10 marzo, 2008

 

Scienziati o camionisti? I dilemmi del prossimo Governo, qualunque sia

Una campagna elettorale finalmente "normale", "europea", ha scritto qualcuno. Sarà. Certo, in tv volano meno parole da taverna, e nessuno sputa più sull’avversario. Ma che ne è dei programmi? Pur essendo vaghi e prudentissimi (e invece per l’Italia malata ci vorrebbero medicine a dosi da cavallo) non ne parla nessuno. Solo qualche accenno, en passant. Manca perfino una realistica analisi della crisi economica che ci attanaglia.
Allora, vediamo quello che tutti i leader e i candidati dovrebbero avere bene in mente prima di presentarsi alla gente per il voto.
1) Dopo un breve buon periodo, il prodotto interno lordo, a causa della nuova congiuntura internazionale sfavorevole sta gia' diminuendo e, ancora una volta, in Italia piu' che negli altri Paesi europei. L'unico modo di impedire la recessione sarebbe quello di effettuare colossali investimenti in infrastrutture per rendere il paese piu' competitivo. Ma la Banca Europea non puo' permetterlo per il divieto-paradosso di cui abbiamo già scritto in passato, perche' in tal modo il rapporto deficit/PIL supererebbe il valore-Moloch del 3 per cento. Non sia mai. Ma senza investimenti il PIL non aumenta e il rapporto deficit/PIL crescerebbe comunque. Dunque, il classico cane che si morde la coda. Che ne pensano i politici della (futura) maggioranza e della (futura) opposizione? Silenzio.
2) Il pessimo Governo Prodi ha sprecato la breve congiuntura favorevole, buttando alle ortiche il surplus di entrate con la controriforma delle pensioni, le regalie ai vari marxisti leninisti e relative clientele, nonche' ai camionisti.
Camionisti? Certo, per chi non lo sapesse i finanziamenti ai camionisti, dopo i noti scioperi-serrata, sono stati ottenuti mandando a quel paese gli scienziati, cioè tagliando i fondi di ricerca alle Universita'.
Un bel confronto, da barzelletta: camionisti contro scienziati. E vi chiedete chi poteva vincere in un confronto simile, nell’unico Paese in Europa che come il Cile o l’Iraq ha la stragrande maggioranza dei suoi traffici in mano ai camionisti, lungo le pericolosissime autostrade?
E, vergogna nella vergogna, sono stati tagliati non i soliti finanziamenti previsti "a pioggia", ma proprio quelli aggiuntivi destinati alle Università più competitive, più moderne, in base alle graduatorie internazionali di merito.
E allora, dov’è il principio del "merito" tanto sbandierato da Prodi e Mussi nella precedente campagna elettorale? Piu' tasse, invece, com’è noto, ma niente investimenti sul merito.
