E ora, sotto quale mattone si nasconderanno, se hanno un residuo di pudore, i tanti finti "liberali" del Centro-destra, abusivamente autodenominatosi a puro scopo elettorale (per casalinghe e pensionati che non leggono i giornali) nientemeno "Casa delle libertà"?
Più delle elezioni politiche, più delle amministrative, molto più del referendum, questa è la loro vera e insanabile sconfitta. Quella del disonore. Un 3-0 implacabile, visto che siamo nei giorni del mondiale di calcio.
Con tutta la diffidenza che da liberali doc abbiamo per certa gente del Governo Prodi, a cominciare proprio dal suo ineffabile leader, dobbiamo però ammettere con la tipica obiettività liberale che i provvedimenti di liberalizzazione e di tutela del cittadino consumatore varati da Bersani sono liberali al 100 per cento. E che, come sempre gli amici Radicali - Capezzone in testa - avevano visto giusto.
Un Governo con dentro anche statalisti, corporativi, clericali e comunisti (ma anche la Rosa nel pugno, se è per questo) fa proposte più liberali d’un Governo con dentro anche statalisti, corporativi, clericali e post-fascisti? Così è, purtroppo o per fortuna.
Ma lasciamo per un attimo l'aspetto economico e sociale. E' dal punto di vista politico che questi provvedimenti sono uno schiaffo epocale contro un Centro-destra che i suoi furbi o ottusi apologeti si sforzavano fino a ieri di dipingere come il luogo platonico degli unici, veri "liberali". Tanto da boicottare come il demonio ogni lista o, peggio, unificazione liberale. Tanto da non riconoscere la novità liberale di Capezzone, Pannella, Cappato e Bonino uniti ai liberal-socialisti. "Quali liberali? Ma, scherziamo? Ci siamo già noi…" pensavano e dicevano deputati e dirigenti di FI, mostrando una coda di paglia lunga un chilometro: quella dei neo-convertiti "liberali" per finta. Addirittura, sull’Opinione un collaboratore ha definito di recente Berlusconi "il più grande liberale dei nostri tempi". Boom…
Che dite, sta male ricordare ora "ve lo avevamo detto", "avevamo ragione"? Fa tanto La Malfa senior (ce ne fossero, però, a Destra e a Sinistra…), ma resta il fatto indiscutibile che avevamo ragione: in questo bipolarismo falso basato su slogan vuoti, il Centro-destra non è più liberale del Centro-sinistra. Anzi, lo è stato di meno, molto di meno. Per cinque anni ha avuto una maggioranza di 100 deputati, un’occasione unica, irripetibile, e non ha fatto nulla sulle liberalizzazioni e contro i privilegi corporativi. E ben poco di liberale.
Paura di perdere la base elettorale? Ma questa non è una scusa: è un’aggravante. Chi poteva aver deciso (Berlusconi in persona, i suoi consiglieri ex-Dc, tutta An, gli Udc, o tutti insieme?) che proprio gli interessi corporativi peggiori erano la base elettorale della CdL, se non un populista, un corporativo, insomma un vero anti-liberale?
Così, queste iniziali misure liberalizzatrici, prima ancora di avvantaggiare i cittadini, colpiscono al cuore il Centro-destra finto-liberale. Sono la prova che avevamo visto giusto: che cioè nessuna riforma, tantomeno nessun Coordinamento liberale, nessuna Unificazione liberale può nascere da uno schieramento così falso, così ambiguo, così profondamente illiberale. Ma non stiamo esagerando? No, è illiberale, proprio perché maliziosamente usa e abusa dell’aggettivo "liberale" a scopo truffaldino. L’etica, la moralià laica, l’onestà dialettica e politica, la trasparenza delle idee e il rispetto del metodo, sono parti essenziali del liberalismo.
Non significa nulla obiettare che "bisogna vedere quanto Bersani e il Governo sapranno resistere alle pressioni delle lobbies". E’ vero, sarà tutto da vedere. Ma questo si sarebbe potuto dire anche dopo un’analoga proposta del Centro-destra. Che non c’è mai stata. Per noi liberali veri, già è un atto di coraggio l’averla presentata. Cosa che il Centro-destra non ha fatto.
Insomma, non c'e bisogno di aspettare Debenedetti o Turci. Nel suo piccolo anche Bersani, (auguri, sappiamo che ti faranno la pelle), insomma un ex Pci, ma insieme a lui tutta l'ala riformatrice - radicali in testa - che invoca l'agenda Giavazzi, ci sta dando a posteriori, crudelmente, la prova provata che la classe di governo precedente (ex Dc, ex Msi, ex Pli, ex Psi) non era liberale. E che perfino - ci dispiace dirlo - i suoi esponenti "liberali doc", cioè ex Pli, a partire da Biondi, Martino & C., di cui ricorderemo sempre l’imbarazzante silenzio quinquennale, più di don Abbondio hanno rivelato una disgustosa vigliaccheria, quella politica: preferire la carriera personale alla realizzazione delle idee liberali e al bene del Paese. Prendendo in giro cinicamente i loro elettori. Danneggiando, quindi, non gli avversari, ma i propri sostenitori. Un vero e proprio tradimento. E, perciò, l’ira delle persone oneste che avevano creduto in loro è ovviamente senza freni. E li sommergerà. La loro carriera politica è finita.
Lasciamo stare le farneticazioni social-corporative di Storace (ormai sempre più refuso tipografico di Starace), che per noi liberali è peggio di Caruso. Ma lo stesso Biondi, avvocato, che evidentemente con la vecchiaia perde i freni inibitori rivelandosi, adesso che davvero dovrebbe tacere, parla. Proprio ieri, ha avuto la faccia di lamentare che il "Governo di sinistra" se la sia presa con gli avvocati. Davvero indecoroso, politicamente e umanamente.
Ecco, dopo queste prove collettive e individuali, i finti liberali o i liberali in pectore alla Don Abbondio sono considerati persi per sempre. Diamo loro un consiglio: non si facciano vedere a nessuna Costituente. I liberali veri non li perdoneranno mai. Sapevamo che la qualità personale dei politici liberali è bassa, perché, si sa, tra i liberali non ci sono filtri, non si usa la macchina della verità, e con la scusa della "differenza delle opinioni" chiunque vi si può infilare, ma non immaginavamo che fosse così bassa.
Amici Della Vedova, Taradash & C., adesso tocca a voi fare la voce grossa e puntare i piedi. Che paroloni, viene un po’ da ridere: la vostra voce, puntuale, è sempre così esile e moderata. Siete già in "zona gialla" (pericolo). Ricordatevi che mai, almeno in tempi e luoghi in cui il liberalismo non è realizzato, la voce liberale è o è stata moderata per principio. Perciò, diteglielo a quegli imbroglioni senza idee del Centro-destra che un "Partito dei Moderati" (non si azzardino a parlare di "Partito della Libertà", perché Cavour, Croce e Einaudi si rivolterebbero nella tomba) non può che essere illiberale. Ricordatevi per analogia della Breccia di Porta Pia e delle leggi Siccardi ordinate da ministri cattolici liberali, non della Sinistra ma della Destra storica. Quella che sempre richiamava provocatoriamente Pannella. Saprete, non diciamo fare (le vostre forze sono quelle che sono) ma almeno dire altrettanto in economia? Vi monitoriamo attentamente. Dopo questi disgustosi precedenti, siete avvertiti. La vostra poltrona scotta. Con qualche contorsione guardatevi allo specchio: dovreste avere già i glutei arrossati.
# Nico Valerio 13:51