19 aprile, 2010
Chiesa. Se si scopre che la religione cattolica è in mano ai maniaci sessuali
- Attraverso qualche fessura il fumo di Satana è entrato nella Chiesa (papa Paolo VI, Montini).
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E' PEGGIORE LA REAZIONE ALLE CRITICHE O L'AZIONE STESSA? Ho faticato a far comprendere alla mia conoscente polacca suor Ludovica che gli italiani, che hanno avuto sempre la Chiesa in casa, hanno acquisito anche i relativi anticorpi, e sanno tutto da secoli. E hanno anche il Decamerone di Boccaccio e i Sonetti del cattolicissimo Belli che ci hanno illuminato sul contrasto tra virtù conclamate e vizi segreti. (E, a proposito, a questi ultimi, i Sonetti, e forse anche ai vizi, abbiamo di recente dedicato un blog).
"Proprio adesso?", si lamentò col commissario di Polizia il ladro che stava cominciando a godersi il gruzzolo trafugato. Già, perché "proprio adesso?". Come mai "solo ora" quei miscredenti anti-cattolici si accorgono dei crimini o dell'attaccamento pedofilo di molti preti verso i bambini? "Chi c’è dietro questo attacco alla Chiesa cattolica?". La Chiesa ha 2000 anni ed "è strano che negli ultimi mesi sia saltata fuori" l'omosessualità diffusa tra i preti e la tendenza alla violenza psicologica e fisica verso i minori, così come un tempo si denunciava quella verso le donne. A parte i soliti ebrei e massoni, non sarà forse "per guadagnare soldi in risarcimenti"?
Ecco una breve raccolta di frasi che – di rado ingenue, e solo quando a parlare è la gente comune, ignara di storia della Chiesa, di diritto, di principi morali, di tutto – esprimono un grave e irreparabile cinismo di fondo.
Quindi, è inutile, anzi sospetta quando applicata ai propri membri della casta sacerdotale, la solita solfa cattolica sul particolare beneficio da offrire al "peccatore", perché nientedimeno Gesù avrebbe avuto più riguardi verso la peccatrice Maddalena che verso i savi e onesti Farisei. Il che, infatti, era causa d’un profondo solco di incomprensione tra l’Ebraismo e il Cristianesimo, perché porta all’ingiustizia. No, le mancanze dei sacerdoti cattolici (perché quasi soltanto religiosi cattolici sono stati implicati in questi reati o mancanze gravi) non sono giudicabili alla stregua di quelle della popolazione normale, come va dicendo la Chiesa ignobilmente, ostentando una cinica neutralità statistica. I peccati della Chiesa, diciamo, valgono almeno 10 volte di più.
Se si scoprisse, infatti, che in quanto a criminalità e devianza, o a comportamento psicotico, i sacerdoti, i frati, le monache della Chiesa cattolica fossero anche solo "nella media" della popolazione, questo sarebbe pur sempre un vulnus gravissimo, che farebbe dire alla gente ed anche agli osservatori neutrali: "Ma allora, a che servono i preti, la Chiesa, la Curia, il Vaticano, la religione Cattolica, con tutto quello che ci costano in soldi e limitazione alle libertà? Non ci conviene. E loro non sono la filosofia: se con loro o senza di loro le cose restano uguali, che se ne vadano, che si sciolgano". Possibile che i dirigenti cattolici non comprendano questo sillogismo?
Bisogna ribadirlo, per la solita casalinga di Isernia che vede solo la televisione, o per il solito pensionato che non legge giornali: le denunce, dall’interno stesso della comunità ecclesiale, cioè dal popolo cattolico, avvalorate talvolta anche da qualche prete o vescovo per fortuna di salda morale e di sani princìpi, ci sono sempre state. E negli ultimi decenni, a mano a mano che anche i credenti cattolici si sono sentiti più liberi di parlare e di denunciare, sono ovviamente aumentate. E anche le Polizie e i Giudici di mezzo mondo hanno smesso il timor reverentialis che evidentemente nei pochi casi denunciati a Cesare, visto che Dio tardava a provvedere, bloccava le indagini. E tutti i Papi ne sono stati messi al corrente. E tutti più o meno ipocritamente, hanno messo a tacere le denunce, preoccupandosi più del buon nome della Chiesa e dell’onorabilità o salvezza del singolo prete che delle violenze psicologiche e fisiche subite da migliaia di bambini e del dramma di tante famiglie cattoliche. A questo va aggiunta, per onestà liberale, la minore sensibilità che probabilmente esisteva tra la gente su questo tipo di reati solo qualche decennio fa. Non dimentichiamo l'analogia con gli stupri alle donne, spesso tenuti nascosti per malinteso pudore dalle stesse vittime.
