L'Arcivescovo di Torino,
Fransoni, fu processato e condannato a un mese di carcere per aver invitato il
clero a disobbedire alle leggi dello Stato, in particolare alle leggi Siccardi
(1850) che finalmente eliminavano alcuni intollerabili privilegi della Chiesa,
equiparando la legislazione piemontese (e poi italiana) a quella della maggior
parte degli Stati europei.
Oggi, oltre 160 anni dopo, l’arcivescovo di Torino,
Nosiglia, vuole inutilmente ripetere le gesta reazionarie del suo lontano
predecessore, invitando non tanto i fedeli cattolici a non ricorrere alla nuova
legge del “bio-testamento”, cioè alle ultime volontà del malato in caso di
rischio di “accanimento terapeutico”, di cure eccessive e inutili per una
malattia terminale o incurabile (compreso il tenere artificialmente e
crudelmente in vita con macchinari e alimentazione forzata una vita che la Natura
avrebbe già estinto in santa pace); ma la loro controparte, i medici, a
rifiutare autoritariamente (il loro rifiuto infatti ha conseguenze cogenti e
drammatiche sui malati, contro ogni principio di libertà) l’applicazione della
legge con una malintesa “obiezione di coscienza”, laddove per “coscienza” –
udite, udite – non s’intende quella del soggetto vero, il malato, ma quella del
medico!
E invece questa legge sul “bio-testamento”,
sia pure imperfetta e ancora molto moderata e sottoposta in troppi casi alla possibile
discrezionalità moralistica e paternalistica del medico (p.es. con la scusa di “nuove
terapie” scoperte nel frattempo), è pur sempre una scelta di civiltà. Una mediocre
legge è pur sempre meglio di niente. E incivili sono quelli che come volevano
impedire la sua approvazione in Parlamento, così ora vogliono impedire l’utilizzazione
della legge approvata non a se stessi, cosa del tutto lecita e sensata, ma agli
altri, che è una prepotenza autoritaria bell’e buona.
A differenza del suo omologo
ottocentesco, nei lontani e felici tempi di sensato e deciso Liberalismo laicista
attuato paradossalmente da una gloriosa classe politica risorgimentale in gran
parte di origine cattolica, oggi l’Arcivescovo di Torino non rischia nulla. Perché
i Cattolici sono ridiventati illiberali e arroganti, e ormai, grazie al famigerato
Patto Gentiloni, al Fascismo di Mussolini e a cinquant’anni di potere
democristiano, hanno il Potere in Italia, dove occupano tutte le cariche importanti,
comprese tutte le più alte cariche dello Stato, e dove sono infiltrati in
posizioni dominanti in tutti i Partiti, a cominciare da quelli di
pseudo-Sinistra.
Ma l’arcivescovo di oggi ha ancora
minori ragioni, perché stavolta la legge, quella sul fine vita, a differenza
della legge Siccardi non tocca il clero e quindi non intacca nessun suo
interesse diretto, ma si applica solo a quelli che la richiedono espressamente per
iscritto.
Con quale diritto, dunque,
alcuni esponenti della Chiesa si permettono di spingere alla disobbedienza di
leggi dello Stato? Quella dei Cattolici è dunque la solita prepotenza arrogante
di chi abusivamente (in base a quale mandato, a quale rappresentanza,
addirittura a quale precetto specifico sacro?) si è impossessato di quelli che
evidentemente sono reputati i temi cruciali della vita (nascita, sessualità,
matrimonio, morte) di tutte le persone, comprese le cattoliche dissidenti, gli
atei, i credenti in altre religioni, al puro scopo di impossessarsi in modo
obliquo di tutta la loro esistenza e quindi di avere il Potere, sia pure di
veto e di ricatto.
E' forse un ritorno
fondamentalista alle origini o alla lettera di qualche messaggio religioso? Gesù,
almeno come la Chiesa lo ha ricostruito a posteriori e descritto mettendo
insieme spezzoni disparati di biografie, allo scopo di conservare il Potere che
nel frattempo aveva conquistato, non è mai esistito. Ma ammettendo pure che sia
esistito, a limitarsi alle frasi a lui artificialmente attribuite dalla stessa
Chiesa, mai avrebbe assunto posizioni simili. Dunque, sono perfino
anti-cristiani. Perfino papa Woytila che desidera “morire in pace” smentiscono.
Basta con le secolari
prepotenze della Chiesa e le sottili crudeltà psicologiche dei preti cattolici.
È ora di finirla con le intromissioni della Chiesa cattolica, fossero pure i
tentativi di qualche suo esponente, nella vita quotidiana dei cittadini.
Nessun’altra Chiesa cristiana fa altrettanto, e per trovare qualcosa di
similmente autoritario bisogna arrivare all’Islam, che anzi fa di peggio, molto
peggio. Ma questo non deve autorizzare gli esponenti della Chiesa a imitarli
nel mettere il naso dappertutto. O la Chiesa diventa davvero liberale, cioè
rispetta gli altri, come auspicavano i grandi Cattolici Liberali che hanno reso possibile il Risorgimento, o non c’è alcun motivo valido per difenderla, tollerarla e
rispettarla.
# Nico Valerio 16:02