24 febbraio, 2006

 

Era ora, finalmente si bruciano anche le bandiere italiane...

Era ora! Finalmente, dopo 150 anni, qualcuno brucia una bandiera italiana. Gli ultimi saranno stati i popolani del Papa dopo la caduta della Repubblica Romana, o le plebi meridionali che arrivarono a Napoli seguendo il cardinale-generale Ruffo di Calabria. Certo, da una parte, come liberali che hanno sempre avuto come simbolo la bandiera, ci dà molto fastidio. Ma, sempre come liberali, sappiamo che i fanatici studenti della scuola coranica di Qom che a Teheren hanno bruciato i tricolori davanti alla nostra ambasciata un po' di piacere ce l'hanno fatto. E come? Be', intanto, prendendoci finalmente sul serio. Era tanto tempo che ciò non accadeva. Finora, ditemi voi a chi sarebbe mai venuto in mente di bruciare in piazza simbolicamente la nostra bandiera? Con quello che costa: per colpa d'una economia assistenziale e protezionistica ogni bandiera italiana viene a costare un'enormità alla ditta produttrice. Sapendo oltretutto che quei cacasotto di italiani neanche reagiranno. Che gusto c'era? Ora, invece, questi cento studentelli un po' ci rianimano. Sta a vedere che li ha pagati la Digos, per tirare sù il morale italico e dare un po' d'importanza all'Italietta depressa. Ma non basta. Dopo l'esempio di Israele, dove si è scoperto un florido commercio - e te pareva - che esporta a caro prezzo bandiere di mediocre fattura con la stella di David verso Palestina, Libano, Siria e altri Paesi anti-sionisti, dove "vanno come il pane" - ha detto un cinico importatore - e dove verranno bruciate per essere subito sostituite da nuovi vessilli (il consumismo di questi cortei anti-occidentali è incredibile...), a Palazzo Chigi per incrementare un pò il prodotto lordo stanno pensando di favorire, grazie ad appositi ministri provocatori (nel Terzo mondo il mercato, si sa, ha bisogno di starter), i cortei di protesta anti-italiani. All'uopo, un furgone della Presidenza del Consiglio, seguirà d'ora in poi tutti i cortei anti-italiani nei Paesi islamici. E sarà stracarico di bandiere. Roba da stadio. E niente omaggi, le deve vendere tutte. Anche per provare "sul campo" che effetto fa alla folla degli acquirenti quel particolare nuovo verde bandiera standard ideato l'anno scorso per eliminare le 100 variazioni di verde e differenziarci finalmente da Ungheria e Messico. Ma a parte che un pittore amico mio dice che la nuova bandiera col nuovo verde fa schifo ed è meglio bruciarla, è chiaro che per un investimento di mercato così ambizioso un solo Calderoli non basta: ce ne vorrebbero 100, 1000, 10 mila. Comunque, fratelli d'Italia, benvenuti di nuovo tra le Grandi Potenze.

Comments:
Capisco le ragioni commerciali; certo che DA ITALIANO vedere la mia bandiera affiancata a quella di stati canaglia del calibro di USA ed Israele sinceramente mi da molto fastidio....
 
Un nuovo valore al nostro tricolore.

Ci ha provato Ciampi per 7 anni a farci riamare questo vessillo, con risultati anche apprezzabili.

Ma ora che ce lo bruciano le reazioni possibili sono solo 2:
1) "Fanno bene, siamo degli invasori"
2) "Fanno male, guardate la reciprocita', era meglio una vignetta su Berlusconi"

E pensare che il tricolore a Reggio l'ha portato un abate, che ci sia un riferimento con le nostre radici?
 
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