Eccoti giusto un assaggio dal Washington Post (un foglio non certo tenero con la Chiesa) in traduzione ADN Kronos:
"Altro mito e' che gli abusi avvengano prevalentemente in seno alla Chiesa cattolica. Casi di pedofilia si verificano anche fra gli insegnanti, gli scout e in altre confessioni religiose. "Non consideriamo la Chiesa cattolica come un posto che abbia un problema piu' grande degli altri", ha recentemente commentato Ernie Allen, presidente del Centro nazionale americano per bambini scomparsi e sfruttati, citando numerosi casi che coinvolgono pastori evangelici o rabbini. Va anche contestata, secondo il giornale, l'affermazione che la stampa sia contraria alla Chiesa."
Le tue tesi precostituite ti mettono brutti paraocchi.
Sul resto di quello che scrivi, ci sarebbe molto da controbattere ed argomentare.
Ma sarebbe fiato sprecato, mi accontento di sbugiardare una parte per il tutto.
"scientifica". L'ipotesi di lavoro
era "La pedofilia nella Chiesa cattolica", sulla base di centinaia o migliaia di documenti. Non altro. E io su quella ipotesi di lavoro ho lavorato. Ti dò la mia parola che se e quando ci sarà una analoga mole di documenti che dimostri all'opinione pubblica un altrettale grado di pedofilia nelle altre religioni o comunità, non temere, sarà mia istintiva reazione, prima che dovere di obiettività liberale, scriverlo, e anzi lamentare che solo i vizi cattolici siano venuti alla luce.
Ma nel frattempo, consentimi, non solo la letteratura di secoli ma anche la cronaca recente ci ha sommerso di fatti che parlano solo di Chiesa cattolica. Che dovevo fare? Mettiti nei miei panni. Questi sono i documenti che ho, che abbiamo. Gli altri, se ci sono, devono ancora venire alla luce.
Come religioso cattolico, e per di più intelligente e colto, lo sai, tu hai tutta la mia comprensione umana. Fai bene a cercare di allontanare dalla Chiesa questa macchia. E' anche tuo dovere. Ma io, che leggo centinaia di articoli e documenti e commenti sulla Chiesa Cattolica (tutti, tranne gli episodi delle Residential School in Canada, dove sono coinvolti anche anglicani e altre chiese), che dovevo scrivere? Tu pensi che io abbia un piacere sottile nello screditare la Chiesa, ma non è vero, perché le colpe della Chiesa cattolica sono sempre un po' anche le nostre, di diversamente credenti o non credenti, perché è indubbio che la religione cattolica è anche parte della nostra Storia e del nostro costume, e dunque devono esserci state anche responsabilità di cittadini comuni, istituzioni laiche e autorità, dalla Polizia (compresa quella americana) ai giudici, se non altro in vigilando. Lo vedi, però? Il timore reverenziale da parte dei "laici" verso la Chiesa (o le chiese) che non li faceva intervenire per malinteso rispetto, è stato controproducente. Se il fenomeno fosse stato stroncato subito...
Se si volesse davvero garantire le vittime bisognerebbe scrivere il 98% in piu' degli articoli e dei servizi in materia.
Ma - te lo dico essendo facile profeta - non succedera' mai.
Perche'?
Perche' la battaglia e' ideologica, non sulla giustizia o sulla protezione delle vittime passate presenti o future.
Tutto qui.
Sesso e religione poi vendono bene, e la Chiesa, se si riesce a coinvolgerla in blocco, spregiando l'idea giuridica della responsabilita' penale personale, puo' pure esser munta a dovere.
