12 gennaio, 2006
Dopo la "zarina rossa" risanati i conti di Italia Nostra, che si vende un palazzo, non l’anima.
Erano le parole che come liberali super-difensori dell’arte e dell’ambiente volevamo ascoltare dal nuovo presidente di Italia Nostra: indipendenza assoluta, con l’unico fine della severa difesa del territorio e del patrimonio artistico italiano, sottoposti ogni giorno a mille attacchi, da Governi, Parlamento, Regioni, Comuni, lobbies, singoli cittadini. Bassani diceva: "verrà un tempo, speriamo, in cui non ci sarà più bisogno di Italia Nostra". "Ebbene, quel tempo è ancora molto lontano", ha detto Ripa di Meana. "Anzi, ci sarebbe bisogno non di una, ma di tre o quattro Italia Nostra". Verissimo.
L’incontro con giornalisti e soci si è tenuto nella sede nazionale di palazzo Astaldi, la stessa che cade a pezzi per assenza di manutenzione, con mobili venduti all’asta, erbacce in terrazza, il portone che neanche si chiude dall’esterno. Ma questo è niente: il nuovo presidente ha trovato la cassa vuota, gli stipendi sospesi, i fornitori pronti a tagliare luce e telefono, le rate del mutuo bancario da pagare, il fondo del Tfr degli impiegati esaurito, un grave deficit di bilancio. Ecco il lascito del governo della zarina rossa. La quale, con una certa faccia tosta, sta sparando a zero sulla nuova gestione risanatrice, e ha chiesto dalle colonne di Liberazione: "Com’è che Italia Nostra, da quando c’è Ripa di Meana, non si fa più sentire?" Che non è vero, tra l’altro.
E perfino una parte della stampa indipendente ha prestato orecchio alle mistificazioni politiche orchestrate dalla componente che ha perduto la presidenza. "Italia Nostra: il mito tramonta", ha titolato ad effetto, senza alcuna attinenza con la realtà, la Stampa di Torino. E una trentina di sezioni locali su 200, qualche centinaio di firme rispetto a 11 mila soci, una piccola minoranza nostalgica della "santa zarina" (per via delle "stimmate", cioè mani bucate), ha chiesto nientemeno il congresso straordinario, dimenticando che sta per essere indetto quello ordinario.
Ma dietro gli attacchi è possibile intravvedere una vera e propria campagna orchestrata? Forse no, ma ci sono interessi paralleli che ora si sono alleati per convenienza contro Italia Nostra, e che convergono in modo sospetto, ha denunciato in un appassionato intervento Oreste Rutigliano, esponente di rilievo dell’asssociazione. La protesta di alcuni dissidenti locali contiene al riguardo inquietanti frasi rivelatrici. Affermano infatti di voler fermare la deriva verticistica (senti chi parla…) di coloro che vorrebbero trasformare Italia Nostra in un "partito del no, pregiudizialmente contrario ad ogni prospettiva di sviluppo".
Chi ci guadagna? C’è per caso una lobby economico-politica dietro le quinte che, oltre alle note elargizioni per tacitare i Comuni (di per sé fonte di corruzione), distribuisce mazzette a politici, club dell'ambiente e giornalisti, e spinge per l’eolico? Ci piacerebbe saperlo, signori magistrati. Tutto questo mentre - per dirne solo due immediatamente fattibili - di razionalizzare i consumi energetici e di impiegare su vasta scala il solare fotovoltaico nel "Paese del sole", non si parla.
e lui in un libro (scritto da lei?) non fu sopranniminato per le sue doti amatorie "Orgasmo da Rotterdam"?
Naturalmente tanto tempo fa...
Non vorrei confondermi...
Solo un appunto: toglierei i Verdi dall'elenco dei lobbisti dell'eolico, perchè nell'ultimo anno, almeno a livello del vertice nazionale, hanno mostrato di prendere le distanze dalle torri eoliche industriali e dai suoi disastri paesaggistici. Per cui in quella lobby includerei Legambiente, metà DS e il Governo...
Giovanni
ottimo blog, procedo a linkarti
www.shylock.splinder.com
D'ora in poi bisognerà comunicare mooolto meglio e mooolto velocemente: è un mio chiodo fisso
e il valoroso amico Oreste Rutigliano lo sa.
A proposito, è lui che dobbiamo ringraziare per i contatti con Ripa di Meana, no? Lo suppongo.
Be', se è così, doppiamente grazie, Oreste.
Guarda, però, caro Giovanni, che Pecoraro Scanio, fino a prova contraria leader dei Verdi, elogia l'eolico anche mentre dorme...
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