06 gennaio, 2009
Ma Hamas e Israele non sono in guerra. E’ che l’uno fa il terrorista e l'altro risponde.
Ecco, è proprio quello che i soliti ipocriti in Europa stanno suggerendo, dopo che Israele, che ha sopportato a lungo lo stillicidio di razzi inviati quotidianamente da Hamas sulla popolazione civile inerme (e prima dell'erezione del provvidenziale muro, anche i più sanguinosi attentati diretti, con i terribili uomini-kamikaze), ha deciso di attaccare finalmente con aerei e carri armati i siti di Gaza dove si nascondono i terroristi. Siti che - si noti il disumano cinismo dei terroristi palestinesi - sono stati scelti oculatamente da Hamas: scuole, asili, collegi, ospedali, comunità, ospizi di anziani, case private con donne e bambini.
I morti innocenti nella presunta "scuola dell'ONU"? Provocati da Hamas che da lì sparava razzi contro gli israeliani. Nell'edificio, non più scuola da anni ma ricovero per sfollati, sono stati trovati i corpi di due miliziani. Israele ha diffuso nomi e foto. Le falsità della disinformazione palestinese sono senza fine. E i tanti giornalisti europei antisemiti fanno finta di cascarci.
Insomma, il proprio stesso popolo usato come "scudo umano", in modo da incolpare di genocidio ogni eventuale reazione israeliana. La peggiore abiezione, il peggiore crimine contro l'umanità. Questo è il partito militare di Hamas, questo il terrorismo palestinese. Che non ha molto a che fare col popolo palestinese, la vera vittima dei suoi fascisti e corrotti dominatori, da Arafat in poi.
Non è certo contro il popolo palestinese che Israele indirizza la sua dura reazione. E infatti l'altro importante partito palestinese, Al Fatah, e lo stesso leader dell'Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, questo lo hanno capito, non intervenendo nella contesa. Hamas, va ricordato, è avversato da Al Fatah e da gran parte del popolo palestinese, che come tutti i popoli vuole solo vivere in pace e nella libertà, e che è la prima vittima dei terroristi islamici.
Non si tratta, dunque, di una "guerra" tra Stati, tra soggetti legittimi e in qualche modo paritari, ma di un attacco asimmetrico: Hamas contro Israele. Il terrorismo contro uno Stato e un popolo. Al terrorismo segue ora una giusta rappresaglia che mira a distruggere la logistica e i capi dell'organizzazione terroristica che ha nel proprio statuto l'eliminazione dalla faccia della terra di Israele e di tutti i suoi abitanti.
Tante cose si possono pensare sul "perché proprio ora" gli israeliani abbiano deciso l'azione. Certo, sono alla vigilia di elezioni, e la mano ferma sulla sicurezza del fronte esterno può giovare (anche se in Israele se ci sono state proteste e cortei contro la guerra, e perfino cortei di arabi israeliani, tutte opposizioni impensabili a Gaza e nei Paesi arabi). Certo, a giorni sta per entrare alla Casa Bianca il nuovo presidente Obama, probabilmente un po' meno amico di Israele del presidente Bush. Tutti fattori che hanno spinto ad agire ora.
Ma resta il fatto che si tratta di una guerra asimmetrica che lo Stato ebraico ha subìto per tanti anni, e a cui vuole mettere un freno.
Israele non odia gli arabi, non odia i palestinesi. Anzi, vorrebbe come la manna nel deserto uno Stato indipendente, democratico e autorevole di Palestina. Sono i Paesi arabi, tutti autoritari, che non lo vogliono. Come non lo vollero negli anni 50. Per lo sarebbe una pietra di paragone, una serpe democratica in seno. E al suo interno Israele dà diritto di voto e rappresentanza politica ai cittadini arabi. Mentre nessun Paese arabo tollera al proprio interno la presenza degli ebrei (l'unica eccezione è stata il più liberale Egitto, prima che il fanatismo islamico vi penetrasse).
Israele è accerchiata da Stati ostili e da numerose organizzazioni terroristiche che, finanziate e aizzate da Iran e Siria, hanno giurato la morte degli ebrei con un fanatismo certamente superiore a quello del Nazismo. Lo Stato di Gerusalemme, perciò, a differenza dei suoi nemici che lo stringono d'assedio, vive sempre la sua ultima e definitiva battaglia tra la vita e la morte. E pur essendo nato pacifista, pur vivendo ogni guerra come un dramma, una contraddizione insostenibile con la propria natura, ora non può permettersi di perdere.
Se negli scontri degli anni passati, tanto criticati dalle solite ciniche anime belle, avesse perso, Israele oggi non esisterebbe più. E' questo che vogliono gli ipocriti che auspicano che aggrediti e aggressori "facciano la pace", costringendo perciò gli ingiustamente aggrediti da 50 anni a riconoscere gli stessi torti dei loro fanatici e violenti nemici? La scheda sotto riportata mostra chiaramente di chi sono le responsabilità (*).
Perciò, ha ragione da vendere Federico Punzi quando nel suo blog dice chiaramente che i terroristi di Hamas devono essere distrutti e basta, altro che "tregua tra belligeranti" vergognosamente chiesta dalla solita, vile, Europa. O vogliamo un secondo, definitivo Olocausto, per poi far finta di "onorare" gli ebrei come vittime ingiuste nei secoli avvenire?
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* SCHEDA
- In 2005, Israel withdrew all settlers and soldiers from Gaza, in a specific attempt to reduce violence and improve relations between the citizens of Gaza and Israel.
- Hamas responded with over 6000 missiles launched from Gaza into Israel, at civilian targets.
- During a six month truce negotiated with Egyptian assistance, Hamas repeatedly violated the truce by launching rockets into Israel. Hamas then declined to continue the truce once the six month term expired.