Scrivo queste cose con tutto l'immenso dolore che una situazione del genere - che e' oggettivamente grave - mi suscita e suscita in tutti i cattolici.
Ma il prossimo che mi da del pedofilo si prendera' un pugno in faccia.
Certe volte porgere l'altra guancia e' diseducativo, e gli idioti vanno corretti in modo adeguato al loro quoziente intellettivo. Per il loro bene.
Ecco, per chi ha il coraggio di andare a leggere oltre i titoloni drogati, un bell'articolo di un professore di diritto di Seton Hall U. spedito al famigerato NYT ed ovviamente mai pubblicato, alla facciazza del tanto decantato giornalismo anglo-sassone...
http://www.mercatornet.com/justb16/view/7084/
P.S. chi giustifica, nasconde o banalizza è complice.
Dunque, oltre ai fatti gravi, la cosa allarmante è il tentativo stesso di mettere a tacere i fatti, con tutti i modi autoritari e arroganti tipici della Chiesa (e sì, perché la Chiesa, sotto sotto, fin dalle sue origini, è una istituzione violenta, fatta di persone esagitate, fanatiche e aggressive).
Già, forse siamo stati troppo tolleranti con questo vero e proprio contro-potere politico. Per cominciare occorrerebbe riconsiderare il riconoscimento statuale del diritto canonico.
Nella pedofilia, infatti, non bisogna tener conto solo dei casi gravissimi e penalmente rilevabili (vulgo: un atto sessuale completo), ma anche tutta quella miriade di toccamenti maniacali e atti morbosi leggeri che infatti quando non c'è di mezzo un prete sono ugualmente presi in considerazione dai giudici e severamente sanzionati. Insomma, un civile viene condannato se tasta il sedere o il petto di una donna, ma un prete non viene neanche incriminato se fa lo stesso - cose analoghe - con un bambino. Questo è il problema vero nel problema. Ma nessuno ne parla.
Tra l'altro, aggiungo, la gravità estrema della pedofilia dei preti cattolici è che ogni prete maniaco sessuale ha violentato o importunato centinaia o migliaia di bambini. Quindi il calcolo di Stefano (che è un sacerdote, e come tale giustificato: ha diritto di difendere i sacerdoti con ogni mezzo. Siamo i primi a riconoscergli questo diritto riconosciuto ai "parenti") è errato: non vanno considerati i preti pedofili, ma il numero di vittime accertato o potenziale. C'è stato infatti il caso non isolato di un prete americano che ha violentato o corrotto o importunato migliaia di bambini...
Qui abbiamo dei dati e dei metodi matematici, ben venga chi vuol dire al sua, ma sempre basandosi su approcci che possano essere falsificati. Quel 50 volte in più, non ci piove, è ENORME. Ma sarebbe enorme anche se il "peccare" dei preti fosse in linea con quello dei comuni mortali. Cosa penseremmo di un novello monsignor della Casa che a tavola iniziasse a scac colarsi e ruttare tonitruantemente?
Spi-ri-to cri-ti-co......altro che idioti e pugni.
Ad maiora, StolciusX
Hai ragione e anzi mi riveli un calcolo che non conoscevo. Il sito di Albanesi lo vedo di rado, ma l'ho già inserito nel testo dell'articolo.
In più vorrei dire che il calcolo vero dei preti pedofili andrebbe fatto su quelli davvero a contatto coi bambini. In questo modo, purtroppo, si avrebbero cifre altissime, impressionanti.
Comunque vedo che il trend e' ormai accusare in blocco e fare stime (a proposito di reati!).
E per questa metodologia inaccettabile sia sotto il punto di vista penale che quelle statistico, vi scambiate pure pacche sulle spalle.
Ma bravi, continuate a chiamarvi liberali...
Siete rimasti all'ecraser l'infame, duecent'anni passati a vanvera... Nani sulle spalle di nani.
Che pena.
Ma, che ti devo dire, le cifre hanno un grande fascino su di noi. Forse più per Galileo che per Voltaire.
