16 aprile, 2007

 

Appello a Pannella. Lascia i socialisti e fa’ il leader di tutti i Liberali Italiani

Caro Marco, a differenza di molti io non confondo tra carattere e personalità: è con quest'ultima che tu hai fatto molto, e molto puoi ancora fare per la politica italiana. Anche se in te la psicopolitica, chiamiamola così (per dirla col comune amico Gigi De Marchi), ha il suo peso. Perciò ti riconosco lungimiranza e genialità quando pensi in grande e per il futuro, quando disegni scenari affascinanti e creativi (ma realistici, intendiamoci). Ammetto che hai sbagliato, invece, quando hai usato la tua forza psicologica per punire "l'errore" di qualche compagno radicale troppo geniale e individualista, come Daniele Capezzone.
Che nessun errore aveva commesso.
Anzi, scusa, sarò l'unico a dirlo tra le centinaia di commenti ad hoc sul Congresso SDI, ma è da lì, dall'eresia capezzoniana, non dalla RnP, che devi ripartire per ottenere quel successo che meriti, che meritiamo.
Non lo vedi che 'sti socialisti "portano male"? E' da una vita che gli stai dietro. Dai tempi di Calogero. Il fantasma di Don Benedetto, tuo conterraneo, ti perseguita, sotto forma di ircocervo. Lasciali stare: sono nati perdenti. A loro piace la "politique politicienne". Ma dopo il muro di Berlino hanno cominciato a morire anche loro. Il Socialismo è morto e sepolto. E se sono davvero liberal-socialisti come dicono, allora vuol dire che sono semplicemente Liberali.
Lo so che tu da fantasioso realista vincente preferisci fare politica con i partiti già presenti, realizzati. Ma è un errore, perché questo Parlamento non rappresenta minimamente la società. E tu lo sai. In Italia i Liberali sono molti sociologicamente, molto più dei socialisti. Disorganizzati, atomizzati, uno contro l'altro, oppure solo individui e "meta-politici" (metapolitico lo sono un po' anche io), insomma non abituati a farsi sentire, meno rumorosi e mistificatori dei socialisti, che urlano in 3 per sembrare 100, ma contano. Vari sondaggi su domande concrete da cui era stata espunta appositamente la troppo seducente parola "liberale", li danno al 30% e oltre.
Tu dovresti essere il loro, il nostro Leader carismatico, l'eroe eponimo, il padre nobile, il Catone onesto e burbero che sprona. La pattuglia radicale, capitanata dai giovani consoli "fratelli-coltelli" Daniele e Cappato, sarebbe un'ottima avanguardia per quei pigroni, per i professionisti e le casalinghe, per i nuovi liberali che da ex comunisti o ex socialisti o ex fascisti hanno scoperto il liberalismo.
E' lì che devi andare, altro che le vecchie volpi spelacchiate SDI. Che figùrati se i DS lasceranno crescere come spina al loro fianco... Lo so che con i socialisti, già politicizzati in modo professionale, è più facile il dialogo, ma tu devi cercare nuovi spazi antropologici e sociologici, devi indire qualla Rifondazione liberale che io ho definito Stati Generali dei Liberali Italiani (ho inventato anche un coordinamento, per ora sottoscritto da una decina di Gruppi minori, su cui tengo al corrente l'amica Rita e l'amico Daniele.
Ricordati, Marco, tu vincerai, noi vinceremo, solo quando ti farai (vi farete, ci faremo) avanguardia attiva dei Liberali, non dei Socialisti. E che la contrapposizione non ti faccia capire che per me i liberali devono essere i soliti moderati o conservatori... Tutt'altro. Ma hanno bisogno di essere galvanizzati, sono un patrimonio che rischia di trasformarsi in massa "non votante". O vuoi lasciarli agli imbrogli berlusconiani?
D'altra parte, fammelo dire in chiusura, che socialisti sono ormai i Socialisti? A sentirli parlare sembrano dei liberali. E allora, tanto vale andare all'originale. Con la differenza che noi Liberali, ovviamente comprendendo quella che io considero l'elite, cioè i Radicali, siamo molti di più. Pensaci.
Ma non pensare ai quattro sfigati più o meno liberali che stanno in Parlamento: questo benedetto 30% te lo devi andare a cercare nella società, tavolino dopo tavolino, firma dopo firma, trasmissione dopo trasmissione. Tra club, associazioni, studi professionali, circoli, centri culturali. Sono migliaia.
Se tu, noi, facessimo un Grande Appello, come fece Berlusconi nel 94, meglio se con le due facce giovani e determinate che ho detto, in primo piano, la grande Leva liberale avrebbe un successo strepitoso. Verrebbero anche le casalinghe, gli studenti e i pensionati. Un super-terzo polo, il vero ago della bilancia. Ma prima dovrai spiegargli bene che cosa vuol dire Liberalismo, perché non lo sanno, e nessuno glielo spiega mai: sono solo dei Liberali istintivi, naturali e poco politicizzati. Cercano un leader e non lo trovano. Avrai questa pazienza?
NICO VALERIO