The current violence is a direct response to Hamas' actions, not an overall attack on the Palestinian people. - Israel's stated policy is a two-state solution with separate Jewish and Palestinian homelands. To this end, Israel continues negotiations and improved relations with Palestinians in the West Bank, which is ruled by the more moderate Fatah party.
- Notwithstanding Israel's commitment to a two state solution, the official position of Hamas is that Israel should be eliminated.
- Israel works to reduce civilian casualties as much as possible. Israel is targeting specific Hamas command centers, security installations and rocket launching sites. Unfortunately, Hamas locates these sites in areas with large civilian populations, in order to make it more difficult for Israel to strike these sites without involving civilians and to ensure that civilian casualties more likely.
- Israel is working closely with the United Nations, Red Cross, and World Health Organization to ensure that humanitarian assistance continues in Gaza, including 140 truckloads of humanitarian aid and 105.000 gallons of fuel into Gaza.
- Hamas is designated a terrorist organization by the United States and by the European Union.
Dire che l’intervento dei soldati israeliani nella striscia di Gaza è un atto sproporzionato, non solo è una emerita sciocchezza ma è un travestimento per manifestare il tifo nei confronti dei terroristi.
Cosa significa che è sproporzionato? Forse per proporzionare le perdite nel conflitto gli israeliani si sarebbero dovuti suicidare in massa, oppure avrebbero dovuto fornire armi più efficienti ai terroristi? Certamente è sproporzionato il confronto. Hamas non solo vuole cancellare dalla faccia della terra Israele ma vuole sterminare tutti gli ebrei su quel territorio facendosi scudo degli inermi bambini e donne palestinesi, dato che valuta la propria e l’altrui vita pari a zero. E’ lo stesso progetto dell’Iran che, vorrebbe sterminare gli ebrei sulla faccia della terra e annichilire le “democrazie” occidentali. Non è senza significato che l’Iran, con la Siria, arma quei terroristi. Quindi affermare l’intervento israeliano sproporzionato non solo è una sciocchezza ma è un travestimento per manifestare il tifo nei confronti dei terroristi.
(Da http://groups.yahoo.com/group/liberali_veneti 06/01/09)
ciao
F.Dolcino
Gli assiomi debbono essere percio' considerati delle verita' assolute da non discutere. Li elenco, affinche' tu possa meditarci:
1) Gli Stati Uniti sono il Male Assoluto. L'estrema sinistra ed anche l'estrema destra fascista coerentemente lo affermano esplicitamente. La sinistra cosidetta moderata non lo afferma, perche' bosonianamente, come
tu ben sai, e' contemporaneamente comunista ed anti-comunista.
2) Chiunque lotti contro gli Stati Uniti ha dunque ragione. Ieri erano
l'Unione Sovietica, la Cina di Mao,
Cuba. Oggi sono L'Iran, il Venezuela di Chavez, gli Hezbollah,
Al Kaeda e tutti i movimenti terroristici islamici.
3) Israele, essendo alleato degli Stati Uniti e' dunque l'espressione
del Male. Naturalmente, il fatto che Israele sia l'unica democrazia del Medio Oriente non ha alcuna importanza. I popoli non votano, ma lottano ieri nel nome di Ho Chi Min e Mao Tze Dong, oggi nel nome di Achmadinejad.
Assumendo tali assiomi, il tuo contributo conduce ad un assurdo e quindi e' falso.
Cari saluti
(L'amico prof matematico, fingendosi un paradossale, loico e causidico Cossiga, per chi non l'avesse capito, mi dà ragione...:-)
La cosa ha scandalizzato e disorientato la mia amica Julie, ebrea americana che conobbi a Roma anni fa.
Il prof? Una cosa è certa, se fai lo storico, il giornalista, il regista o l'attore e vuoi seguitare a farlo.... devi sputare odio su Israele e spararle grosse, altrimenti sei fritto, escluso e sottaciuto.
2. DISPREZZO PER LA DEMOCRAZIA, ANCHE IN OCCIDENTE
Una cosa appare evidente dalle recenti mistificazioni che mistificazione non sono. Ovvero il disprezzo per le regole della Democrazia che tradisce l'accusa di aver "scatenato" l'operazione piombo fuso per "motivi elettorali".
E allora? Una consistente maggioranza di cittadini chiede ai propri governanti (eletti) di essere difesa dai lanci missilistici (700 dai primi di Novembre). I governanti si inchinano al popolo sovrano e ottemperano. Che c'è di male nelle "motivazioni elettorali"? Il male è presente quando i governanti ignorano gli elettori.
Altra cartina di tornasole il ricorrente Mantra su Hamas regolarmente eletto. Ma scherziamo? Che senso hanno elezioni senza una libera stampa?
Dove gli oppositori vengono assassinati nella notte o processati per "collaborazionismo" e condannati a morte in pochi minuti? Durante la prima intifada furono un migliaio gli intellettuali palestinesi assassinati da Arrafat. Mancano stime più precise degli anni successivi, ma l'ultimo appello di Reporter senza frontiere di cinque anni fa mette paura. Due modi di considerare le elezioni che fa davvero pensare.
Intanto c'è una generazione di bimbi israeliani che è giunta alla licenza elementare studiando in cantina. Ben vengano, dunque le Elezioni, se servono a dare una svegliata ai governanti.
Riporto un brano della newsletter di Claudio Sabelli Fioretti (che si riferisce alla guerra tra magistrati nel Sud Italia). Va benissimo per qualunque altro "litigio", compreso quello tra arabi e israeliani. Anche qui basta chiedere: "CHI HA COMINCIATO?"
Arabi, cristiani, chiunque altro. MA NON GLI EBREI.
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