Come riporta Albanesi (v. il citato blog), “i dati austriaci rilevano che su 32 pedofili uno è un prete. Cioè circa il 3,12% della popolazione pedofila è rappresentato da sacerdoti. In Austria ci sono 0,31 sacerdoti ogni 1.000 abitanti, cioè circa lo 0,062% della popolazione maschile. Non è difficile concludere che un prete ha 50 (3,12 diviso per 0,062) possibilità in più di essere pedofilo che un comune cittadino. Si noti che fra i comuni cittadini sono compresi anche tutti coloro che hanno commesso ogni genere di reato.
Nel 2002 il Boston Globe denunciò i primi scandali nell'arcidiocesi di Boston dove più di 200 sacerdoti (su circa 1.500) furono accusati di abusi sessuali. Sempre il Boston Globe nel 2004 pubblicò un aggiornamento della situazione con il coinvolgimento di dieci Stati.
Il rapporto (2004) commissionato dai vescovi americani allo studio legale John Jay evidenziò che dal 1950 al 2002 4.392 sacerdoti americani (su oltre 109.000, circa il 4%) sono stati accusati di relazioni sessuali con minorenni (sia casi di pedofilia sia casi di rapporti sessuali con adolescenti; l'81% dei casi riguarda bambini o adolescenti di sesso maschile): il 50,9% delle vittime aveva una età compresa tra gli 11 e i 14 anni, 27,3% tra i 15 anni e i 17, il 16% tra gli 8 e i 10 anni e circa il 6% sotto i 7 anni.
Nel 2007 fu la volta dell'arcidiocesi di Los Angeles, con 508 vittime e 113 preti coinvolti, arrivando a un accordo extragiudiziario che prevedeva un risarcimento della cifra record di 774 milioni di dollari.
Secondo una stima (2007) di Andrew Greeley, sacerdote dell'arcidiocesi di Chicago e professore di sociologia alle Università di Chicago e dell'Arizona, dal 1950 al 2002, da 2.000 a 4.000 preti avrebbero abusato di 100.000 minori, spesso senza che alcun provvedimento venisse preso al riguardo”.
E così via.
Insomma, per rispondere alla tua citazione come sempre molto colta e acuminata: saremo pure "nani sulle spalle di un nano", ma che dire di quelli che stanno sotto le sue scarpe?
“Leggenda Nera” (mutatis mutandis).
Sono state fatte delle affermazioni statistiche che esulano dall’ambito dell’opinione (la quale può essere affetta da giudizi parziali). Esse formano una
seria base di partenza per argomentare correttamente. Le conclusioni che possono essere inferite sono popperianamente testabili e quindi “falsificabili”.
Faccio un esempio. Se di un triangolo, attraverso un metodo di misurazione affidabile, mi si fornisce la base e l’altezza, nessuno poi può razionalmente opporsi al fatto che io ne evinca l’area moltiplicando i due dati e dividendo per due. Le uniche possibilità di contestazione riguardano non già le conclusioni, ma l’impostazione. Mi spiego meglio. 1) Si può cercare di dimostrare che le misurazioni dei dati sono imprecise. 2) Si può sindacare l’ambito di applicazione della formula (e.g, se si trattasse di un triangolo appartenente a un piano non euclideo). Il resto, come già detto, è opinione: legittima, ma fallibilissima opinione.
StolciusX
Eccole (fonte John Jay College, USA):
dal 1950 al 2002, 4392 sacerdoti americani (su oltre 109.000) sono stati ACCUSATI di relazioni sessuali con minorenni.
Poco più di un CENTINAIO sono stati CONDANNATI da tribunali civili.
Il basso numero di condanne da parte dello Stato deriva da diversi fattori:
- sacerdoti già defunti
- prescrizione
In altri casi all’accusa e alla condanna canonica (occorsa, diversamente dalle corti statali) non corrisponde la violazione di alcuna legge civile: è il caso, per esempio, in diversi Stati americani del sacerdote che abbia una relazione con una – o anche un – minorenne oltre i 16 anni e consenziente.
Che dire poi dei molti casi clamorosi di sacerdoti innocenti accusati?
Voi che "tanto vi preoccupate" degli innocenti che proponete per quelli?
Tali casi si sono moltiplicati negli anni 1990, grazie al fatto che alcuni studi legali hanno capito di poter strappare transazioni milionarie anche sulla base di semplici sospetti (i c.d. settlement spesso avvengono perche' il mero costo di andare in giudizio e' oberante negli USA).
