16 marzo, 2010

 

Il cristologo Cascioli: Gesù? Mai esistito. La sua vita copiata dal rivoltoso Giovanni di Gamala.

«Historia docuit quantum nos iuvasse illa de Christo fabula», la Storia ha insegnato quanto ci abbia giovato quella favola su Cristo,
scriveva Leone X dei Medici, papa dal 1513 al 1521, in una lettera al Cardinale Bembo, grande umanista. Una frase drammaticamente cinica e rivelatrice, ma ben fondata a quanto risulta dagli studi [Arch.Vaticani, Corr. Leone X, vol. 3°, scaff. 41]. E non basta: almeno altri due Papi, uno dei quali grandissimo, andarono molto oltre.
      Il Vangelo insegna più menzogne che verità, era solito dire, due secoli prima, papa Bonifacio VIII (1235-1303): il parto di una vergine è assurdo; l’incarnazione del figlio di Dio è ridicola; il dogma della transustanziazione è una pazzia. Le quantità di denaro che la favola di Cristo ha apportato ai preti è incalcolabile [lo storico Giovanni Villani nella sua famosa "Cronaca" scritta durante il Giubileo a Roma nel 1300].
      Ed ecco che cosa scriveva l’ambasciatore spagnolo in Vaticano, Mendoza, su Paolo III, papa dal 1534 al 1549: «Spingeva la sua irriverenza [il Pontefice] fino al punto di affermare che Cristo non era altri che il sole, adorato dalla setta Mitraica, e Giove Ammone rappresentato nel paganesimo sotto la forma di montone e di agnello. Spiegava le allegorie della sua incarnazione e della sua resurrezione mettendo in parallelo Cristo e Mitra. Diceva ancora che l'adorazione dei Magi non era altro che la cerimonia nella quale i preti di Zaratustra offrivano al loro dio oro, incenso e mirra, le tre cose attribuite all'astro della luce. Egli sosteneva che la costellazione della Vergine, o meglio ancora d'Iside, che corrisponde al solstizio in cui avvenne la nascita di Mitra, erano state prese come allegorie per determinare la nascita di Cristo, per cui Mitra e Gesù erano lo stesso dio. Egli osava dire che non esiste nessun documento valido per dimostrare l'esistenza di Cristo, e che, per lui, la sua convinzione era che non è mai esistito».
      Che cosa c’è dietro queste gravissime, quasi incredibili, ammissioni fatte in segreto da due altissimi esponenti della Chiesa, probabilmente risapute e date per scontate da secoli tra gli altissimi “addetti ai lavori” del Cristianesimo e del Cattolicesimo in particolare, ma sempre nascoste al popolo credulone, dell’assoluta mancanza di prove storiche della reale esistenza in vita di Gesù?
      Ebbene, un “cristologo”davvero fuori del comune (1) si è messo in testa di capire e di analizzare le Sacre Scritture solo in base all'indagine dei documenti storici, alla logica, alla ragione, all'intelligenza. Aveva studiato per decenni sulla scorta di tutti i documenti possibili e di una stringente razionalità quanto fosse vera quella cinica frase papale. E scoprì un vaso di Pandora: manomissioni di testi, sostituzioni di personaggi storici, pure e semplici invenzioni, e ogni altro genere di imbrogli che stanno dietro alla “creazione” del personaggio storico “Gesù di Nazareth”.
      Quest’uomo era Luigi Cascioli (nato a Bagnoregio, 1934), bella figura di uomo onesto, indipendente, idealista, laico, coltissimo, originale libero pensatore e anticlericale, nonostante che in gioventù avesse studiato da seminarista, scomparso a Roccalvecce di Viterbo nel 2010 all’età di 76 anni. 