3) E' perfettamente inutile che Veltroni e Berlusconi annuncino supposti "new deal" o miracoli economici. Tra parametri di Maastricht, sciagurata politica di ipervalutazione dell'euro della BCE, congiuntura sfavorevole e gli altissimi costi della politica (comuni, province, consulenti, commissioni ecc.) che tutti dicono di voler ridurre, ma che costituiscono un bacino essenziale per il consenso delle masse incolte, chi dei due tagliera' le spese?
In alternativa al binomio Veltroni-Berlusconi, ci restano i vetero-marxisti dell'Arcobaleno e gli eterni democristiani (UDC-Rosa Bianca), pronti a vendersi al miglior offerente in cambio di favori clientelari.
4) Per ultimo vi elenco un insieme di riforme che potrebbero creare un'alternativa al Sistema Italia, ma che, temo, non verranno mai realizzate, malgrado tutta la buona volonta' di Capezzone che le propose (a proposito, che ne è del bravo e ambizioso Daniele?):
a) Forte aumento delle deduzioni fiscali sui redditi medi e medio alti per favorire la crescita, attraverso lo stimolo della domanda interna. Faccio notare che tutti parlano di riduzione delle aliquote o aumenti di indennita' sui redditi bassi, che, pur essendo sul piano morale giustificate, non favoriscono assolutamente l'aumento del PIL. Chi ha un reddito basso, non spende comunque mentre i redditi medi non mutano il loro atteggiamento di sfiducia con una riduzione (tipicamente minima!) delle imposte.
b) Vendita di consistenti fette del patrimonio pubblico, in gran parte improduttivo, per abbattere il debito pubblico (e qui si toccano gli interessi delle varie caste.....)
c) Riduzione dell'evasione fiscale ottenuta proprio grazie alla deducibilita' delle spese (fatture!) e quindi non continuando ad agitare l'arma spuntata della repressione della Guardia di Finanza, ma grazie ad a).
d) Forti incentivi alle Aziende che realmente investono nell’high tech. Contrariamente a quello che molti pensano, e' infatti proprio nel Settore Privato che il valore del parametro investimenti in ricerca/PIL suggerito dal
protocollo di Lisbona viene disatteso!
e) Interventi congiunti e coordinati con i partners in sede europea per dei "Patti di Crescita" in deroga ai criteri di Maastricht.
Attendiamo proposte concrete di politica economica da entrambi gli schieramenti (stavo per dire "contrapposti", ma un istintivo pudore mi ha fermato). Voi ci credete? Io no.
La vaghezza magniloquente e "liberal" di Veltroni, che sa bene che non ha molte probabilità di dover dimostrare quello che dice, e la prudenza estrema di Berlusconi che invece rischia di dover immediatamente mettere in pratica quello che promette, non lasciano ben sperare. Temo che chiunque vinca non fermera' il declino del Paese, ma solo il proprio, limitandosi a galleggiare e a difendere gli interessi delle proprie lobbies elettorali. D'Alema ha già cominciato, difendendo preventivamente Bassolino. E per un Mastella caduto, due, dieci, cento ne rispunteranno da tutte le parti.
E la Casta, tra l’altro assai poco casta, gode.
IL PROFESSORE