Comments:
Sinceramente credo che per Pannella sia giunto il momento della pensione, altroché leader dei liberali. C'é bisogno di aria nuova e nuove energie, non di personaggi che calcano la scena politica da più di 30 anni.
 
L'occasione dell'articolo, ricordo, è la campagna in corso tra i radicali per il prolungamento dell'esperienza Rosa nel Pugno, dopo il Congresso SDI. Era una provocazione. Anche perché so che Pannella non accetterebbe mai anni e anni di oscuro lavoro. La mia voleva essere una voce fuori dal coro per lanciare il seguente messaggio: basta coi socialisti.
E quindi, per i radicali, che resta? Mettersi alla testa dei liberali.
Sulla gerontocrazia italiana sono d'accordo. Ma attenti, l'esperienza di FI dimostra che i giovani o i meno vecchi sono molto meno preparati degli anziani. Spesso davvero imbarazzanti.
 
Sia chiaro: Daniele Capezzone e Marco Cappato nulla sanno e probabilmente poco condividono di questa mia provocazione estemporanea. Ma non ne potevo più di tanti messaggi conformistici sulla RnP. I Radicali rischiano davvero di snaturarsi, così.
E' vero, come dice Pannella, che ora che Boselli ha preso le distanze dai Radicali i riflettori tv sullo SDI si sono riaccesi. Ma Marco dimentica di dire che è solo per l'apporto vitale degli amici radicali che un inesistente SDI e uno smorto segretario sono balzati per mesi agli onori delle cronache politiche.
Strano. Che per la prima volta Pannella, che in genere "ci guadagna" sempre, stia facendo il portatore d'acqua gratuito?
 
Sulla qualità politiche delle nuove leve, senza distinzione di coalizione, é meglio tacere. MA sono convinto che queste ci siano, é lo spazio, l'ossigeno necessario che manca, poiché chi é ai piani alti in genere tende a fare ostruzionismo e a soffocare chi potrebbe fargli ombra. Pannella in questo é stato maestro e purtroppo in questo é stato, ahime, molto più vicino a Fidel Castro che non ad un vero liberale...
 
Pannella capo dei Liberali Uniti?
Per carità!!!!!
No Nico, non condivido per niente.
Chi ha appoggiato Prodi, chi ha votato questa specie di Governo, chi ha eletto Napolitano alla Presidenza della Repubblica, come c....avolo potrebbe essere candidato a guidare i Liberali Uniti?
Vulimmu pazzià????
Pannella e Capezzone, o rompevano i..... a Berlusconi dentro la CdL, o il Terzo Polo Liberale lo creavano prima del 9/10 Aprile 2006.
Per giunta, adesso, Capezzone vuole la politica fuori da Telecom.
Bravo!?!?!?!?
E lui era su Marte quando tutti i grandi banchieri italiani andavano alle primarie dell'Unione a votare Prodi????
Gli dice niente il caso Rovati???
Lui e Pannella dov'erano quando Autostrade e Telecom sono state "privatizzate" e "scalate"???
E nulla sapevano costoro di Consorte, Gnutti, e di come la finanza "rossa" nelle faccende Bpl, Parmalat e Ricucci, avesse manine abbastanza sporchine?
Pure un bambino capirebbe che la sedicente alleanza prodiana, altro non è che una becera/stantia/giurassica riedizione del Compromesso Storico degli anni 70.
NO assoluto, quindi, a Pannella, a Capezzone, o a qualsiasi esponente dei Radicali "rosapugnisti", come leader dei Liberali Uniti.
 
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