      L'avvincente saggio di Cascioli, "La favola di Cristo", è un bel dono che l'erudito viterbese ci lascia in eredità (e da questo abbiamo tratto le sconcertanti testimonianze dei due Papi), l’unico che dimostra effettivamente, con centinaia di documenti, compresi i manoscritti di Kimberth Qumran o "del Mar Morto" (1947), che tale personaggio semplicemente non è mai esistito, non tanto come nome, perché un Joshua era comunissimo, ma "quel Joshua", cioè come insieme costruito a posteriori di brandelli di episodi "storici" e d'una intera impalcatura fantasiosa di attribuzioni spirituali o addirittura "divine". Si dimostra anche che il famoso passaggio su Gesù dello storico ebreo Giuseppe Flavio fu chiaramente interpolato (infatti è in evidente contrasto con altri passi) dai Cristiani successivamente, come anche gli Atti degli Apostoli, quando ormai i Cristiani erano il potere assoluto ed erano regolarmente dediti alla censura, alla mistificazione e alla falsificazione delle fonti. Del resto, perfino due Papi lo hanno ammesso in conversazioni private o lettere ad amici. 
      «Molti studiosi - scriveva Voltaire - si mostrano sorpresi per il fatto di non trovare nello storico Giuseppe Flavio alcun cenno di Gesù Cristo; tutti gli specialisti infatti sono d’accordo oggi che il breve passaggio in cui se ne fa cenno nella sua Storia è interpolato. Eppure il padre di Giuseppe Flavio avrebbe dovuto essere uno dei testimoni di tutti i miracoli di Gesù. Giuseppe era di schiatta sacerdotale, parente della regina Marianna, moglie d’Erode…Flavio si diffonde in particolare sulle azioni di questo principe Erode, tuttavia non dice una parola né della vita né della morte di Gesù; questo storico che non nasconde alcuna delle crudeltà d’Erode, non parla affatto del massacro di tutti i fanciulli, da lui ordinato, quando apprese che era nato un re dei giudei… Non parla affatto della nuova stella che sarebbe comparsa in Oriente dopo la nascita del Salvatore; fenomeno meraviglioso, che non sarebbe dovuto sfuggire a uno storico così illuminato com’era Giuseppe. Non una parola, inoltre, sulle tenebre che avrebbero coperto tutta la terra in pieno mezzogiorno e per tre ore alla morte del Salvatore; sulla gran quantità di tombe che si sarebbero scoperchiate in quell’istante e sui giusti che sarebbero risuscitati» (Voltaire, Dizionario Filosofico, pp.664-665).
      Insomma, gli studi condotti in modo critico e neutrale portano inevitabilmente a ritenere che a questo fittizio personaggio sia stato dato il nome di Gesù, insieme a tutta una serie di "eventi memorabili" creati per l'occasione attingendo alle più diverse leggende e biografie, solo nel II secolo "dopo Cristo" dai Padri di una Chiesa ormai dominante che non aveva più motivo per essere insieme rivoluzionaria e spiritualista, ma aveva bisogno di un mito più “terreno”, di un personaggio in carne ed ossa da dare in pasto ai fedeli, e anche d’un eroe “buonista” e non-violento da venerare.
      Secondo la stringente critica filologica, semantica e storica di Cascioli (che inizia dall’origine, cioè dalla Bibbia, di cui dimostra l’assoluta infondatezza) si dovette, perciò, creare dal nulla un “Dio in Terra”, confezionando su misura una nascita miracolosa, troppo simile a quelle di tanti altri Dei quasi-uomini dell'epoca – efficace pendant al “Dio nel cielo” che ormai aveva avuto successo. Pare infatti che prima di questa “creazione” biografica, Gesù fosse stato proposto come “disceso dal cielo all’età di 30 anni”. I sapienti cristiani provvidero, perciò a creare dal nulla, ma anche ad adattare, interpolare e falsificare documenti preesistenti.
