02 gennaio, 2006

 

Macché utente, vince il prepotente: è il finto mercato, bellezza

Ogni volta che arriva il rendiconto bancario a casa Ostellino – ha spiattellato lui sul Corriere - la moglie s’arrabbia. Spese assurde, spropositate, sempre più alte, per un servizio pessimo e in pura perdita per il cliente. E’ la storia dei nostri conti. Il fatto è che in Italia non c’è mercato libero nel sistema bancario. Cartello o oligopolio che sia, fatto sta che il cittadino utente correntista è isolato e indifeso davanti ai prepotenti delle Banche, senza libertà di scelta. Con clausole strangolatorie. Per chiudere un conto ormai inattivo da tempo alla Antonveneta ci sono voluti oltre 50 euro, e ci è andata pure bene. Alternative? Per ora c’è solo Bancoposta e qualche conto-investimento on line.
Nel suo editoriale Ostellino si incarica di sfatare la cinica leggenda diffusa tra tanti "neo-liberali" di complemento (di solito, ex-sinistri o ex-destri), che cioè lo Stato in un mercato libero debba dare sempre ragione al più forte. Al più forte, certo, ma rispetto ai suoi concorrenti, non nei confronti del consumatore. Che, ricordiamolo, è il vero re del sistema liberale, proprio come l'elettore. E invece? Pensiamo alle truffe, alla mancanza di trasparenza, alle clausole capestro, ai consigli dei "Borsini" bancari, alle sottoscrizioni Cirio e Parmalat, ai conti dei clienti di Fiorani.
Uno Stato che non difenda i diritti dell'individuo, ma solo quelli di coloro i quali si sono costituiti in comunità di pensiero e di interessi – scrive Ostellino - finisce con ubbidire a una concezione "comunitaristica" (e corporativa), non liberale, del proprio ruolo. Uno Stato che si limiti ad alzare il braccio del vincitore (il più forte), in un mercato senza regole, è la caricatura dello Stato liberale.
E sì, perché è vero proprio il contrario di quello che molti pensano: nel sistema economico liberale, quanto più forte (cioè bravo, efficiente, capace di economie nei costi e di prezzi più bassi) è il vincitore della gara di mercato, tanto più "debole", cioè vicino, apparirà agli occhi del cittadino compratore di beni e servizi. Altrimenti saremmo nel solito monopolio (oligopolio, cartello, prezzi politici, rendita di posizione ecc). Un esempio? La Telecom, efficiente e a bassi prezzi in Francia, dove è costretta dalla concorrenza, ma strafottente, inefficiente e costosa in Italia, nonostante i ricavi stratosferici accumulati negli anni, tanto che neanche l’Adsl riesce ad assicurare a tutti i Comuni. Cattiveria? No, è perché qui è in posizione di monopolio di fatto e per legge, e perciò mantiene prezzi esosi e tartassa i cittadini. Evviva la libertà: di uno solo. Come diceva quella famosa battuta? Non è vero che il fascismo era illiberale. Mussolini era liberissimo, molto più libero di Giovanni Amendola, per esempio. Buona. Alla Storace.

Comments:
E poi, scusa, ci sarebbe anche il fatto democratico, voglio dire il numero di persone: oltre 50 mila sono stati i correntisti e risparmiatori colpiti. Possibile che i politici non ne tengano conto?
 
No, no, scusa, anche se fosse stato colpito un solo consumatore.
Ma già con le attuali norme, se davvero esistesse un ombundsman serio e fossero provati gli abusi, i prepotenti del mercato "finto libero" dovrebbero pagare penali altissime
 
Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?