07 ottobre, 2024
Israele accerchiato da Paesi islamici è tramortito dal terrorismo. Lo salva il “cattivo”, come sempre
VILIPESO PERFINO IN PATRIA, Benjamin Netanyahu, Primo Ministro d’Israele; definito forse a ragione uomo senza scrupoli, accusato di ogni genere di imbrogli politici; non è quella che si dice “una bella figura”. Cose, però, che si dicono di tutti i capi politici di successo.
Ebbene, sembra che la Storia abbia sempre chiamato a eseguire grandi
azioni, come il compito di abbattere una Dittatura (“Morte al tiranno!”) o come
in questo caso il Terrorismo islamista, non saggi filosofi o alte figure
morali, del tutto inadatti alla politica, ma uomini del genere.
Un grosso e orribile bastone nodoso serve più d'un esile ed elegante
fuscello di giunco.
Perciò, solo gli ingenui o incolti hanno potuto additare Netanyahu
come “guerrafondaio”, quando proprio il ricorso estremo alle armi serviva per
compiere il primo comandamento della Storia: la legittima difesa, la Libertà.
Perché se non mena efficaci fendenti a destra e a manca, il piccolo Israele
sarà distrutto.
Ma questo non lo capisce quell’ipocrita Europa snob che cinicamente
ritiene la difesa della Libertà con le armi “poco elegante”; che non ha più
ideali; che vede solo la corruzione morale altrui, non la propria; e che
dimenticati i Risorgimenti nazionali (in cui qualche colpo di fucili o di
cannone fu pure sparato) scambia il Liberalismo col semplice farsi gli affari
propri. Perciò mette sullo stesso piano le organizzazioni criminali, come
quelle islamiste, e chi dà loro la caccia.
No, non tutte le idee sono ugualmente rispettabili, come credono i
cretini della nuova società di massa d'Occidente, convinta insieme con i tanti
antisemiti-antisionisti-antigiudaisti e antiliberali di Sinistra, Destra e
Centro che i criminali politici e i terroristi islamici siano meno criminali
addirittura d’un omicida stradale o d’un inquinatore.
Del resto, la politica (lo si sapeva già prima di Guicciardini e
Machiavelli) non è un'arte per le anime belle e pure; tantomeno coincide con la
Morale (v. anche Croce); anzi, assomiglia più al gioco d'azzardo (basta
leggersi la vita di Cavour).
Fatto sta che dopo l’inspiegabile, colpevole disattenzione dei Servizi
Segreti israeliani e l’efferata strage di Hamas del 7 ottobre 2023, Netanyahu
il reietto, ha dovuto trovare il coraggio dei Romani dopo la disfatta di Canne,
quando la Repubblica sembrava dover scomparire, e il confine tra libertà e
schiavitù, tra la vita e la morte, appariva esile. Si è assunto su di sé il
compito sovrumano di far ritrovare agli Israeliani, agli Ebrei e a tutti i
Cittadini del Mondo sedicente “libero” la libertà suprema che sempre è legata
alla vita e alla morte; perché la Libertà o c’è, e tutt’intera, o si muore.
E così, accerchiata da nemici all’ultimo sangue, Israele si è
risvegliata per lo choc, e ha finalmente capito (all’inizio con qualche
difficoltà: anche lì come ovunque la gioventù ama divertirsi e contestare) che
anche stavolta o si difendeva con tutte le forze o sarebbe stata distrutta.
Così, Netanyahu, ormai un politico al tramonto; il debole, il
meschino, il cinico, l’autoritario, a dar retta agli avversari (come tutti i
politici vincenti, del resto), nella tragedia del 7 Ottobre per miracolo è
resuscitato. Ha ricordato ai cittadini israeliano e al Mondo libero quello che
ripetevano sempre i nostri nonni e padri: la Libertà non è data per sempre; ma
dobbiamo conquistarla ogni giorno.
Perciò noi Liberali, e specialmente se siamo accerchiati da nemici
giurati che usano il terrorismo, siamo sempre obbligati a vincere, anzi a
stravincere, solo per poter sopravvivere.
Così da volgare “politico sotto inchiesta” è diventato un gigante, un
esempio paradossalmente morale, che insegna (il paragone con l’ex-attore comico
Zelensky diventato per necessità maestro di vita e resistenza è d’obbligo) a tutta
l’Europa e all’intero Mondo Occidentale
Perciò ora, un anno esatto dalla strage, dico: grazie Netanyahu!
Nico Valerio, 17 ottobre 2024.