Nell’affascinante e rigorosa ricostruzione di Luigi Cascioli si scopre così che la figura del Gesù (Jeshua o Joshua) “inventato” a posteriori, insieme coi Vangeli (questi ultimi ricavati dai materiali più diversi e rimaneggiati più volte), molti decenni dopo la data stabilita per la sua nascita (poi, guarda caso, fatta coincidere per assicurarsi il successo popolare con le festività dei Saturnalia e del Sole Invitto alla fine di dicembre, come il dio Mitra e tanti altri) coincide in modo impressionante con quella di un certo Giovanni di Gamala (villaggio della regione del Golan), figlio di Giuda il Galileo e nipote del rabbino Ezechia, a sua volta discendente della stirpe degli Asmonei fondata da Simone, figlio di Mattia il Maccabeo.
      Quello che scandalizza fin dall’inizio è la mistificazione e l'uso cinico dei nomi che ha fatto la Chiesa nascente. Il presunto Gesù non è un Nazareno nel senso di abitante di Nazareth (villaggio a quei tempi non esistente), come vorrebbe la Chiesa e come tutti oggi intendono, ma di un “nazireo” o nazoreo, nel significato proprio del termine nazir, un consacrato fanatico, un monaco radicale ebreo, uno zelota (appartenente alla setta estremista degli Esseni). Dunque, un settario non certo non-violento. I discepoli cercarono in seguito di far derivare l’appellativo da Nazareth – è l'accusa – per confondere le acque. Nei Vangeli si dice che Nazareth è in cima a un monte e vicina al Lago di Tiberiade, ma la vera Nazareth è in collina e dista quaranta chilometri dal lago. Possibile che tanti Padri della Chiesa, tanti intellettuali cristiani, non se ne siano accorti? La città di Gamala, invece, corrisponde perfettamente alla descrizione evangelica, stranamente sfuggita alla censura lessicale e alla omologazione dei Vangeli ufficiali.
      Dunque questo capo-banda carismatico, insieme capo militare, politico e religioso, Giovanni di Gamala, alias Jeshua il nazireo, alias Gesù di Nazareth – secondo la stringente ricostruzione di Cascioli – era un fanatico rivoluzionario degli Zeloti, vicini agli Esseni (quelli dei rotoli di Qumram), setta minoritaria di rivoluzionari ebrei armati che si opponevano al governo di Roma con ogni mezzo, compivano atti di terrore uccidendo senza pietà anche donne e bambini. Oggi li definiremmo fanatici religiosi terroristi. E infatti erano banditi per i Romani, che in fatto di religione erano molto tolleranti e liberali, e mai avrebbero crocifisso qualcuno per le sue credenze religiose; ma reprimevano duramente rivolte e atti di violenza. I cosiddetti apostoli o discepoli di Gesù erano in realtà i capi banda di tale movimento politico-militare. 
      Lo scopo era evidentemente quello di cacciare i Romani e di instaurare un Regno di Israele con a capo un re del partito zelota, cioè il Giovanni di Gamala-Gesù. Gli ebrei Esseni (che in massa aderirono al cristianesimo) attendevano non uno ma due Messia, il secondo dei quali doveva essere un politico, un capo militare che avrebbe dovuto sconfiggere i Romani e instaurare l’ordine a Gerusalemme. Così affibbiarono a un personaggio realmente esistente, il brigatista Giovanni-Gesù, il ruolo di Messia politico, come ricostruisce oggi lo studioso ebreo Giovanni Della Teva in una bella pagina. Il Gesù artefatto dei Vangeli, quindi, non per ironia o irrisione era definito dai soldati romani nella famosa targhetta sulla croce (INRI) “Rex Judeorum”. In realtà, più correttamente, era stato accusato dai Romani proprio di voler fare il re degli Giudei, come aveva tentato suo padre, Giuda il Galileo. Fu così immediatamente crocifisso, con i suoi accoliti armati, che verranno catturati e uccisi negli anni successivi, come riporta lo storico Giuseppe Flavio.
