16 gennaio, 2006

 

Romolo speculatore edilizio: la "controstoria" del liberalismo alla Marx

Ultimissima: l'Istituto superiore di sanità e le Asl hanno denunciato per contravvenzione alle norme igieniche 400 milioni di italiani, tutti quelli che dall’antichità al 1700 hanno gettato ogni giorno il contenuto dei vasi da notte nei chiassetti (vicoli laterali), spesso sulla testa dei passanti. In quanto a Romolo, edificò Roma contro ogni norma edilizia e urbanistica: uno speculatore. Il Colosseo, che mascalzoni, non ha "uscite di sicurezza", va abbattuto. Nella lista nera anche tutta la gentaglia "amerikana", dai Padri Pellegrini agli avventurieri del West: navi e carovane non rispettavano Codice della navigazione e della strada. E il professionista abusivo Leonardo da Vinci? Costruiva macchine e torri – come Eiffel – senza essere laureato. Denunciati dal Nas tutti i fornai e cuochi dell’Antichità: fuori norme europee Eu. Il carcere è stato chiesto per tutti i medici da Ippocrate fino al 1980: arretrati, non seguivano gli attuali Consensus internazionali di medicina. Cristoforo Colombo? Un colonizzatore egoista, sicuramente di destra. E i filosofi greci? Non dissero quasi nulla contro lo schiavismo. Per forza: erano iscritti al Klu-Klux Klan.
Divertente, no? Perciò ci siamo dilungati. Sono esempi grotteschi di quello che può fare il difetto di storicismo, cioè quando per ottusità o settarismo non si inquadrano fatti e personaggi nella loro epoca, ma li si giudica col metro di oggi, e per di più con le screditate tesi di Marx ed Engels. Benedetto Croce ci ha insegnato a storicizzare, ma certi docenti italiani Croce non l'hanno letto e scrivono libri a tesi, come se ci fosse solo una storia, quella dell'oggi, per di più vista con occhiali vetero-marxisti. Così ha fatto il professore della Sinistra comunista "antagonista" Losurdo con una sua discutibile "Controstoria del liberalismo", in cui dà dello schiavista e del liberticida a più d’un filosofo o esponente liberale del tempo, colpevole di gradualismo, moderatismo o di "tempi lunghi", sempre scorrazzando allegramente da un secolo all’altro, e sempre giudicando secondo la sensibilità e il politicamente corretto di oggi.
Certo, John Locke (nella foto) ed altri grandi liberali del passato non dormono sonni tranquilli. Un errore così grave, quello di Losurdo, che molti giornalisti e intellettuali liberali non hanno neanche risposto alla provocazione. Però Raffello Morelli si preoccupa che una "controstoria" possa diventare, in assenza di confutazioni, una "storia" del liberalismo, e sull'ultimo fascicolo (n.43) di Libro Aperto, rivista liberale fondata da Giovanni Malagodi e diretta da Antonio Patuelli, pubblica una lunga e minuziosa critica al libro del Losurdo, confutandone le tesi faziose capitolo per capitolo. Ne riparleremo.

Comments:
Gli storici marxisti hanno spesso interpretato le vicende del passato con la lente deformante
non solo dell'oggi, ma anche dell'ideologia marxiana.
Ora il Losurdo fa più impressione
perché la sua costruzione "a tesi"
non avviene negli anni 50 ma in pieno 2000, a sconfitta già digerita del comunismo, e contro un liberalismo che ai suoi occhi deve essere "trionfante".
Di qui l'ultima patetica "vendetta" del perdente della Storia, il marxismo
 
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