagine della Madonna e don Camillo che si oppone; la questione viene risolta da una fune che agganciata ad un carro tentava di buttar giù l’edicola a cui era imbracata, ma che invece si spezza (miracolo?), e da una vecchietta che va lì a pregare in ginocchio davanti alla Madonna, come faceva da sempre. Tutto si risolve con un compromesso (tarallucci e vino?) tra Peppone don Camillo. A me quell’episodio mi sembra un esempio di equilibrio e civiltà. Ciao.
In fondo hai ragione. E come te hanno "ragione" quasi tutti gli italiani, popolo che forse vive un pò più a lungo grazie alle sue famose mezze misure.
In realtà avete torto. Perché la Storia e la Psicologia insegnano che sono proprio quelle persone là, così poco dotate di "buonsenso", ma capaci eroicamente di quella sorta di gandhiana "insistenza per la verità" (satyagraha, cito a memoria) che a me sembrava da adolescente una specie di fanatismo cristiano vestito di panni orientali, a creare lo scandalo adatto a cambiare la Storia. Col tuo (e mio) sistema laico e razionale, senza eccessi (neu nimis, mai troppo, pensa un po', è il mio motto), si vincono i sistemi altrettanto laici e razionali, non quelli borbonici e irrazionali come il sistema di privilegi e anacronismi presente in Italia. Che tradotto in soldoni volgari, caro Guido, vuol dire questo: a pazzi estremi dobbiamo contrapporre altri pazzi, per vincere. Non tu e io, ovviamente, ma i pochi Tosti (bello il doppio senso autoironico)disposti a sacrificarsi.
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