      Nonostante le censure di un passato rivoluzionario e armato così imbarazzante, altre tracce eloquenti sono restate per errore nei Vangeli. Come l’episodio dei “discepoli” armati di spade all’Orto dei Getsemani, così non-violenti che uno di loro taglia di netto un orecchio ad un soldato. Questi fanatici della setta estremista, naturalmente, erano duramente osteggiati anche dagli Ebrei. Praticavano il battesimo (Giovanni Battista), la comunione dei beni e vivevano secondo riti monastici sotto la guida dei Nazir o Nazirei o Nazareni. Siamo nel periodo delle Guerre Giudaiche.
      D’altra parte, tutto torna storicamente: il padre di Giovanni da Gamala-Gesù era Giuda il Galileo, personaggio realmente esistito citato dallo storico ebreo Giuseppe Flavio, fondatore del movimento ribellistico zelota, ucciso durante una rivolta antiromana. E Giovanni-Gesù aveva, guarda caso, tre fratelli chiamati Giacomo, Simone e Kefas (ossia Pietro), come i principali apostoli. Giovanni di Gamala costituì con essi una banda armata in rivolta contro l'occupazione romana. Gli apostoli sarebbero stati in realtà dei guerriglieri, accoliti del movimento zelota e chiamati banda dei Boanerghes. Come se non bastasse, Giuda Iscariota deriverebbe il suo appellativo da sicario, mentre Simone zelota denuncerebbe l'appartenenza alla setta zelota. I soldati Romani davano loro la caccia, ma quelli affrontavano con gioia il patibolo o la croce nella certezza di avere come ricompensa dopo la morte una vita eterna di beatitudine, un po' come oggi i terroristi dell’Islam. Finché quel Giovanni-Gesù fu catturato nell'orto del Getsemani e crocifisso.
      Lo storico ebreo Giuseppe Flavio ci ha dato nella “Guerra giudaica” una preziosa informazione sull’esistenza di un rivoluzionario carismatico la cui figura si attaglia perfettamente a quella di Gesù. Peccato che questo personaggio non fosse Gesù. E due vicende simili in così poco spazio di tempo sarebbero impossibili. Dunque, per Giuseppe Flavio si trattava d’un "falso profeta egiziano". «Arrivò infatti nel paese un ciarlatano che, guadagnatasi la fama di profeta, raccolse una turba di circa trentamila individui che s’erano lasciati abbindolare da lui, li guidò dal deserto al monte detto degli ulivi e di lì si preparava a piombare in forze su Gerusalemme, a battere la guarnigione romana e a farsi signore del popolo con l’aiuto dei suoi seguaci in armi. Felice prevenne il suo attacco affrontandolo con i soldati romani, e tutto il popolo collaborò alla difesa, sì che, avvenuto lo scontro, l’egizio riuscì a scampare con alcuni pochi, la maggior parte dei suoi seguaci furono catturati o uccisi mentre tutti gli altri si dispersero rintanandosi ognuno nel suo paese» (II, 13, 5).
      Molte rivolte e azioni violente i primi Cristiani le organizzarono anche a Roma, dove a detta degli storici romani erano considerati come terroristi e banditi rivoluzionari. Però, come capita a tutti i rivoluzionari, decenni dopo, una volta al potere, furono gli stessi capi della Chiesa che cancellarono ogni riferimento alle imbarazzanti origini rivoluzionarie e violente del loro movimento.
      "Dopo le prove fornite dalla “Favola di Cristo” sulla non esistenza di Gesù, come si può ancora credere che i racconti riportati sui Vangeli, pieni di contraddizioni e grossolanità, siano la biografia di un personaggio storico? Seguendo una fede cieca molti cristiani preferiscono mettere l'accento sul “simbolismo” contenuto nei testi. [E forse lo stesso papa Leone X sopra citato era tra questi. NdR]. Quindi, in teoria è possibilissimo – deduciamo noi – che siano esistiti addirittura papi e cardinali che sapevano della non esistenza storica di Gesù, ma hanno taciuto o per paura dello scandalo indicile (e del rischio di essere deposti come pazzi), o rifugiandosi del carattere analogico, simbolico delle Sacre Scritture. Come per le “verità scientifiche” dell’Antico Testamento (la Bibbia). Ma se tutto è simbolico – conclude Johannès Robyn, presidente dell'Unione degli Atei di Francia – che cosa resta del personaggio?" Di un personaggio-Dio, aggiungiamo, dal cui nome deriva la parola e la fortuna del Cristianesimo.