Dal 2002 le nuove inchieste sono state poche, e le condanne pochissime, a causa di misure rigorose introdotte sia dai vescovi statunitensi sia dalla Santa Sede.
Infatti, se lo si vuol notare, le "nuove" accuse si riferiscono a prima del 2002.
Lo studio del John Jay College dice forse, come si legge spesso, che il 4% - qui errore di memoria mio, che avevo scritto 2% - dei sacerdoti americani sono «pedofili»?
Niente affatto.
Secondo quella ricerca il 78,2% delle accuse si riferisce a minorenni che hanno superato la pubertà. Avere rapporti sessuali con una diciassettenne non è certamente una bella cosa, tanto meno per un prete: ma non si tratta di pedofilia.
Eppure tutti questi casi vengono presentati sotto la categoria di atti di pedofilia.
Cari "liberali", mi dite perche'?
O vi e' difficile calcolare la percentuale (78,2% sul 4% su 42 anni, fino al 2002)?
Vi risparmio la fatica: i sacerdoti accusati di effettiva pedofilia negli Stati Uniti sono 958 in 42 anni, 18 all’anno.
Le condanne sono state 54, poco più di una all’anno. Il numero di condanne penali di sacerdoti e religiosi in altri Paesi è simile a quello degli Stati Uniti, anche se per nessun Paese si dispone di uno studio completo come quello del John Jay College.
Questi i fatti cari i miei "intellettuali".
Quanto a me, io debbo dire che basta un Giuda ad uccidere Gesu'.
Il Cristianesimo, la Chiesa, hanno per missione data da Cristo il compito di affrontare il peccato. Il grande Dante mise all'inferno fior di vescovi e papi.
Gesu' disse che chi scandalizza anche uno solo dei piccoli farebbe meglio ad attaccarsi una macina di mulino al collo: chi lo ha fatto, prete o laico, incontrera' il suo Giudice.
Il mio dolore insieme con le mie preghiere va alle vittime (e ne conosco varie) come il mio Papa sta cercando di insegnare a tutti.
La giustizia umana non puo' restituire l'innocenza violata, ma deve far si che chi nuoce ai piccoli paghi e ne stia lontano.
Quanto agli sciacalli che stanno usando tutto questo dolore per le loro agende politico ideologiche, mi fanno schifo. Ed il Giudice vagliera' anche loro...
Voi da che parte state?
Anche per questo trovo poco dignitoso arrampicarsi sugli specchi come avvocaticchi meridionali per distinguere tra bambini più o meno piccoli, nell’intento ipocrita di diminuire le responsabilità dei preti che hanno sbagliato (e secondo me, perché “malati”).
Sbagliato cercare differenze etico-giuridiche tra pedofilia in senso stretto e abusi su minori. Poi vi lamentate se vi si dà dei "causidici" gesuiti! La parola “pedofilia” è un termine non giuridico ma psicopatologico e criminologico, che solo perché breve, colto ed eufemistico è stato usato dai giornali ed è entrato nell’uso comune. Insomma, è solo un nome simbolico, un titolo. Il vecchio “pederasta” (sempre il greco antico si usa per le sozzerie...) è stato soppiantato.
Le leggi, invece, parlano non di pedofilia, ma di abusi o violenze sessuali su “minori”, cioè su bambini e adolescenti da 1 giorno di vita a 17 anni. Con aggravanti o attenuanti del caso che il giudice utilizza, valutando anche le diverse età della vittima.
Allarmanti, i reati anche a guardare le fasce di età delle vittime
(http://www.usccb.org/nrb/johnjaystudy/: il link automatico è ora nel corpo dell’articolo, in alto). Nonostante che si fermi al 2004, che sia uno studio cattolico e americano, quindi parte in causa, dice che (e ognuno si scelga la percentuale che preferisce) l’81% delle vittime erano maschi, il 22% sotto i 10 anni, il 6,11% addirittura sotto i 7 anni, il 72% aveva meno di 14 anni, il 51% tra 11 e 14, il 27% tra 15 e 17 anni.
