09 luglio, 2017

 

Tornano le biografie. Ecco le vite e le opere degli uomini illustri che hanno onorato l’Italia di ieri.

Esiste, può esistere Cultura, cioè studio e culto delle Idee e delle Memorie di una nazione, senza un genere letterario, anzi, di "letteratura civile", fino a tutto il Risorgimento e perfino al primo Novecento fondamentale per la crescita degli Italiani, e oggi vergognosamente negletto, come la biografia? La risposta non può che essere “no”. Salutiamo, perciò, con vivo plauso una raccolta di ritratti biografici e ideali di uomini grandi e illustri (e, anzi, è già da meravigliarsi che quasi tutti siano giudicati almeno illustri, perfino dall’attuale società), liberali per lo più, ma anche non liberali, che hanno onorato l’Italia di ieri. E quanti ce ne vorrebbero, nella degradata Italia di oggi, di personaggi del loro calibro! (NV).

“Figure dell’Italia civile” (*), l’ultimo libro di Pier Franco Quaglieni, è una raccolta di trenta profili individuali di personalità a lui “vicine”, sia che siano state fisicamente conosciute dall’autore, sia che esse abbiano semplicemente avuto un ruolo nella sua formazione intellettuale e siano state punti di riferimento nella sua attività di operatore culturale alla guida del Centro “Pannunzio”. Il primo motivo di interesse dell’agevole volume è il suo carattere biografico, un genere che la storiografia in Italia non ha molto frequentato.
      L’incontestabile influenza del marxismo nel secondo dopoguerra ha indirizzato la ricerca e l’analisi piuttosto in direzione dei movimenti, dei partiti o delle grandi correnti di pensiero, un contesto in cui l’individuo in qualche modo rimaneva sullo sfondo.
      Connesso a questo atteggiamento è il giudizio critico nei confronti della civiltà liberale: di qui il rifiuto nei confronti dell’individuo come membro di una classe dirigente, di cui per molti anni ci si è preoccupati soltanto di dire male o di non dire assolutamente nulla. Anni fa, Brunello Vigezzi sottolineava una dicotomia tra civiltà individualista e “diritti” delle masse che, come è facile immaginare, non ha giovato al genere biografico.
      Figure dell’Italia civile dunque non è una semplice galleria di personaggi illustri di cui si scrive con tono elogiativo, un qualcosa di assimilabile alla biografia “pedagogica”, quella in cui gli uomini sono rappresentati come depositari di sole virtù, come modelli ideali che il lettore deve seguire. Anche se non si riscontra una esaustività del dato prettamente biografico, qui si nota uno sforzo di collocazione dei personaggi citati nel tempo in cui hanno vissuto, nel contesto sociale in cui hanno agito, con molta attenzione ai luoghi in cui si sono mossi, al loro carattere ed anche alle loro debolezze.
      A ben guardare, le “vite parallele” di Quaglieni non servono soltanto per una migliore lettura del “loro” tempo, ma costituiscono chiave di interpretazione del presente. 
      In che cosa consiste questa “Italia civile” di cui scrive? Che cosa accomuna Einaudi e  Spadolini, Chabod e Calamandrei, Pannunzio ed Ernesto Rossi, per citare solo alcuni dei profili proposti: il percepire la libertà come un valore assoluto e una conquista da difendere quotidianamente, il senso delle istituzioni, l’amore per lo studio, la considerazione del valore della cultura e del fatto che non ci può essere politica senza cultura, il senso del dovere e dell’impegno quotidiano, la sobrietà di vita, il coraggio, anche di rivedere le proprie posizioni e di riconoscere i propri errori, l’indipendenza di giudizio e quindi la ripulsa di ogni atteggiamento “servile”. In quale misura questi caratteri sono presenti oggi nella vita pubblica di questo Paese?
      Difficile non condividere il tono sconsolato dell’autore; tanto che potremmo facilmente cambiare il titolo del suo libro da Figure dell’Italia civile in Figure di un’Italia perduta. 
      Se però proviamo a pensare a quanta volgarità, a quanto conformismo ed anche a quanta violenza hanno dovuto opporsi durante la loro esistenza gli uomini di cui ha scritto Quaglieni, il suo libro diventa una piccola, ma significativa testimonianza di speranza. 
GERARDO NICOLOSI


(*) Pier Franco Quaglieni. Figure dell’Italia civile, Torino, Golem Edizioni, 2017.

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