16 febbraio, 2006

 

Scienza e etica a Roma: dalle staminali alla libertà dell'uomo

"Difendere la libertà di ricerca scientifica oggi, nel mondo, significa difendere la libertà personale tout court, e la democrazia. Promuovere l’educazione e la cultura scientifica, esportare la scienza, sarebbe il modo più efficace e meno cruento per diffondere il benessere e la democrazia nei Paesi ancora arretrati e autoritari". Queste belle parole, in sintesi, sono l’inizio della relazione del prof. Gilberto Corbellini, docente di Storia della medicina all’Università di Roma, impegnato da anni nella battaglia a favore della libertà della scienza. Ma sono anche l’incipit del primo meeting del Congresso Mondiale per la Libertà di Ricerca Scientifica che si svolge da oggi a sabato 18 a Roma (Protomoteca del Campidoglio), organizzato dall’Associazione per la libertà della scienza Luca Coscioni.
Un grande avvenimento, denso di significati non solo per la libertà intellettuale, oggi messa in pericolo perfino in Occidente dal curioso revival del vecchio oscurantismo antiscientifico dei cristiani fondamentalisti, ma soprattutto perché individua nella libertà della ricerca il mezzo dell’evoluzione culturale, economica e politica dell’Occidente. Insomma una ricerca libera potrebbe essere quel "bombardamento" di idee e razionalità che, solo, può vincere gli assolutismi teocratici e il fanatismo religioso dell’Oriente pan-islamico. Peccato, però, che un pò di quella stessa intolleranza ce l'abbiamo in casa.
Numerosa e di prestigio la partecipazione di scienziati e ricercatori provenienti da tutto il mondo, tra i quali non mancano anche gli esperti di etica della scienza, diritto e società, medici, pazienti e attivisti dei movimenti di libertà scientifica.
"Questa è la frontiera verso cui la comunità scientifica, a livello nazionale e internazionale, dovrebbe cercare di indirizzare il dibattito politico-culturale sul ruolo sociale della scienza", dice Corbellini, che del Congresso è uno dei promotori. Perché questo primo Congresso mondiale? "Perché la libertà di ricerca scientifica è la fonte culturale primaria, per motivi insieme operativi e storici, della concezione laica dello Stato. Perché la comunità scientifica, soprattutto in Occidente, dovrebbe reagire contro le strumentalizzazioni e censure politiche della scienza, che sfruttano le "perversioni bioetiche" [e nella "bioetica" spesso si infiltrano i reazionari anti-scienza, NdR] e gli equivoci dei ragionamenti precauzionali. Perché è importante rafforzare il pensiero critico e i sistemi interni di controllo sulla validità dei risultati scientifici, onde evitare che la forza intrinseca delle tecnologie scientifiche consenta lo sviluppo di una scienza acritica, che sarebbe avvantaggiata anche in paesi non democratici, alimentando sistemi politici che non garantiscono le libertà personali". Parole davvero condivisibili dal Salon Voltaire.



Comments:
Perché la libertà di ricerca scientifica è la fonte culturale primaria, per motivi insieme operativi e storici, della concezione laica dello Stato. Perché la comunità scientifica, soprattutto in Occidente, dovrebbe reagire contro le strumentalizzazioni e censure politiche della scienza, che sfruttano le "perversioni bioetiche"

Una bella affermazione. Peccato che sia un po' apodittica, come dire religiosetta anzi che no.
La dimostrazione? E' presto fatta, bastano due o tre ritocchi.

Perché la libertà di ricerca scientifica non è la fonte culturale primaria, per motivi insieme linguistici, operativi e storici, della concezione laica dello Stato. Perché la comunità scientifica, soprattutto in Occidente, dovrebbe reagire contro le strumentalizzazioni e le letture politiche della scienza, che sfruttano le "perversioni utilitaristiche della bioetica".

E' tutto. Rovesciato come un calzino e con un evidente miglioramento dei fondamenti logici del discorso (scommettiamo?). Anche questo post non regge. D'altro canto, il professor Corbellini è così fonologicamente prossimo alla corbelleria da sembrare suo zio (di primo grado, of course). :)
Ritenti, sarà più fortunato la prossima volta (ma perché non si dà al "gratta e vinci"? magari cinque euro con quello prima o poi li prende). ;)

Bernardo
 
solo una precisazione: vogliamo definire il termine "scienza"?
cos'è la scienza? penso che si giochi molto da una parte e dall'altra della barricata. Chi vuole associare il termine a visioni trememnde di un future ipertecnologizzato, e chi vuol l'esatto opposto. Nessuna delle due mi sembra corretta.
La scienza è tutto e niente, anche la poesia allora è scienza (scienza umanista, come si suol dire).
Se qualcuno mi sa rispondere, avrà tutta la mia gratitudine
 
Ma il professor Corbellini con chi ce l'ha?
Chiedo perche' l'ultima volta che ho controllato c'era un tizio in Corea, spacciato (da riviste scientifiche e patinatissime, da quotidiani "watchdog" come il WP e il NYT) come la risposta scientifica a Gesu', che poi si e' scoperto ricattava le assistenti trattandole da galline ovaiole, falsificava dati sperimentali, distribuiva finanziamenti a ricercatori americani per carpirne le firme di assenso al suo lavoro...
Qui in America c'e' stato un scandalo enorme.
Sulle pagine dei quotidiani italiani... poco piu' che nulla.
Non sara' mica che hanno ancora i lividi del referendum da medicare?

Il problema e' che certa gente ha presentato la scienza in termini tra il religioso ed il magico.
E la Gotterdammerung non e' mai uno spettacolo facile da stomacare per gli aderenti al culto.

La scienza e' un metodo, non la verita'.
Non c'e' liberta' scientifica se non c'e' l'uomo libero e rispettato in quanto tale.
 
Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?