      In quanto al libro “La favola di Cristo”, si può aggiungere che è molto avvincente, strutturato come un "giallo" storico "scientifico", e si rivela una miniera di impressionanti notizie concatenate tra loro. Impossibile non proseguirne la lettura, una volta che lo si è iniziato a leggere. Un vero puzzle nel quale i vari tasselli vanno a incastrarsi in modo apparentemente perfetto. Se ne consiglia la lettura. Può essere acquistato presso la famiglia dell’autore, alla quale deve andare tutta la nostra fattiva riconoscenza per la collaborazione offerta ai tanti appassionati e anche in memoria del congiunto studioso.
      Complemento efficace al lavoro di Cascioli è la minuziosa e filologica ricostruzione storica di Marco Guido Corsini, secondo il quale sarebbe fondata l'origine egiziana del capopopolo sedicente Messia. Il suo sito offre per certi punti una ricostruzione di Gesù come rivoluzionario ebreo “egiziano”. Gli indizi e le concordanze coi documenti storici sono affascinanti, così come inquietanti i tentativi della prima Chiesa di cancellarli, a partire dai Vangeli.
      La Chiesa cattolica, in risposta, appare molto più sensata e meno scandalizzata di quanto noi laici potremmo immaginare. Un tempo avrebbe mandato a morte l’incredulo. Oggi semplicemente obietta con sospetto understatement realista di fronte alla assenza totale di notizie sul personaggio Gesù, che “neanche su Giovanni di Gamala, ci sono sicure fonti storiche”, e che quindi contrapposta alla "favola di Cristo" c'è solo la "favola di Cascioli". Come a dire che è ben poca cosa.
      Il giorno dopo la scomparsa di Luigi Cascioli, la cui opera di ricostruzione della verità storica e di decostruzione del mito del presunto personaggio “Gesù di Nazareth assunto in Cielo come Dio" è ricordata anche su Wikipedia, riteniamo che questo ricordo possa essere l’omaggio più giusto a lui dovuto. 
      Fu comunque un sincero e onesto uomo, cosa che si può dire in genere di tutti gli eruditi, che hanno solo le "fonti" storiche o letterarie, non le dicerie, e le superstizioni, come personale faro di libertà intellettuale. Grazie alla sua tenacia, al rigore razionale, e all’erudizione di questo studioso insieme coraggioso e ingenuo, profondo conoscitore dei testi dei Vangeli e della Bibbia, che ha dimostrato - in buona compagnia - essere stata scritta in tempi molto più recenti di quanto racconta la leggenda. A lui va il nostro ricordo e la nostra ammirazione.
      Naturalmente, molti altri ricercatori sono giunti ad analoghe conclusioni. Molto ben documentato, strutturato come una tesi universitaria e ben scritto il saggio "Gesù Cristo non è mai esistito", scritto da Emilio Bossi nel 1976, riprodotto su internet. Lo storico americano Michael Paulkovich si dice coinvinto che il personaggio Gesù non è mai esistito, non essendo stato in grado di trovare alcuna menzione verificabile di Cristo analizzando i testi storici di ben 126 scrittori vissuti durante il tempo di Gesù, dal I al III secolo. Anche lo scrittore ateista californiano David Fitzgerald afferma in un suo libro di prossima uscita che non c’è alcuna evidenza dell’esistrnza reale di Gesù. Invece, deve essersi trattato di un’allegoria creata combinando antiche storie e rituali ebraici e di sette rivali.