La tabella con tutte le età (si comincia purtroppo con 4 casi di lattanti fino ad 1 anno, e il fatto che costituiscano solo lo 0,04% non li rende meno gravi…) è in http://www.bishop-accountability.org/reports/2004_02_27_JohnJay/2004_02_27_Terry_JohnJay_4.htm#incident3”, (link automatico nell’articolo) e ognuno la può consultare. Ma poi ci sono sicuramente molti altri delitti del genere fuori dello studio di Jay, cioè dopo il 2004.
Insomma, c’è poco da ridimensionare: la cosa è gravissima, anche nei dettagli delle età.
L’unico dato positivo è che il fenomeno è in discesa (v. i tanti grafici nello studio) e che oggi proprio l’attenzione dei media mondiali ha costretto il Papa e la Chiesa ad abbandonare la politica dell’omertà, a fare pulizia all’interno lasciando meno spazio a reati del genere anche in futuro. In questo nuovo ambiente psicologico e giuridico (anche con una diversa interpretazione del Codice Canonico) i maniaci sessuali potranno essere fermati già al Seminario e, a cascata all’indietro, i maniaci attratti morbosamente dalla vita sacerdotale solo per certe prospettive, come dire, “ambientali”, dovrebbero capire che quello non è (più) l’ambiente adatto, insomma, che “non è più aria”. O almeno mi illudo che sia così. Utilissimi potrebbero essere dei test psico-attitudinali mirati.
Certo, mi rendo conto della preoccupazione dei Papi passati, che una stretta di freni alla… reception, con un diverso e sempre sveglio portiere di notte, potrebbe lasciare l’albergo semi vuoto.
La vecchia lagnetta della difesa casuistica e del gesuitismo, e blah blah te la puoi tenere, non funziona piu': qui si fanno accuse, si vuol metter fine a carriere, a vite, si parla di reati!
E gli accusati non dovrebbero difendersi?
Ma stai scherzando? O sei come il pugile suonato di Gasmann che si lamentava perche' l'avversario scansava i suoi colpi (Aho', ma questo se move!).
I fatti sono i fatti.
Tu fai un pezzo sulla "Chiesa ... in mano ai maniaci sessuali", salvo poi fare la verginella della ritrovata correttezza linguistica e giornalistica: e' una di quelle verginita' ottenuta grazie a quegli interventi di chirurgia plastica per la ricostruzione dell'imene prima del matrimonio con qualche sultano...
L'etichetta "pedofilia" fa comodo ad una cultura che ha rinunciato programmaticamente a vedere qualsivoglia questione morale negli atti sessuali umani.
L'ultima attivita' sessuale riprovevole - chissa' ancora per quanto, visto il nascente partito dei pedofili in Olanda - e' appunto la pedofilia.
Quindi fa comodo attaccare la Chiesa con quella etichetta, salvo poi, quando ve lo si fa notare, correre a nascondersi dialetticamente. Avete pisciato fuori dal vaso, tanto varrebbe ammetterlo.
Infatti poi ti tocca ammettere - a denti stretti - che le cose sono cambiate, specie, come molte voci realmente neutrali (Ostellino, Galli della Loggia, Dan Segre, tre grandi nomi a caso) fanno notare, proprio grazie al "mostro" Ratzinger. Ma come al solito e' troppo poco troppo tardi (quale governo ha fatto qualcosa di altrettanto veloce ed efficace in una simile materia, chesso' gli abusi sessuali nelle scuole pubbliche per esempio...).
Molta gente si sta rendendo conto che i fatti - oggettivamente gravi - sono stati usati proditoriamente, anche perche' noi preti oltre a scrivere parliamo con la gente spieghiamo, viviamo con i nostri amici, studenti, e parrocchiani, cosa che forse voi vi dimenticate.
L'esempio piu' recente di questa campagna di attacco ideologico-mediatico e' dato dal (ex)grande New York Times, che ha accuratamente evitato di chiedere scusa per il titolone (prima pagina in alto a destra) che attaccava direttamente il papa per un caso di un prete del Wisconsin, che Ratzinger si sarebbe rifiutato di sospendere.
