31 ottobre, 2008
Cara Gelmini, che cosa mi dai se ti dico come risparmiare un miliardo di euro?
Be’ un debole, forse è una parola grossa: a dirla tutta, non è alta a sufficienza per i miei gusti e non porta abbastanza bene i pantaloni e, oso dedurne – ma per carità absit iniuria verbis, lo dico da gentleman – anche i collant.
Ha anche l’aria di una che, come dicono gli studenti a Roma, "ce prova", e che Manzoni descriverebbe come ingenua furbizia o sana improntitudine, un po’ quella che in Toscana si chiama facciatosta. L’unica virtù che accomuna davvero gli Italiani d’oggi, tanto che ormai la richiedono a figli e nipoti perfino le vecchie zie zitelle e le famigerate "mamme d’Italia".
Passerò sopra, à fin de ne recevoir, a quello che di Lei si dice nel vero Parlamento, convocato perennemente in seduta congiunta a telecamere riunite: i centomila bar d’Italia. Secondo gli avventori delle 7.30, i più informati, lei sarebbe solo una donna come tante, però baciata dalla fortuna, una che sta dove sta non si sa perché. Però, rettificano gli avventori delle 7.40, più riflessivi, lei quello che fa lo fa con la convinta decisione dell’unico personaggio sbrigativo e decisionista che abbiamo nel Mondo Occidentale, che Oltralpe dove abbelliscono tutto chiamano femme menagère (casalinga).
E’ vero, cara Ministra, ammetterà che oggi non solo gli uomini, ma neanche i generali amano più comandare. Ormai ci sono solo i portieri degli stabili (a trovarli, con quello che costano), i caporali, i monsignori e, appunto le casalinghe, ad amare il comando.
Dicevo, dunque, che parto da un pregiudizio favorevole, malgrado tutto, nei suoi confronti, e la voglio aiutare in questo momento per lei difficile. Che cosa mi dà se le suggerisco un modo rapido e indolore per risparmiare ben 1.000.000.000.000 (un miliardo) di euro, pari a circa 2000 miliardi delle vecchie lire, sulla scuola pubblica senza minimamente scalfirne l’efficienza? Anzi, liberando qualche ora di insegnamento che potrebbe benissimo essere utilizzata, che so, per l’inglese, l’educazione civica, la musica, l'informatica, l’educazione ambientale e il risparmio energetico?
Guardi bene nelle pieghe del bilancio. Dovrebbe trovare in una pagina un colonnino da cui risulta che lo Stato italiano, unico tra i Paesi liberali d’Occidente, spende la bellezza di 1 miliardo per insegnare una disciplina opinabile ed evanescente come poche, il cui esoterismo – ne converrà anche lei – è pari solo ad un improbabile "Seminario sui fantasmi nell’Alta Scozia del 600". Ammesso e non concesso, poi, che i fantasmi esistano, e una cosa così, con tutte le materie che ci sono, si possa e si debba insegnare a scuola.
La religione cattolica, voglio dire. Tanto assurdo ne è l'insegnamento nelle scuole statali, che se io fossi un cattolico praticante, un credente puro e integralista, protesterei vivamente per l'umiliazione, la volgarità e banalità di indottrinare con la forza e l’avallo dello Stato, che è sempre stato il contraltare della Chiesa, una credenza strettamente legata alla personale e delicatissima psiche dell’uomo. E che pretenderebbe, semmai, una maturità o immaturità speciale, diversa da bambino a bambino, da uomo a uomo, a seconda degli imprevedibili percorsi emozionali, fantastici e intellettuali. Lo Spirito, nientemeno, che si avvale di rozzi mezzi materiali? Ma, mi creda, se io fossi credente, con questo tipo di "lezioni" dall'alto rischierei di diventare ateo.
Tralascio il fatto dell’odioso privilegio per cui lo Stato italiano paga profumatamente, addirittura più degli altri insegnanti (e siamo sicuri che sia lo Spirito ad essere così esoso?) i docenti di religione. E’ in atto una severa critica da parte dell’Unione Europea su questo punto. Passo sopra alla circostanza liberale del "o tutti o nessuno", cioè dell'uguaglianza dei punti di partenza, per cui avrebbero semmai il medesimo diritto ad essere "insegnate" tutte le altre religioni del mondo, compresa la filosofia anti-religiosa o ateismo.