(1) Cristologo è lo studioso specializzato in "cristologia", branca della teologia cristiana incentrata sugli studi attorno alla figura storica e simbolica di Gesù.

Sui rapporti tra Maria di Magdala e Giovanni, il capo-banda zelota (oggi diremmo fondamentalista e rivoluzionario ebreo, seguace della più stretta legge mosaica) su cui la Chiesa modellò secoli dopo la vita del personaggio inventato Jeoshua, alias Gesù, Salon Voltaire ha ospitato un interessante articolo di Luigi Cascioli. 

Ora la parola a un amico di Cascioli, l’intellettuale olandese Joan Peter Boom, scomparso a Bagnaia nel 2011:.


Appendice

IN MEMORIA DI LUIGI CASCIOLI
di Peter Boom

Luigi Cascioli, nato il 16 febbraio 1934 a Bagnoregio (VT) è deceduto ieri [15 marzo 2010, NdR] nella sua casa di Roccalvecce (VT), e con lui abbiamo perso un appassionato ed erudito storico, specializzato soprattutto nel primo periodo cristiano.
Aveva scritto e pubblicato tre libri "La favola di Cristo" (inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù), "La morte di Cristo" e "La statua nel viale", dei quali sono stati stampati versioni in diverse lingue.Attraverso approfonditi studi aveva dimostrato che Cristo non era mai esistito ed aveva a proposito denunciato la Chiesa Cattolica, nella persona di Don Enrico Righi, parroco-rettore della ex.Diocesi di Bagnoregio per abuso della credulità popolare (Art. 661 C.P.) e per sostituzione di persona (Art. 494 C.P.).
      Ateo convinto, Luigi Cascioli (http://www.luigicascioli.eu) aveva voluto attaccare il cristianesimo con questa denuncia contro la Chiesa Cattolica, sostenitrice di un'impostura costruita su falsi documenti, quali la Bibbia ed i Vangeli, che aveva imposto con la violenza dell'inquisizione e con il plagio ottenuto con l'esorcismo, il satanismo ed altre superstizioni. Ultimamente Luigi Cascioli stava preparando un nuovo libro riguardante Fatima, da lui denominato altro grande imbroglio superstizioso-finanziario.
Luigi Cascioli, un uomo coraggioso, fino all'ultimo sulla breccia per divulgare le Sue idee, le Sue tesi storiche, delle quali si parlerà ancora a lungo.
      Il Libero Pensiero vola ben oltre la morte terrena e questa consapevolezza ci dà la forza di esporre sempre con grande apertura mentale e la massima onestà le nostre idee. Non abbiamo dogmi e sappiamo tutti di poter sbagliare, ma siamo ben convinti che non si possa imbrigliare il nostro pensiero. Di questo fu grande testimone il filosofo Giordano Bruno, immolato dopo atroci torture sul rogo dall'Inquisizione cattolica. Oggi il rogo o la pena di morte, almeno nei paesi di civiltà occidentale non esiste quasi più, ma altri metodi perniciosi per bloccare il Libero Pensiero persistono, bloccando l'informazione su certe idee, frutto di lunghi studi, come quella di Luigi Cascioli sulla non esistenza di Gesù.

IMMAGINE. Il cristologo Luigi Cascioli in una conferenza a Venezia nel 2009.


AGGIORNATO IL 24 DICEMBRE 2021

Comments:
Un personaggio questo Cascioli, e molto avvincente la sua ricostruzione.
 
Bellissimo articolo. Nico, complimenti. Lo metto in memoria.
 
Molto interessante (mi spiace aver letto solo oggi il tuo post).
Mi riprometto senz’altro di leggere l’opera di Luigi Cascioli, anche se debbo confessare, da come ne hai parlato sommariamente, che non vi è nulla di nuovo sotto il sole: questa tesi era già stata da tempo avvallata da illustri predecessori come David Donnini (“Nuove Ipotesi su Gesù) e prima di lui da Marcello Craveri (“Vita di Gesù”).
C’è tuttavia una cosa che mi ha sempre lasciato perplesso e cioè la cronologia degli avvenimenti. Secondo la tradizione ufficiale Gesù sarebbe morto nel 31 d.C. (3 anni dopo l’inizio della predicazione avvenuta nel 14-esimo anno dell’imperatore Tiberio, ossia nel 28). Shaul (Paolo) di Tarso parla già di questo personaggio, nei termini che conosciamo, nelle sue epistole, le più antiche delle quali – quelle ai Tessalonicesi – risalgono al 50 d.C.
Ora, 20 anni mi sembrano decisamente pochi per la nascita, la formazione e il consolidamento di un mito di queste proporzioni!
Ma forse il Cascioli l’avrà spiegato (almeno spero!) nel suo libro una volta per tutte...

