09 maggio, 2009

 

La lobby clericale del Parlamento Europeo dice sì al sesso selvaggio. Per i selvaggi

Alle dure critiche, perfino dei Governi conservatori in Francia e Germania, si era aggiunto il Parlamento del cattolicissimo Belgio con una mozione politica ufficiale, caso unico e "pesante", in cui giudicava "inaccettabili" le dichiarazioni sul no al preservativo di papa Benedetto XVI nel viaggio in Africa ("L'epidemia di Aids non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi, aumentano i problemi").
Il capo del Governo belga Van Rompuy aveva aggiunto: "Non spetta al Papa mettere in dubbio le politiche della sanità pubblica, che godono di unanime sostegno e ogni giorno salvano delle vite". Senza contare il "milione di preservativi" che la cattolica Spagna ha deciso di inviare in Africa, chiedendo al Papa di riconoscere l’errore fatto.
"Crediamo che tali dichiarazioni mettano a rischio le politiche della salute pubblica e gli imperativi di protezione della vita umana", aveva detto Chevallier, portavoce del Ministero degli Esteri francese.
E l’Ue? Il preservativo "è uno degli elementi essenziali nella lotta contro l'Aids, e la Commissione ne sostiene la diffusione e l'uso corretto" (portavoce del commissario agli aiuti umanitari Louis Michel).
Con queste premesse al Parlamento Europeo di Strasburgo i laici e liberali dell’Eldr ritenevano di essere in una botte di ferro quando hanno presentato un emendamento al Rapporto annuale dell’Assemblea sui diritti umani nel mondo per il 2008, in cui si criticavano le parole di Benedetto XVI (a firma del radicale italiano Marco Cappato e della liberale olandese Sophia in’t Veld).
E invece? Contraddicendo la Commissione Europea e i Governi di mezza Europa, un colpo di coda dei clericali di 27 Paesi (soprattutto nel Ppe), lo ha respinto: 253 voti, contro 199 e 61 astensioni.
Nel testo dell’emedamento l’Europarlamento sottolineava "l’importanza di promuovere i diritti in materia di salute sessuale e riproduttiva quale presupposto di qualunque successo nella lotta contro l’Hiv/Aids, che causa perdite enormi in termini di vite umane e di sviluppo economico, colpendo in modo particolare le regioni più povere del mondo". Inoltre si condannavano fermamente "le recenti dichiarazioni con cui Papa Benedetto XVI ha bandito l’uso del preservativo avvertendo che il suo uso potrebbe addirittura determinare un aumento del rischio di contagio". Nel documento si esprimeva il timore che tali dichiarazioni potessero ostacolare "gravemente la lotta contro lo Hiv/Aids". Inoltre si ricordava anche che l’emancipazione delle donne contribuisce a contrastare la diffusione dell'epidemia; e infine si invitavano "i governi e gli Stati membri ad agire insieme per promuovere i diritti e l’educazione in materia di salute sessuale e riproduttiva, anche riguardo all’uso del preservativo quale strumento efficace nella lotta contro questo flagello".
E invece, smentendo se stessa, o meglio l’illuminismo manifestato dai suoi migliori esponenti, l’Europa ha approvato di fatto il discorso retrivo del Papa, e ha detto sì, di nuovo, ai rapporti sessuali selvaggi, come ai bei tempi. Per quei selvaggi degli africani, s’intende. Per fortuna le deliberazioni del Parlamento europeo non contano nulla. E il Governo europeo non ne tiene conto. Però è un segnale reazionario.
Ecco, alla vigilia delle Elezioni Europee, con cui eleggeremo un inutile Parlamento a Strasburgo, se non altro per evitare figuracce simili, stiamo bene attenti a non rimpolpare i gruppi degli strapagati Eurodeputati con altri clericali. Di Destra o Sinistra che siano.

Comments:
Sono d'accordo. Il cinismo di certe posizioni, religiose o politiche, è davvero speculare. E l'Europa non funziona neanche davanti ad un preservativo...
 
Mi permetto di segnalare la nostra inchiesta, ricca di interviste interessanti, sul tema dell'Hiv e della malattia:
La malattia e i suoi nemici
 
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