18 novembre, 2007

 

Il gioco del cerino. Quella torbida alleanza tra BCE e Sinistra estrema in Italia

La famosa frase di Tito Livio "Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur" (mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata) è stata spesso usata per descrivere l’attitudine alle chiacchiere ed all’ipocrita, perché voluta, incapacità a prendere decisioni della classe politica in Italia.
Però, mentre Centro-Sinistra e Centro-Destra si beccano come comari o galli nel pollaio, pochi si rendono conto che il declino del Paese è soprattutto l’effetto di cause "esogene", che, certo, si sommano ad elementi "endogeni", anche se meno strutturali.
"Elezioni subito" o "riforma del sistema elettorale"? L’apparenza inganna. Ho la netta impressione che il finto dibattito su questa finta alternativa sia proprio la cartina di tornasole che ci serve. Mostra sia la totale inettitudine a governare del Centro-Sinistra, sia la paura di governare del Centro-Destra, che dovrebbe farsi così carico delle vere riforme liberali di cui la boccheggiante Italia ha bisogno per non affogare. Perciò le elezioni fanno paura: il primo ha paura di perdere, il secondo, paradossalmente, ha paura di vincere. Per questo, nessuno dei due schieramenti, al di là delle minacciate "spallate" e della propaganda buona per le casalinghe e i pensionati che si basano solo sulla tv, vuole davvero la crisi. E’ il gioco, il tragico gioco del cerino.
Ma che cosa veramente sta distruggendo il nostro Paese?
Non vorrei essere accusato della "sindrome Cassandra", ma in un articolo del 15 novembre 2006 sul Salon Voltaire ebbi già modo di descrivere quello che sarebbe successo.
La Banca Centrale Europea con una politica di paleo-capitalismo finanziario fondata sulla super valutazione della valuta per attirare capitali, come se l’Europa moderna fosse l’Impero Britannico nei secoli XVIII e XIX, sta provocando i seguenti catastrofici effetti sul tessuto economico e sociale:
1) drastica riduzione del potere d’acquisto dei ceti medi e segmentazione in
due classi contrapposte di "ricchi su base finanziaria" e di poveri "condannati
a lavorare" (secondo un’arcaica definizione applicata alle classi sociali nei secoli della rivoluzione industriale).
2) necessità di un’apertura totale delle frontiere all’immigrazione di massa dall’est-europeo per fronteggiare con manodopera a basso costo (i nuovi schiavi, appunto) la perdita di competitività delle aziende causata dalla sopravalutazione del cambio euro-dollaro. Di qui l’inclusione nell’Unione Europea di paesi visibilmente immaturi per l’adesione come la Romania e la Bulgaria, che hanno livelli di vita lontanissimi dagli standard dell’Europa occidentale.
3) diminuzione del rapporto deficit/PIL basata sulla riduzione del deficit e non sull’aumento del PIL. Da notare che in questo si evidenzia la netta differenza tra un moderno capitalismo industriale fondato soprattutto sulla crescita della ricchezza prodotta (denominatore della frazione) e un paleo-capitalismo finanziario operante sulla diminuzione del deficit con una maggiore tassazione dei redditi da lavoro (e così agisce sul numeratore della frazione). Naturalmente, i paesi europei più avanzati cercano almeno un "mixing" tra le due politiche, a differenza del governo Prodi che, pur avendo al suo interno una componente marxista-leninista, punta sul modello finanziario puro.
4) rigido rispetto centralizzato dei soli parametri finanziari (rapporto debito/PIL , deficit/PIL, tasso di inflazione), e delega ai singoli Stati solo per i parametri di sviluppo economico (tasso di disoccupazione, aumento del PIL, investimenti in ricerca ecc..), in cui sono presenti solo "valori consigliati".
5) sostanziale indifferenza agli sconvolgimenti sociali che le città europee subiscono per i flussi migratori, con particolare riferimento al tema della sicurezza. Naturalmente, anche in questo caso, l’Italia, in virtù di una tolleranza verso l’illegalità per "motivi sociali", tipica della sinistra estrema e, purtroppo, anche di una parte della magistratura, crea le condizioni ideali per un imbarbarimento della vita civile.
Non si prenda come fanta-sociologia il cinismo della strumentalizzazione sociale. Ci sono strette analogie inquietanti. La creazione di un nuovo Lumpenproletariat, secondo la definizione marxista (K. Marx, Kapital I, MEW 23, 673.), fondato in questo caso sull’immigrazione di massa, risulta strategica per i partiti comunisti alleati di Prodi.
"Lumpenproletariat ist ein Rekrutierplatz für Diebe und Verbrecher aller Art, von den Abfällen der Gesellschaft lebend". Marx giudicava fondamentale per aumentare il consenso alla sua dottrina il reclutamento delle categorie emarginate, che vivendo ai margini della società, erano costrette al furto ed a delitti di ogni tipo. Allora era lo "spietato capitalismo" del secolo XIX a creare tali categorie di paria sociali, oggi che il crescente benessere minacciava di cancellare le classi di riferimento dell’estrema Sinistra marxista, ecco che si ricorre al trucco di… importarle dall’Europa povera. Per dare nuova linfa sociale ai nostalgici neo-comunisti dell’Europa ricca. Un atroce e tragico paradosso, di cui tutta l’Italia sta già cominciando a pagare le conseguenze.
I giornali non lo dicono, ma è questo che si nasconde dietro le quinte della vita politica italiana. "Voilà ce que recèlent le coulisses de la vie politicienne", direbbe Balzac. Teatrino della politica in cui si finge di dibattere proprio sul sistema elettorale che dovrebbe garantire maggiore stabilità ad un Governo di cui, nella realtà più segreta delle coscienze dei politici di Sinistra e di Destra, nessuno vuole prendere le redini.
IL PROFESSORE