Bene, il prete era stato gia' stato processato dalle pubbliche autorita' e non condannato. Mentre le autorita' della Chiesa locale - allora esclusivamente competenti, fino a che Ratzinger volle cambiare le procedure e le competenze - lo avevano messo a riposo.
Era stato poi il prete stesso (!) a richiedere la riduzione allo stato laicale, sospesa - come pratica comune allora - fino al compimento dei 40 anni.
Di questo trattava la lettera presentata dal NYT come "smoking gun", e peraltro tradotta ridicolmente dal latino con Google (roba che neanche la Prealpina!).
Questo e' il livello degli attacchi.
Questi attacchi del NYT o anche i tuoi, sono mascherati neppur troppo bene da "consigli" e "sincere preoccupazioni"; e' proprio una mania che hanno i "laici" di avere in ansia i destini della Chiesa: Dracula che cerca di curare l'anemico?
Vedi, caro Nico, se ho ragione io la Chiesa ultimamente la guida lo Spirito Santo, e' lo ha fatto anche quando Alarico brucio' Roma, o i papi furono arrestati, uccisi, mandati in esilio da imperatori e governi di tutte le epoche (nostri tempi inclusi), o quando furono corrotti e libertini come un Borgia o un Barberini.
Il NYT - che ormai leggono in pochini - morira' come Attila o Enrico VIII. Non prevalebunt.
Se poi continui a pensare che io da perfido laicista goda segretamente per questo scandalo della Chiesa, continui a sbagliarti. E non ho mai detto una bugia in vita mia.
Ma lasciando stare i peccati-reati in questione, ha colpito tutti - dal NYT all'ultimo blog - il modo sbagliato, controproducente, autolesionistico, imbarazzato, inadeguato, ritardato oltre misura, con cui la Chiesa si è difesa. E' il dopo-pedofilia [termine giornalistico per dire violenze sui minori] che preoccupa quasi più della pedofilia stessa.
Insomma, per alleggerire col futile, diciamo che la Chiesa, facendo un po' vergognare tutti noi, tutto l'Occidente [perché, è inutile che la meniate con l'Universalismo, siete e restate nel bene e nel male una grande Istituzione dell'Occidente], non ha un buon brain-trust di psicologi della comunicazione! Ed è un eufemismo.
Ma non incolpo il Papa. A differenza degli stupidi (ce ne sono molti anche tra noi laicisti, mica solo tra voi...:-) non accuso il colto, professorale e timido papa Ratzinger di questo. Anche perché non ho elementi. Ho ragione di sospettare, invece, di certi alti gradi della Curia Romana che lo hanno probabilmente mal consigliato. Il colloquio del card. Bertone con i porporati americani che invano chiedevano provvedimenti per rassicurare le famiglie delle comunità cattoliche locali, non il NYT o i perfidi mangiapreti, verrà ricordato in futuro come esempio di cinismo Realpolitiker.
Mettiamola cosi': capirai perche' mi accaloro tanto contro chi non informa ma sparla quando capitera' anche a te - ma mi auguro non ti capiti mai - di essere chiamato pedofilo solo per la tua professione/vocazione.
Il tono generale di questa discussione sta provocando questo.
Compresi - nel loro piccolo - titoli come quelli di questo post.
Piu' chiaro di cosi' non riesco, ma non dispero per vocazione.
In quanto al titolo del blog, che è un titolo brillante e forte, certo, come è nel mio stile, ma accuratamente calibrato perfino nella sintassi per non offendere indiscriminatamente, vuole solo denotare lo sconcerto "se" si scoprisse che il Cattolicesimo è identificato dall'esterno, cioè sul territorio, cioè a contatto con la gente, da alcuni (anche pochi, non è questo il problema) preti affetti da problemi, diciamo così, psico-sessuali. Prova a tradurre con intelligenza il titolo: anche un cattolico ultras pre-conciliare potrebbe sottoscrivere il Vero Titolo Sottostante (impubblicabile perché non giornalistico):
"Chiesa. Se l'immagine del Cattolicesimo sul territorio viene rovinata da pochi sacerdoti con problemi sessuali". Ti ho già concesso che li considero malati. Ma tu concedimi che sono loro, non tu sacerdote corretto, ad apparire. Dunque... chi dei due non vuole capire?
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