25 dicembre, 2009
“Natale”? Sì, della dea Syria, ma anche di Cibele, Tammuz, Asteroth, Horus, Attis, Gesù, ecc.
“Europa cristiana”? Suvvia, semmai romana e pagana. L’intero Mediterraneo già era stato unificato politicamente e amministrativamente dai Romani, già era stato globalizzato dalla grande cultura greco-etrusco-romana oltre 1000 anni prima della presunta unificazione religiosa del Medioevo, di cui si vanta abusivamente la Chiesa.
Noi consideriamo la data del 25 dicembre la festività cristiana per eccellenza, il giorno Natale di Gesù Cristo (ammesso e non concesso che sia mai esistito, perché nessuno storico dell’epoca ne parla, il che, con molte altre prove, ha permesso al cristologo Luigi Cascioli di dimostrare che la sua creazione è stata la più grande mistificazione della Storia). Ebbene, ammettiamo che sia esistito, non solo i Romani ma lo stesso ebreo Gesù - extracomunitario o civis romanus che fosse – quella data del 25 dicembre l’avrebbero descritta in versione amministrativa pagana, com'era d'uso al tempo nel "villaggio globale romano", più o meno così: die VIII ante Kalendas Ianuarias [ad VIII Kal Ian], Veneris die, MMDCCLXII aUc. Ab Urbe condita, cioè 2762 dalla fondazione di Roma.
E anche questa data è arbitraria e simbolica. Basta dire che c’è lo zampino di quello storico assai poco scientifico che è Terenzio Varrone, etimologo "da bar" (volevo dire da thermopolium), se è stato capace di sostenere tra l'ironia dei contemporanei che lucus (bosco) deriva da non luciendo, cioè un luogo dove non c’è luce, e urna da urina. Archeologi e storici ritengono oggi che i vari pagus (villaggi) che dettero origine per confederazione o unione alla città di Roma erano già presenti sui sette colli verso il 1000 o 900 a.C..
Ad ogni modo sarebbe più corretto parlare del natale di Gesù (Joshua) e non di "Cristo", che era solo un appellativo ("l’Unto"). Però si è imposto il nome sbagliato "Cristianesimo" sul più naturale "Gesuismo". Una delle mille incongruenze, imprecisioni e confusioni della nascita di questa religione.
Anzi, diamo direttamente la parola a Marcus Prometheus, pseudonimo che sulla pagina di No God di Giulio Cesare Vallocchia passa in rassegna tutte le divinità che sarebbero nate o venivano celebrate il 25 dicembre e dintorni. Una data molto affollata nel mondo pagano.
"Origini pagane" del Cristianesimo? Di sicuro, c'è di mezzo la grande festività pagana religioso-orgiastica dei Saturnali, a cui il popolo era ormai abituato e che conveniva utilitaristicamente conglobare se si voleva che il nuovo culto avesse successo. Non per caso la nascita di Gesù che era fissata in origine al 6 gennaio (Epifania) fu anticipata alla fine di dicembre, in modo da occupare il target già esistente, posticipando la componente edonistica e trasgressiva al Carnevale. Furbissimi, roba da bizantinismi d'una Curia moderna.
Che si trattasse di accettazione realistica, di cinismo del potere, e comunque, come commenta l’acuminato Vallocchia nel suo blog, d'un vero "scippo" storico di festività e divinità altrui, fatto sta che non solo gli attuali, ma anche i primi sacerdoti in quanto a psicologia popolare e gestione del consenso sapevano il fatto loro.