Ma più pragmaticamente le chiedo: uno Stato deve insegnare a credere nei miracoli, insomma la "fede" si può insegnare? La risposta è un triplo no. Anche perché a scuola ci sono già troppe ore di studio, e la religione può benissimo essere insegnata dalle varie Chiese, come si è sempre fatto in passato.
Intanto ci pensi: risparmierebbe e farebbe risparmiare a tutti noi Italiani, subito, un miliardo tondo tondo, senza nessun effetto collaterale, eliminando solo una lezione davvero inutile e controproducente per tutti (cattolici, protestanti, musulmani, ebrei, atei), un vero spreco di denaro pubblico in questi tempi di crisi.
Grazie, Signora Ministra.
Possibile che Italia (viva l'Italia!) tutto ciò che si riesce a cacciare -- seppur a fatica -- dalla porta deve poi sempre rientrare dalla finestra?
Cosa aspettiamo a mettere finalmente le inferriate?
Mario Pezza -- Milano
Uno i giudizi un po' sprezzanti sulla persona. Non perchè tali ma per il fatto che -in politica- non mi piace mischiare la persona al giudizio politico.
L'altro su l'abolizione della lezione di religione. Io me la ricordo -quando andavo a scuola- come una vera e propria farsa. Destava la mia attenzione il fatto che quando entrava il prete in aula, un allievo ebreo si alzava e se ne andava. Poi tutta una risata.
Quindi non difendo certo quell'ora gettata via. Penso solo che sia una chimera attuarla essendo l'Italia un paese ingovernabile.
Diviso in due schieramenti-mandria,
ognuno non permette all'altro di attuare qualsiasi cambiamento.
Si muggisce e basta.
Roberto Mercuri
Ma tornando alla Gelmini aggiungevo che ha l'aria efficientista della tipica casalinga. Ma questo vale per gran parte delle donne: basta vedere come godono le donne nel comandare su bambini-cani-mariti-domestiche. Strano piuttosto che questo vizio resista pateticamente anche nelle donne pubbliche, anche quelle in politica o in economia, che copiano quello che ormai solo per loro sarebbe un modello maschile, rivelando così un proprio complesso e rendendosi ridicole (tutte: Pivetti, Tathcher, Moratti, Marcegaglia, Pallin ecc). E non parliamo di noi uomini: o caporali amanti del comando, ma pochissimi, solo i peggiori, appunto come le casalinghe, oppure insopportabili professorini spacca-capello, teorici e incapaci di senso pratico. Però se vuoi sapere tutti gli aspetti di una cosa con obiettività scientifica, sono utili... Almeno le donne in genere non hanno questo secondo difetto. Ma il primo è talmente grosso...
A proposito del cabaret e della battuta in sé, d'accordo con Croce e Edgar Allan Poe, teorizzatori dell'opera d'arte come opera breve, sono spesso migliori e più geniali (basta entrare in un bar) di lunghi poemi.
F.Dolcino
Ci pensi!
Niccolò D.
Fonte ilSole24
Questo, il furto di stato, è l'unico modo in cui i cattofascisti al governo sanno far quadrare i conti, aumentando le tasse ed introducendo perfino delle nuove, bolsceviche tasse patrimoniali, che sono pure anticostituzionali perchè il patrimonio non è un reddito, ma i ladri al governo, sanno che l'immobiliare è in perdita e per poter rubare qualcosina l'unica strada è rubare il capitale anche se in perdita e questa estorsione la chiamano, con ipocrisia squisitamente cattolica "nuove regole". Altro che togliere i soldi ai preti, questi preferiscono strangolare i cittadini, infine se pensate che la cosa non vi tocchi perchè non avete investito in fondi immobiliari, sappiate che praticamente tutti i fondi pensione investono in fondi immobiliari.
F.Dolcino
Mirabile il tuo pezzo da bullo di torpignattara.
F.Dolcino
E se "cominciassimo" a leggere un po' di libri, eh, Anonimo?
Rispetti a Vossia.
<< Home