Piero Mazza
 
Luigi Cascioli non è mai esistito e la sua esistenza, è documentato, è un favola
 
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
 
La cosa più strana è che non c'è alcuna Bibbia più antica del IV secolo (come se i Costantiniani le avessero ricuperate per riscriverle e/o distruggerle dopo le infinite guerre con Arriani e altri eretici cristiani).

La più antica è la Bibbia del monastero del Sinai... CODEX SINAITICUS

http://it.wikipedia.org/wiki/Codex_Sinaiticus

La più utilizzata nelle attuali traduzioni è quella presente ad Alessandria d'Egitto... CODEX ALESSANDRIUNS.
 
Sono sempre stato dell'idea che gesù sia stato costruito a tavolino e tutte le festività religiose corrispondano in pieno con precendenti miti religiosi.
 
Ma perche' non vi leggete i libri di Mauro Biglino, scoprirete un mondo.
 
Buongiorno sono sandro amministratore del sito www.bartrevolution.it : in seguito alla visione di questo articolo che ho trovato su un gruppo FB, ho deciso di pubblicare l'articolo nella homepage del sito sopra citato, si può trovare scendendo con il cursore e vedendo gli articoli della parte destra del sito, le scrivo per chiederle se ho fatto bene in caso contrario provvederò a cancellarlo. Augurandole buona giornata la saluto Namaste e grazie.
 
Benissimo, Sandro. Grazie.
 
BUONGIORNO.Da poco ho conosciuto lo storico Luigi Cascioli e a dire il vero che con il suo libro a confermato quello che pensano i musulmani di Gesù,e che la chiesa ha costruito un favola sulla sua esistenza.Infatti nell'islam Gesù è considerato un personaggio degno di rispetto come lo sono Mosè,Abramo,Noè e Muhammed.Ad esempio nel Corano (il libro sacro per i musulmani)mette in evidenza l'imbroglio dei fondatori della fede cristiana e denuncia il fatto della falsificazione dei documenti a scopo di costruire una dogma falsa per una fede falsa.I musulmani colti lo sanno benissimo come Ahmad Deedat nil suo dibattito con i teologi della chiesa(Gesù è Dio?),Yusef Estes e tanti altri.Nel Corano è scritto che i vangeli e la bibbia di oggi sono documenti falsi,manipolati e colmi di contraddizoni.Sono musulmamo e leggo i libri di Cascioli e Di Angelis.Anche se siete atee io vi invito a conoscere ALLAH prima che la morte vi sorprende.tanti saluti.
 
Cascioli da giovane era stato seminarista, cioè studente di teologia. E' normale che l'esponente di una religione parli male di un'altra e metta in dubbio il Dio della altrui religione. Invece è meno frequente e anzi eroico che qualcuno metta in dubbio la propria religione, come facciamo io, Cascioli e tanti altri critici e non credenti d'Occidente. Infatti ci vuole una grande virtù: il coraggio, unito allo spirito critico. Quando qualcuno anche nel mondo dell'Islam metterà in dubbio la propria religione islamica, allora la civiltà dell'Islam sarà matura e pari a quella dell'Occidente. L'intelligenza dell'Uomo, infatti, è collegata allo spirito critico, non all'obbedienza. Tanto è vero che quest'ultima ce l'hanno anche gli animali.
 
E' fin troppo ovvio che il Gesù dei Vangeli è un potente artificio teologico frutto di una selezione avvenuta lungo i secoli e via via elaborata per renderla sempre più efficace ed eclatante. Imposta con la forza da chi voleva sempre più potere, è destinato a finire inesorabilmente nello scaffale della mitologia insieme a tutte gli altri eroi dei tempi antichi.
 