NICO VALERIO
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IL NATALE FESTA SINCRETISTICA
"Anno 7 avanti l'era volgare, (oppure 6, 5, 4 avanti Cristo): secondo i moderni storici cristiani è l'anno in cui sarebbe nato Cristo, se è esistito storicamente (cosa messa in dubbio sempre più da altri, data l'assenza di testimonianze contemporanee). Anno 1 dopo Cristo: sarebbe la data del primo Natale di Gesù secondo il creatore della datazione calendaristica degli anni a partire dall'anno del concepimento e della nascita di Cristo, adottata oggi da quasi tutto il mondo non islamico. Egli fu Dionysus Exiguus monaco del VI secolo, abitante della Scytia minor, ovvero della attuale Dobrugia, regione costiera della Romania sulla costa del mar Nero. Secondo la sua datazione non esiste un anno zero, ma solo un anno prima ed un anno dopo).
La nostra epoca è datata come "dopo Cristo" dai credenti cristiani e dagli indifferenti, ma i non cristiani più attenti la chiamano "era volgare". L'epoca precedente invece che " avanti Cristo" può essere detta "prima dell'era volgare" (o anche prima della nostra Era)
Gli antichi romani il 25 Dicembre celebravano il gioioso Dies Natalis, cioè giorno natale di Bacco, del Sole Invincibile, di Mithras e di altri dei solari. I cristiani dei primi 4 secoli, invece, celebravano la nascita di Gesù (successivamente trasformato in loro Dio), il 6 di Gennaio. Solo svariati secoli dopo ( fra il 337 ed il 450 dopo Cristo), per soppiantare le feste di questi dei solari, i cristiani spostarono al 25 Dicembre anche il natale del loro Dio per appropriarsi del significato del ben più antico natale dei politeisti che era il Natale del solstizio e del ritorno della luce del 25 Dicembre, il natale di Dionisio-Bacco, del Sole invincibile, di Helios, di Mithras.
Chi non si riconosce nella tradizione cristiana, dunque non si senta fuori posto durante le festività natalizie, ma festeggi pure, con parenti ed amici e con l’intera comunità italiana ed occidentale le feste del ritorno della luce, riconoscendole come proprie, come laiche o come pagane, con tutti i diritti di priorità rispetto all'appropriazione cristiana. Rivendichiamo come festa laica il ritorno di giornate di luce più lunghe, ottimo motivo per festeggiare.
E di fronte ai cristiani che alzano la bandiera del tradizionalismo, rivendichiamo le autentiche tradizioni autoctone romane precedenti alla loro e da loro snaturate.
Ed anche l' albero di Natale non ha niente di originariamente cristiano! La tradizione di festeggiare alberi era tipicamente pagana ed aspramente condannata già dalla Bibbia [questo non lo sapevo, ma che fosse condannata dalla Chiesa fino a 40 anni fa lo ricordo benissimo, NdR]. L'abete poi (con precedenti romani), è di tradizione nordica, al solito tardivamente fatta propria dai cristiani, eppoi più recentemente "laicizzatasi" quasi completamente nel sentire comune.
I laici reagiscano alla retorica religiosa ma non estraniandosi dalla propria comunità, bensì rivendicando orgogliosamente le proprie radici nella tolleranza e nella libertà di pensiero dei tempi "pagani".
Se consideriamo (come fanno perfino i neopagani) che il paganesimo non è stato una religione, bensì un atteggiamento tollerante verso tutti i modi di pensare e tutte le tradizioni, non avremo difficoltà a mantenere intatto il nostro laicismo pur recuperando pienamente il folclore gioioso delle nostre radici più profonde.