Comments:
Nico,

grazie per avere evidenziato come le politiche della BCE staino effettivamente strangolando una intera categoria di concittadini, in un Paese dove si bada più a "non sforare il tetto del 3% imposto dall'Europa" che non a legiferare per favorire la crescita economica.

Ti invito a venire a dare un'occhiata da me che forse trovi qualcosa di interessante.
 
Purtroppo è così, l'immigrazione serve a mantenere i salari bassissimi, indispensabili per cercare di produrre, nonostante l'euro, a prezzi competitivi, ma più immigrati fanno aumentare la domanda di abitazioni e dunque gli affitti salgono, l'immigrazione di poveri sta distruggendo il ceto medio, ma ha già distrutto quei ceti sociali fatti da piccoli artigiani, che vivevano dignitosamente ma ormai resi poveri dalla concorrenza di milioni di immigrati poverissimi. I politicanti continuano a dirci che gli immigrati ci servono, tutte balle, come continuano a dirci che "chissà dove saremo senza l'euro!?" sicuramente senza euro, a quest'ora avremmo una crescita spaventosa ed i nostri prodotti sarebbero ipercompetitivi. Capisco le paranoie della bce, forse retaggio della grande depressione tedesca, che poi favorì l'ascesa del nazismo, allora c'era anche un'inflazione galattica, s'andava a far la spesa con ceste di denaro e c'era il rischio che rubassero le ceste non il denaro che non valeva nulla, ma un conto è una svalutazione, inflazione a tre cifre un altro conto è far ridere tutto il mondo: con l'euro così alto castriamo le nostre esportazioni e veniamo invasi da prodotti extraeuropei, è una politica suicida, la cina mantiene la sua moneta artificialmente bassa per poter esportare, stessa cosa gli usa, noi europei siamo i pagliacci sciocchi che stanno pagando la crescita mondiale, mentre ci impoveriamo.
 
Fatemi fare un commento stupido. Riguardo al gioco del cerino, non dimentichiamoci le pensioni dei parlamentari. Ne avranno diritto solo se il parlamento dura almeno un altro annetto :-) Nessuno vuole votare prima ...
 
Bravi, sia Fra Dolcino che BebOs, avete colto o sottolineato due aspetti importanti della tragica messa in scena che vede come fondali alternativamente la Camera, il Senato, palazzo Chigi ecc.
E' vero, Dolcino, che gli immigrati servono anche a drogare un po' il mercato, e che senza la affrettata e truffaldina (ai danni degli Italiani) adesione all'euro-zona probabilmente oggi staremmo molto meglio. Come Regno Unito, infatti, o Svizzera.
Vero anche che l'Europa non si sa se "ci fa o ci è", sciocca s'intende.
 
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