Comments:
Sì, cavoli nostri col commercialista ex-socialista Tremonti
 
Sì, anch’io sono decisamente scettico (per non dire pessimista) sul futuro dell’Italia.
Tra l’altro, è veramente spassoso ascoltare il duo Berlusconi-Veltroni (due nomi che fanno tristemente rima con c****oni!) ripetere le stesse cose, seppur doverosamente condite con le opportune varianti: meno tasse, più aiuti per le famiglie, maggiori detrazioni...
Ma non è forse quello che Berlusconi ripeteva come un mantra prima della precedente legislatura? E cos'ha fatto durante i cinque anni in cui è stato Primo Ministro, dando origine al governo più lungo dal dopoguerra? Sì, certo, ha varato un gran numero di leggi pro domo sua … e poi?
E Veltroni? Anche lui non è nuovo sull’arena politica, dal momento che era al governo durante la famigerata transizione dalla lira all’euro. E cos’ha di nuovo da proporre?
Rimangono pochi personaggi che forse credono veramente in ciò che dicono, come la Bonino o Boselli. Ma sono poco rappresentativi. Gli Italiani tendono geneticamente a farsi ammaliare da un esaltato come Ferrara, piuttosto che da uno pacato come Capezzone.
 
Il programma per resuscitare l'Italia è quello che hai elencato, a cui aggiungerei un "tot" di licenziamenti nella pubblica amministrazione, inoltre farei un investimento: assumerei un sicario per fare una strage nella BCE, se non si riesce a farli interdire in manicomio, questi banchieri paranoici non hanno ancora superato il trauma infantile della mega inflazione tedesca degl'anni venti e parole loro, ci hanno lasciato invadere da merci extracomunitarie e di manovalanza immigrata per contenere l'inflazione, pazzi. Purtroppo però, i nostri problemi più grossi stanno in due schieramenti inetti e pusillanimi, la sinistra veltroniana è prigioniera della sua storia e del suo apparato, la destra è una destra fascista, senza offesa, ma è ideologicamente fascista non liberista, al libero mercato preferisce il corporativismo, il Berlusca non farà nulla, nessuna riforma liberale, l'ha già dimostrato, così come il Uolter. Vincerà la destra perchè la sinistra, specialmente grazie a Visco, ha dimostrato di essere pervasa da un insano sentimento di odio sociale, verso i piccoli imprenditori, che ha vessato e derubato, ma questa destra cattofascista che va alla ricerca del voto di scambio nel sud, che concede al vaticano il potere di legiferare, questa destra si sta preparando con la sinistra a gestire il crollo non ad evitarlo, il loro unico obbiettivo è salvarsi come "casta" non di salvare il paese, povera Italia.
F.Dolcino
 
"Esaltato", Ferrara, caro Mario? Forse non sai di chi parli. E' solo un grande provocatore-casinista che gode nello smuovere le acque in modo caotico e da dilettante. Lo ha scritto un certo Lichtner suo prof al liceo (posso fornire il testo su richiesta), rivelando che il grassone era tale e quale allora. Inconcludente, poco preciso e casinista.
Ora di diverso c'è che è ricco, ha imparato a corteggiare i potenti (prima Craxi poi Berlusconi), e come tutti gli ex comunisti è diventato insopportabilmente reazionario. Insopportabilmente per un liberale, s'intende. Liberale che lui avrà considerato allora troppo di destra, oggi troppo di sinistra o illuminista. Altro che buffonata macabra da Santa Inquisizione della sepoltura ai feti o agli embrioni...
Ma tanto, lui non sa neanche che cos'è il liberalismo, ha scritto di recente un grande commentatore liberale sul Corriere (non ricordo se Panebianco o Ostellino).
Scusa, ma dovevo togliermi un sassolino...
 
D'accordo anche con frà dolcino che di economia ne dovrebbe masticare, per via delle noci che raccoglieva di casa in casa (cfr Manzoni, Promessi Sposi, o no?).
La BCE è la prova della doppiezza con cui è stata varata l'Europa unita: puro vantaggio per Germania e Francia.
Sull'abbandono della finzione liberale e la identificazione piena in area clerico-reazionaria del PPE in versione italiana, si veda l'esclusione dalle liste elettorali di Biondi, Sterpa, Capezzone e Iannuzzi, e l'inserimento di Ciarrapico e della ineffabile Roccella. Ma questi essendo inconcludenti non potranno fare i danni che il commercialista socialista anti-mercatista Tremonti potrà continuare a fare. Non a caso i sindacati e Rifondazione sperano in lui, ormai...
 
Ciao Nico, su Frà Dolcino si sono scritte un sacco di storie, prima da chi lo aveva torturato e ucciso, poi addirittura dai comunisti che lo consideravano un proto-comunista, in realtà non si sa molto, i documenti originali furono distrutti o manipolati dai suoi nemici, restano le storie popolari, le fonti più affidabili, cmq l'ho scelto come nikname, per ragioni anagrafiche, infatti sono nato tra le Alpi dove Dolcino operava ed era un personaggio che mi sembra giusto ricordare. Questo per quanto riguarda la storia, per l'economia invece, siamo messi male, nessuno vuole risanare, ne innovare, ne liberalizzare e questo da lustri, sarebbe stato già tardi fare delle riforme quindic'anni fa, ora sperare che gli stessi disgraziati che sono stati al potere e ci hanno condotto in questo stato improvvisamente diventino degl'illuminati statisti, è sciocco, lo ripeto: questi qui, destra e sinistra, si stanno preparando a gestire il crollo, insieme possono continuare ad ingannare l'opinione pubblica e restare al potere nel lusso e con i loro privilegi. Infine dato che hai citato il Manzoni, ricordi l'episodio della rivolta del pane... ecco, oggi è la stessa cosa, in tv e sui giornali passa la disinformazione secondo cui se il pane è caro la colpa è dei fornai, esattamente come nel '600.
F.Dolcino
 
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