14 gennaio, 2009

 

Radicali. Le decisioni del Comitato sono forse l’inizio d’una nuova strategia

Mai come oggi gli amici Radicali sono stati debolissimi e fortissimi nello stesso tempo. Sempre avanti alle altre forze politiche nell’individuare e proporre le riforme "che saranno vincenti domani", ma attentissimi a calcolare i modi e soprattutto a sincronizzarsi sui tempi della risposta popolare, così da egemonizzarne gli umori, i Radicali si trovano ora ad un bivio quasi drammatico. Che però non li spaventa più di tanto: sono abituati a tutto. La severità del cursus honorum, anzi la spietatezza della concorrenza interna, là dentro, è tale che è capace da sola di selezionare una giovane classe dirigente grintosa e pronta a tutto. Di fronte alla quale lo stesso guru Pannella, incredibile a dirsi, talvolta soccombe. Il grande seduttore, il fascinatore carismatico, per la stessa logica della seduzione, è spesso a sua volta sedotto: vedi l’apparizione delle due stelle Della Vedova e Capezzone, quest'ultimo a suo tempo definito "un mostro" da Pannella. Oggi il vecchio leader continuerebbe ad usare la stessa parola, ma in un’altra accezione.
Peccato solo che i Radicali trovino sempre meno giovani. Il loro politicismo esasperato - ormai sono gli ultimi in Italia a fare la Politica pura e a tempo pieno, in mezzo a partiti che fanno solo affari - e i comportamenti "eroici" che chiedono agli iscritti, a cominciare dalle quote di iscrizione, le più alte al mondo, oltre al ben noto disinteresse per la politica, spaventano molti giovani.
Eppure i Radicali sono nati giovani. Ma per loro e nostra fortuna, il tasso d’intelligenza per metro quadrato in via di Torre Argentina è tale da rasentare la creatività.
Qual è il dilemma? Chiudere per la cronica mancanza di mezzi finanziari? Questo preoccupa gravemente anche gli ascoltatori di Radio Radicale, che corre sempre il rischio di non essere più incaricata di trasmettere le sedute parlamentari perdendo fior di euro. E i Radicali senza Radio Radicale sarebbero morti.
Ma soprattutto chiudere per l’esiguità dei loro militanti (anche questa un fattore cronico), proprio ora che le loro battaglie sono diventate popolari e condivise dalla maggioranza degli Italiani (cfr. indagini demoscopiche, da quella sul problema "fine vita" in poi).
Oppure, rilanciarsi in grande come partito autonomo, staccandosi dal finissimo cordone ombelicale che formalmente li lega al Partito Democratico, grazie proprio all’inusitata forza parlamentare che oggi hanno: ben 9 parlamentari nel Parlamento italiano e 2 in quello europeo. Perdendo però, una volta dichiaratisi ufficialmente concorrenti, anche i tenui appoggi nella Sinistra, dopo aver già da tempo rotto i ponti con la Destra. E così tradendo ancora una volta il proprio elettorato, che non ha fatto in tempo a riaversi dalla "botta Capezzone", una separazione traumatica che è costata tanti voti a destra.
Ora, si interrogano alcuni militanti di base, se cambiano di nuovo, non rischiano di perderne anche a sinistra, senza riguadagnarne dall’altra parte perché ormai i Radicali sono ridiventati – dice qualcuno – i lib-lab d’un tempo?
Ora o mai più, devono aver pensato in molti durante i lavori dell’ultimo Comitato Nazionale del 9 e 10 gennaio. Ma i Guicciardini sono tanti a via di Torre Argentina, e spesso si trovano davanti altrettanti Machiavelli. Dunque, ne è uscita una mozione problematica, poco esplicita, che lascia aperte parecchie strade, un "ibis redibis" da Sibilla su cui i commentatori politici potranno esercitarsi.

Comments:
Lucida analisi, complimenti.
Ma secondo me i radicali dovrebbero mettersi alla testa di tutti i liberali di qualunque colore.
 
Non ho più votato i radicali dalla cacciata di Della Vedova, Capezzone e del Prof. DeMarchi (senza una spiegazione), la cacciata di Capezzone, poi col processo in stile comunista, con l'adattissimo ex terrorista Sergio D’Elia a fare l'accusatore, mi ha disgustato. Ma chi vuoi che trovi di giovane (ed anche di vecchio) Pannella per il partito radicale, visto la collocazione che s'è scelto, li di liberali non ce n'è uno, ma il vecchio guru accomuna liberali e socialisti, olè! tutti assieme, vabè, certo che se per Pannella i socialisti sono liberali, allora li a sinistra ne troverà moltissimi. Mi dispiace veramente tanto che i radicali si siano ridotti all'imitazione grottesca di ciò che erano, ma senza una visione da "amministratori" senza una chiara idea di economia liberale da perseguire, non andranno da nessuna parte, gli elettori non sopportano ne la simpatia verso i delinquenti incarcerati (poverini) ne le porte aperte all'immigrazione, ormai tra i radicali non si parla più di economia ma di diritti (privilegi) civili, ascoltando la radio ci si rende conto della sterzata a sinistra che hanno fatto, non una critica al criminale Visco e nemmeno al suo degno successore Tremonti, non una parola per i lavoratori autonomi massacrati da 'sti statalisti socialcomunisti o socialfascisti, succhiasangue. C'è una crisi economica di proporzioni storiche e più che c@zz## non ho sentito, mi sa che non hanno la minima idea delle cause di 'sta crisi, ma che liberali sono se non s'interessano più dell'economia, ah, già "loro" sono il sarchiapone... sono liberalsocialisti, ma che vadano a c@g###.
F.Dolcino
 
se i liberali esistono ancora oggi in Italia il merito è del Partito Radicale. E questo nessuno lo può negare. Tutto il resto è simil-liberale a partire dal patetico PLI di De Luca, passando per il calabraghe PRI di Nucara per finire ai smidollati Costa-Biondi.
Certo che la loro confluenza nel PD non è piaciuta a nessuno e pure io non li ho votati alle ultime lezioni. Preferisco un unione di tutti i liberali autentici per dar vita ad una terza forza autonoma, laica e progressista. Questo non toglie che il miglior laboratorio di idee liberali sia sempre il PARTITO RADICALE che meglio di chiunque altro rappresenta tutti noi nell'Internazionale Liberale e nel Partito Liberale Europeo (ELDR).
 
Vorrei segnale a Nico Valerio e ai lettori di questo sito che su www.nogod.it stiamo parlando di isarele in europa senza nenache troppi commenti volgari di lettori come si pensava. Volendo le notizie si possono anche commentare. Saluti e grazie a Nico Valerio per lo spazio "estorto"

Tiziana Ficacci
 
Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?