25 febbraio, 2016
Benedetto Croce. Il 150.o del filosofo della storia e della libertà, che ci educò alla passione civile.

LA PRENDERÀ CON FILOSOFIA. Quasi sotto silenzio l'importante ricorrenza dei 150 anni dalla nascita di Benedetto Croce, storico, critico, filosofo, ministro, costituente, politico, intellettuale di grandissima erudizione e forte personalità che ha insegnato agli Italiani ad avere dignità di popolo, ad amare e rispettare le Libertà, la Storia, i concetti, a maturare una grande passione civile, e così ha formato l’intera classe dirigente democratica prima e dopo il Fascismo. Tanto da essere onorato e ricordato – fino a quando le idee avevano ancora importanza – da tutti, dai liberali ai comunisti.Ai tempi di Croce non c’era la televisione, grande livellatrice di valori ed elevatrice di tanti “mediocri brillanti”, né internet, e i giornali con la loro “terza pagina” (invenzione italiana: il massimo, allora, della divulgazione per chi non poteva permettersi libri difficili o riviste culturali) erano più colti e seri; perciò è facile confrontare gli effimeri successi di notorietà di oggi presso una massa indifferenziata, disinformata e volubile di utenti passivi di notizie (fama che non durerà certo 150 anni...), con quelli di ieri presso una minoranza colta e consapevole, fondati sui problemi, sui concetti, sulle idee, sulla lettura meditata, sul dibattito intellettuale. Così, per avere qualche notizia sulle misere iniziative per il 150.o crociano dobbiamo andare alle cerimonie a Napoli e a Pescasseroli, dove nacque il 25 febbraio 1866, e a due piccoli convegni a Torino e Firenze.
In più, figuriamoci, il solito bruttissimo francobollo che offende più che la memoria del teorico di filosofia estetica, soprattutto i soliti incompetenti tecnici del Ministero, da sempre morbosamente affascinati dal Brutto (e perciò da noi definiti "cacofili"), che hanno scelto un bozzetto che qualunque grafico con studi serali e diplomato per corrispondenza avrebbe fatto più bello.
Insomma, si fa di più per gente di modesto calibro, se non illustri sconosciuti. Troppo poco, per il 150.o genetliaco d’un intellettuale che ha cambiato la storia del pensiero in Italia e che ha costituito la forma e la sostanza stessa della cultura italiana del Novecento, e non solo.
AGGIORNATO IL 27 FEBBRAIO 2016