03 gennaio, 2006
Croce, benedetto solo di nome. La balla filosofica del “Non possiamo non dirci cristiani”.
Lei ha perfettamente ragione", risponde Romano. Ne è prova l’estrema diffidenza con cui la Chiesa ha sempre giudicato lo spiritualismo immanentista di Croce e Gentile. A chi volesse reclutare Croce [notoriamente non credente, laicista e anticlericale, NdR] fra i convertiti “teocon”, sarebbe bene ricordare le parole con cui commentò al Senato i Patti Lateranensi nel 1929: "Accanto o di fronte agli uomini che stimano Parigi valer bene una messa, sono altri pei quali l’ascoltare o no una messa è cosa che vale infinitamente più di Parigi, perché è affare di coscienza".
Però, però. Sono liberale doc e grande ammiratore di Croce. Capisco lo shock psicologico e morale della II Guerra Mondiale, scatenata dal Nazismo (e Croce scriveva l’opuscolo nel 1942). Ma da uno storico liberale come Croce mi sarei aspettato, prima di dichiararsi "cristiano" sia pure solo per l'aspetto di "rivoluzione" delle coscienze e la rifondazione della civiltà dell'Europa, proprio in quel momento minacciata da due contrapposti regimi "neo-pagani" come Nazismo e Comunismo, che almeno mettesse sul piatto della bilancia tutto il peso dell’abusivo Potere temporale della Chiesa Cristiana (cavillosamente giustificato dal falso documento della Donazione di Costantino), d’un autoritarismo plurisecolare, dell’ottenebrazione continua delle coscienze, dei genocidi di popolazioni indigene, dell’Inquisizione, delle persecuzioni con torture, roghi e uccisioni in carcere o sul patibolo di eretici, infedeli, scienziati, intellettuali, donne innocenti accusate di stregoneria, della cultura vilipesa, dei libri messi all’Indice, anche quelli di Croce ecc. Dov’era in questi casi, tipici del Cristianesimo storico (a meno che Croce non credesse alla balla storica che sta dietro ai Vangeli), quella “rivoluzione” dello Spirito capace di caratterizzare come progresso rispetto alla grande civiltà Greca-Etrusca-Romana la civiltà dell’Occidente dal Medioevo in poi? Solo per la storia dell’arte? Non sarebbe stato più logico che Croce, titolista inarrivabile, di fronte alle rozze violenze, anche verso il pensiero, di Nazismo-Fascismo, Comunismo e Cristianesimo (per stare al tema; perché sull’Islamismo si aprirebbe un lungo e drammatico capitolo, con lo schiavismo in Africa ed Europa e vari genocidi di Cristiani ed Ebrei), avesse puntato piuttosto su un “Perché non possiamo non dirci pagani”, e anche senza virgolette?
Se dobbiamo accettare le conclusioni dell'illustre Moraro, dobbiamo giungere anche ad un'altra conclusione: Benedetto Croce ha dato un titolo del menga al suo saggio.
ratzinger poi ha ben presenti gli sviluppi del pensiero, ha dialogato pure con habermas...
noto che non hai risposto, e dubito che tu abbia controllato quanto da me suggerito, come tratti la cultura giapponese è imbarazzante; leggiti il passo che ho suggerito e capirai quanto sei fuori strada, dice infatti che nella stessa lingua c'è differenza
che fretta e che vis polemica senza ragioni...
Nessuno ha voluto espungere nulla. Non ti sembra grave, piuttosto, aver voluto "espungere" la più grande civiltà di tutti i tempi, quella pagana greco-etrusco-romana?
Tanto più che molti elementi "morali" del Cristianesimo erano già presenti in stoicismo ed epicureismo? E tutto questo sbilanciamento in favore di un movimento sulle cui origine eponime (vulgo: la figura storica di tale Jeoshua il nazareo, cioè il rivoluzionario) nessuno storico dell'epoca ha speso una riga? Vogliamo chiamarla la religione più sopravvalutata della Storia, grazie al fortissimo senso di aggressività e Potere dei suoi religionari?
La filosofia non c'entra, ci fu solo Potere e Politica.
1. il giappone e l'islam c'entrano perché chi rappresenta queste civiltà ci identifica come cristiani dal punto di vista culturale
2. benedetto croce: "Tutte le altre rivoluzioni, tutte le maggiori scoperte che segnano epoche nella storia umana, non sostengono il suo confronto, parendo rispetto a lei particolari e limitate. E le rivoluzioni e le scoperte che seguirono nei tempi moderni non si possono pensare senza la rivoluzione cristiana"
non voglio offenderti, ma se uno non se ne rende conto è per la poca competenza sulla storia antica
croce da storico preparato e stimato, come chabod, o come falco, sapeva come stanno le cose, tralasciando i molti storici cristiani autorevoli per tutti coem dawson, marta sordi ed altri
la sintesi culturale europea non è romana, è medievale per mille motivi, e il medioevo utilizzò roma e atene come anche culture barbare, ma a miscelare il tutto fu il cristianesimo non per la violenza (ma insomma: spartaco, le persecuzioni, la schiavitù, i gladiatori... potrei proseguire migliaia di pagine... il paganesimo era più brutale) ma per la nuova cultura
agostino, boezio, dionigi, in genere la patristica, segnarono la scoperta della persona e mille altre faccende che distinsero l'europa (inclusa l'inghilterra) dalla romanità mediterranea
ovvio che per approfondire avrei bisogno di troppo spazio e qui sto abusando
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