Grande ironia sulle apparizioni a orario fisso (7 giorni
lavorativi su 7, straordinari compresi, con pranzo al sacco e ferie escluse)
dell’impiegata stakanovista soprannominata “madonna di Medjugorije” da parte
dello scettico papa Francesco I (e di questo passo, chissà se ce ne sarà mai un
secondo). E il Sant'Uffizio gli ha dato pure ragione: "Non c'è nulla di sovrannaturale" nelle pretese apparizioni; anzi ai fedeli è vietato partecipare alle "estasi" delle veggenti.
Ma, benedett’uomo d’un Bergoglio, detto tra noi, sei il Papa, una controfigura di Cinecittà o un Anti-Papa? Comunque, un po' di
coerenza critica, che diavolo! Capisco che da uomini di cultura voi
ecclesiastici di Santa Romana Chiesa preferite la rarità, l’àpax legòmenon (lett.
citato solo una volta), anzi l’unicità del miracolo, alle apparizioni
quotidiane “on demand” o prenotate. Ormai si era arrivati al punto, riferivano
i giornali, che delle “facilitatrici” o mediatrici assicuravano per un poco
modesto obolo il colloquio diretto con la Madonna ogni pomeriggio, su
appuntamento. Neanche fosse la jolie fille d’una “maison particulière” ai bei
tempi in cui Berta filava.
Perché, caro Santo Padre, o credi a tutte le sciocchezze
sottoculturali o a nessuna. Non puoi scegliere fior da fiore, discriminando tra
Fede seria e Fede poco seria. Suvvia. La Fede è così, o ce l’hai o non ce l’hai.
Ed è tipica, l’hai detto tu, dei poveri di spirito. Che nel Mondo sono, per
fortuna tua e sfortuna mia, la stragrande maggioranza. Adesso non puoi
pretendere, dopo che la tua Ditta se li è allevati da 2000 anni così scemi e
ruspanti, che abbiano tutti un QI di 110.
E poi un po’ di geo-socio-politica, ragazzo mio! Come a
Lourdes e a Fatima, a Napoli (San Gennaro), a San Giovanni Rotondo (Padre Pio) e in centinaia di altri analoghi luoghi miracolosi di esasperata "devozione popolare", come la chiamate voi, o di suggestione morbosa, superstizione, speculazione truffaldina, come diciamo noi, ci troviamo anche stavolta in zone a economia depressa o a vocazione agricola. In questo caso, per di più, nell’ex-Jugoslavia. Cerca di capirli quei semplicioni un po’ burini e di
provincia che dopo la caduta della Religione Rossa al di là della Cortina di
Ferro hanno cercato in tutti i modi, finiti i miraggi del Piani Quinquennali
sempre smentiti, di crearsi una Religione Bianca (la stessa di prima, con divise
e berretti altrettanto imponenti, con le stesse auto nere, ma senza le bandiere
rosse) con altri miraggi, anche questi sempre regolarmente smentiti.
Non dirmi che si tratta di un’alternativa di mercato, una
sorta di “concorrenza” low coast del turismo religioso dell’Europa orientale alle lucrative Lourdes e Fatima! Allora il Papa difenderebbe una posizione di
monopolio, come ha suggerito scherzando un amico, non so se più cinico o più
ateo?
Pensi giustamente che ci sono molti poveri ingenui che si
dissanguano per andare in pellegrinaggio a Medjugorje? E allora? Ci sono
altrettanti ricchi e furbi che con quello che accade o non accade in quella
località si rimpinguano le tasche (mentre tu ceni sui tavoli di
fòrmica di Santa Marta!). Quindi il conto si pareggia, anzi va decisamente in
attivo.
Piuttosto (questo lo sai solo tu), chi comanda a Medjugorje? E che tu sappia ha la tonaca bianca, nera o rossa?
Insomma, ho capito: vuoi resuscitare la Ragione. L’ateo
Croce, bontà sua, riconosceva, è vero, alla
Chiesa il Lògos, come eredità del mondo latino e della filosofia occidentale, quindi
come minimo il disegno d'una certa razionalità. Per la quale perfino noi non-credenti o
Occidentali di altre religioni paradossalmente “non possiamo non dirci
Cristiani”. Ma Croce era anche un grande titolista. Infatti, attenzione, c'è un piccolo particolare nel suo ragionamento, anzi una fondamentale conseguenza, che lo annulla, come spiego in un articolo. Una volta arrivati ad abbracciare il
Logos, per antonomasia Principio Supremo ordinatore di tutte le cose, a che serve un Dio? A nulla. E già. Strano, ma questa conclusione acrobatica del furbissimo filosofo abruzzese non la deduce nessuno dei superficiali religionari o clericali che si limitano a leggere con ingenuo compiacimento il solo titolo crociano senza afferrarne il trabocchetto incorporato.
Perciò tu, ora, Santo Padre, non mi fare all’improvviso il
razionalista e l’ateo “a tema”, cioè “a macchie di leopardo”. Perché la
credulità popolare, essendo l’intelligenza una e indivisibile, riguarda o tutto
o niente, o è o non è. E se davvero lo spirito critico fa capolino nella Chiesa, se davvero dite che il
Logos vi governa (e non solo nei libri di teologia o filosofia), insomma se ora vi mettete a condannare una
leggenda popolare, una superstizione volgare (più volgare del sangue di san Gennaro, della Santa Sindone o del prepuzio di N. S. Gesù Cristo?), poi mi dovete condannare per coerenza anche tutte
le altre, numerose, più insidiose e alla lunga forse più dannose leggende. A cominciare
dalla nascita dell’Uomo-Dio da una vergine, fino alla Resurrezione da una tomba. Vi
conviene? Non so.
E infine, se mi diventi “diversamente credente” tu, tu che sei altruista e devi metterti anche nei nostri panni, noi
illuministi, razionalisti, miscredenti, agnostici, atei ecc. con chi ce la
pigliamo?
AGGIORNATO IL I OTTOBRE 2015