03 agosto, 2014

 

Quelli che odiano Israele che si difende dai terroristi Palestinesi: anti-sionisti e anti-semiti

Gran Mufti di Gerusalemme e Hitler nel 1941 «Ma noi non siamo anti-semiti, siamo solo anti-sionisti: vogliamo che non gli Ebrei, ma Israele sia distrutta». Una frase simile, mentre i terroristi del gruppo Hamas lanciano bombe e missili verso Israele o fanno attentati strisciando nei cunicoli che sbucano nei kibbutz israeliani, mentre imam e capi militari predicano la distruzione di Israele, lascia a bocca aperta, per quanto è stupidamente furba e mistificatrice.

Anti-sionista è chi è contro non necessariamente la religione ebraica o il popolo ebreo in quanto tale, ma contro lo Stato d’Israele, voluto appunto dal movimento laico Sionista di Teodoro Herzl e altri, che predicava il diritto all’autodeterminazione del popolo ebraico e il ritorno alla Terra d'origine,

Ma oggi la distinzione usata come scusa degli islamisti è una furbizia scoperta, quindi ottusa: infatti è proprio quello che dicono i  terroristi islamici tutti, compresi quelli Palestinesi di Hamas (un gruppo militare ed estremista che si è imposto con la forza in Palestina), ai quali non interessa nulla della Bibbia o della Torah (anti-semitismo o anti-giudaismo di tipo cristiano...): loro vogliono proprio distruggere Israele (anti-sionismo).

Israele è lì dov’è perché lì è nato migliaia di anni fa, e perché l’ONU ha deciso che costituisse lì il proprio Stato nel 1948. Chiunque sia non solo critico verso questa o quella decisione dì un ministro o Capo di Governo israeliano (il che è legittimo: in Israele a differenza dei Paesi islamici, striscia di Gaza compresa, c’è libertà e democrazia, e quindi anche opposizione), ma sia contro lo Stato di Israele in sé, è insieme anti-sionista e anti-semita, quindi da condannare senza appello.

10404881_735980409793217_5327936167593959112_n Infatti, impedire a un popolo di avere una Patria libera e indipendente (ne sappiamo qualcosa noi italiani) è la crudeltà maggiore, la più efferata. Quindi l’Anti-sionismo è peggio del semplice antisemitismo. In teoria, non chi è antisemita (e ciancia da individuo sottoculturale di lobbies ebraiche, ricchi capitalisti, nasi adunchi e altre sciocchezze, oltretutto smentite dalla realtà) dovrebbe essere denunciato penalmente, ma chi è anti-sionista, perché compie un attentato contro le libertà politiche e personali di milioni di soggetti.

I Palestinesi sono indifendibili quando lasciano fare ad Hamas o agli estremisti in genere: abbiamo visto che cosa hanno realizzato nella loro società pur con tanti soldi a disposizione (arrivati da tutto il Mondo, Europa compresa), come sono rispettate le donne, le minoranze, la libertà di opinione, la cultura. Basta dire che hanno mandato i bambini kamikaze a morire imbottiti di esplosivo! E ci ricordiamo ancora degli imbrogli e delle ruberie di Arafat.

In quanto ai guerriglieri di Hamas, strisciano nei tunnel, perché vigliacchi come sono devono ricorrere al terrorismo, come tutti i deboli senza dignità di uomini. Quando si alzano in piedi, le rarissime volte che combattono a viso aperto e non sparano razzi da un Ospedale, da una scuola piena di bambini, da una sede dell’ONU o da un caseggiato affollato (trattando i propri concittadini da “scudi umani”), pur armatissimi fino ai denti come Fantozzi con le armi del Quatar e dell'Iran più grosse di loro, sono sempre sconfitti. Com’è?

Lo stesso è accaduto nelle varie guerre portate contro Israele dagli Stati Arabi (Egitto, Siria, Libano e Giordania), talmente inefficienti e poco razionali da permettere ogni volta a Israele – legittimamente, visto che era stato attaccato in guerra – di conquistare nuovi territori.

Arabi e Palestinesi non vincono mai, perché come diceva Manzoni a proposito di don Abbondio, “uno il coraggio non se lo può dare”.... Gli stessi per quattro denari prima del 1948 avevano venduto quei territori (“Vediamo che ci faranno quegli stupidi Ebrei di tutta quella sabbia...”. Si è visto). E dire che i Paesi Arabi avevano convinto i Palestinesi ad abbandonare i loro territori, vietandogli anche di fondare un loro Stato (come aveva deciso l’ONU). Perciò, altro che “vittime di Israele”, i Palestinesi sono insieme vittime di se stessi e degli altri Paesi Arabi, che non li hanno mai amati, ma temuti e osteggiati, specialmente ora che nei rispettivi Paesi stanno emergendo Governi anti-fondamentalisti che vedono come il fumo negli occhi la diffusione in tutto il vicino e medio Oriente di una rivolta continua in vista di un folle “nuovo ordine mondiale” o Califfato.

Ma è Storia antica, che discende direttamente dai trucchi e dagli imbrogli di “Mille e una Notte”, forse il più alto contributo alla cultura mai dato da quella società. Il fatto è che il cinismo, la mistificazione, la falsità continua, quando sono eccessivi confinano con l’idiozia, e ormai non pagano più, anzi si ritorcono contro. Perché “sono finiti quei tempi”!

Dopo il Nazismo e la Shoà tutti i democratici del Mondo stanno con tanto d’occhi aperti, per stroncare sul nascere ogni pur piccolo accenno antisemita-antisionista, rivelatore tipico con cui si preannunciano i nazismi di Destra e di Sinistra. Hamas e il terrorismo islamico non potranno MAI vincere. Perché “ccà niscuno è fesso”... e al dunque perfino il non-violento vegetariano o il pensionato più pigro di Afragola scendono in strada per difendere se stessi, le donne, i figli e la società libera, che pur con i suoi mille difetti è pur sempre mille volte preferibile di quella minacciata dai nuovi Nazisti islamici... Insomma, se non sarà una risata a seppellire l'odio patologico e inspiegabile, se non da una pietosa psico-patologia grave, contro Israele, l’Europa, l’Occidente, le donne e la libertà, ci saranno mezzi molto più drastici ed efficaci.

E infine preoccupa anche il collegamento tra estremismo islamico ed estremismo politico in Europa. E’ noto che la Destra estrema, neonazista o neofascista che sia, sta da sempre (almeno dal 1941) con gli Arabi, gli islamici, i Palestinesi, contro gli Ebrei e Israele. Il Gran Mufti di Gerusalemme (Capo del Consiglio Musulmano della Palestina inglese), nemico giurato degli Ebrei e del sionismo, stipulò veri e propri accordi politici e organizzativi con Hitler (v. foto dell’epoca). Ancora oggi gli sparuti gruppetti neofascisti, anche in Italia (v. manifesto), considerano i Palestinesi dei “camerati” per il fatto stesso che si oppongono agli Ebrei e a Israele. Comunanza che dovrebbe essere molto imbarazzante per i tanti amici dei Palestinesi che si definiscono “progressisti”, “di Sinistra” o “comunisti”.

IMMAGINI. 1. Il Gran Mufti (presidente del Consiglio musulmano) di Gerusalemme con Hitler nel 1941. L’alto esponente islamico palestinese aderì al Nazismo e stipulò accordi con Hitler spingendo anche i musulmani balcanici ad arruolarsi nelle SS. 2. Il manifesto d’un gruppo neofascista dichiara apertamente di appoggiare i Palestinesi, definiti “camerati”, contro il comune nemico, cioè gli Ebrei e Israele.


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