Poiché parliamo sempre di storie e le storie sono raccontate da tanti uomini che hanno creduto di scrivere verità ed invece hanno costruito solo altre favole: la storia in generale è una materia del tutto priva di certezze assolute. Risultato: venitemi a chiamare quando qualcuno affermerà che era presente ed ha visto tutto. L'unica certezza è che è esistito e la sua era una parola d'amore (il primo concetto è da voi stessi affermato seppure gli attribuite un nome diverso; il secondo concetto sussiste perché è difficile inventare una tale rivoluzione esistenziale in qualsiasi epoca sia essa collocata). Per me ciò è sufficiente per assumerlo come modello e non è di mio interesse ciò che inventa la chiesa od i suoi antagonisti. Quale filoso affermava che tutto ciò che la mente dell'uomo è capace di pensare esiste?
 
Poiché parliamo sempre di storie e le storie sono raccontate da tanti uomini che hanno creduto di scrivere verità ed invece hanno costruito solo altre favole: la storia in generale è una materia del tutto priva di certezze assolute. Risultato: venitemi a chiamare quando qualcuno affermerà che era presente ed ha visto tutto. L'unica certezza è che è esistito e la sua era una parola d'amore (il primo concetto è da voi stessi affermato seppure gli attribuite un nome diverso; il secondo concetto sussiste perché è difficile inventare una tale rivoluzione esistenziale in qualsiasi epoca sia essa collocata). Per me ciò è sufficiente per assumerlo come modello e non è di mio interesse ciò che inventa la chiesa od i suoi antagonisti. Quale filoso affermava che tutto ciò che la mente dell'uomo è capace di pensare esiste?
 
Cara Mariarosaria, ti esprimo tutto il rispetto e la considerazione possibili: l'onestà dei singoli Cristiani non è mai in gioco. Ti voglio però far osservare che è stato attribuito al personaggio (storico secondo te, inventato secondo me) "Gesù" quasi l'esclusiva, il monopolio della bontà. Questo è assurdo, sia nella storia degli uomini, sia nella storia delle idee (pensiamo a un Seneca, senza contare i filosofi greci). Già i Romani, in quanto tali, avevano creato un Diritto così evoluto e quasi "liberale" ante-litteram che garantiva diritti alle donne e agli schiavi. Se erano severi, lo erano anche con i figli di famiglia. Tutti sapevano bene (p.es. il politico e giurista Cicerone) che "tutti gli uomini sono uguali per natura" e che solo le guerre, le condizioni sociali o i casi della vita li rendono diseguali. A Roma, la città più evoluta nel Mondo pagano, gli ex schiavi gestivano le finanze e le antenate delle banche, oltre all'industria. In quanto alla fortuna, al successo, del Cristianesimo, certo che è difficile "inventarlo" come dici, ma è facile imporlo dall'alto, da una Chiesa divenuta prestissimo centro di Potere, con tanto di Imperatori romani che la favorivano e la rendevano obbligatoria, senza neanche parlare del potere dei Papi (che poi fu temporale fino al XIX secolo, cioè dotato di polizia, esercito, delazioni, scomuniche, inquisizione, condanne durissime). Insomma, non c'è stata mai, se non nei primissimi anni, una "libera concorrenza" tra idee o religioni. In queste condizioni, cioè con la forza (e, in mancanza occasionale di questa, con la forza del conformismo, antico vizio umano), qualunque religione avrebbe prevalso, credimi. Grazie per aver dato il tuo utile contributo.
 
Stupendo articolo, non ne sapevo nulla. Ora cercherò il libro di Cascioli al link presente nel post. Grazie!
 
Ottimo articolo, é sempre utile la discussione di questi argomenti da qualunque parte esse arrivino ci aiutano a capire la nostra storia e forse a risolvere problemi inesistenti. Vedi terrorismo religioso
 
Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?