Il 25 dicembre, giorno della rinascita della luce secondo gli Antichi [noi moderni divergiamo di poco: il solstizio d'inverno quest’anno è capitato il 21 dicembre, in altri anni è il 22, NdR], era comunque una data importante nell’Antichità, legata a Miti e riti primordiali. Fatto sta che il periodo della rinascita della luce, giorno più giorno meno, ha dato il natale a molti Dei, dei quali Gesù è stato solo l’ultimo. Passiamoli in rassegna:
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1. Dionisio o Bacco o Libero, dio del vino della gioia e delle orge di Grecia e Roma. Moltissime sono le similitudini fra i misteri di Dionisio (conosciuto da 13 secoli prima di Cristo) ed il "mito cristiano": Dioniso (uomo che divenne dio), era venerato come "dio liberatore" (dalla morte) perché una volta defunto discese agli inferi ma dopo alcuni giorni tornò sulla terra. Proprio questa sua capacità di resurrezione offriva ai suoi adepti la speranza di una vita ultraterrena tramite il suo divino intervento. Anche per essere ammessi al culto dionisiaco era necessario essere battezzati, introdotti al tempio e sottoposti ad un rigido digiuno. Altra somiglianza fra il culto di Dionisio e quello ben più tardo di Gesù è nel rituale che prevedeva l' omofagia (consumazione della carne e del sangue di un animale, identificato con Dioniso stesso), come segno di unione mistica con il suo corpo ed il suo sangue. Dioniso inoltre era strettamente connesso con i cicli vitali della natura alla quale venivano legati il concetto di resurrezione (primavera) e morte (autunno) proprio come manifestazione della morte e resurrezione del dio. Anche i simboli di Dioniso: la vite, il melograno l'ariete corrispondono perfettamente (vite e melograno) o approssimativamente (ariete - agnello) ai simboli attribuiti dai cristiani a Gesù. Robert Graves in Greek Myths ha scritto: "... Dioniso, anche detto "colui che è nato due volte" una volta affermato il suo culto in tutto il mondo, ascese al cielo e ora siede alla destra di Zeus come uno dei Dodici Grandi". Oltre a Dionisio fra i nati verso il solstizio d'inverno ci sono anche;
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2. Ercole (Heracles nato il 21/12 per i greci, ma il 1/2 per i Romani)
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3. Sol Invictus dio indigete cioè fra le divinità delle origini romane più antiche, ricevuto da ancor più lontani cicli di civiltà cioè dalla tradizione indoeuropea, identificato poi con Mithra ed anche col dio solare siriano Elio Gabalo
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4. Elio Gabalo (o El Gabal) di cui un gran sacerdote omonimo divenne (pessimo) imperatore per breve tempo.
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5. Mithras, nato in una grotta (da una roccia), sotto gli occhi di pastori che lo adorarono, culto dei militari di Roma e quindi diffuso in tutti gli angoli dell'impero dalle legioni, (e diverso dal numero 6 Mithra di Persia)
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6. Mithra di Persia, nato da una vergine morto e risorto (sembra dopo tre giorni) , e diverso ancora dal num. 7
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7. Mitra indiano, dio della luce e del giorno.
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8. Adone (o Adonis) di Siria, e forse anche il suo corrispondente di Frigia,
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9. Attys (nato da una vergine, morto a titolo di sacrificio, e che inoltre risorge il 25/3 in corrispondenza anche di data, oltre che di significato di rinascita della vegetazione, col periodo della pasqua) eppoi
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10. Atargatis di Siria, grande dea madre, dea della natura e sua rinascita, chiamata dai romani anche Derketo e dea Syria. La sua festa risulta al 25 Dicembre, quasi con certezza come data di nascita.
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11. Kybele (o Cibele) dea della Frigia amata da Adone. Il 25 Dicembre era festeggiata insieme ad Adone: ma che tale data fosse considerata la nascita in questo caso non è certo, è solo presunto.
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12. Astarte (o Asteroth) della Fenicia, dea suprema, nonché dea della fecondità e dell'amore. Venerata anche dal re Salomone a Gerusalemme (la sua festa risulta al 25 Dicembre, quasi con certezza come data di nascita). Anche essa scese agli inferi e risorse.
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13. Shamash il dio solare babilonese e Shamash del Vicino Oriente, e
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14. Dumuzi (detto Tammuz a Babilonia) il dio sumero Dumuzi (detto Tammuz a Babilonia) la cui morte periodica rituale (corrispondente a quella di Adonis) era pianta anche alle donne ebree (Ezechiele VIII,14).
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15. Baal-Marduk, dio supremo del pantheon Babilonese.
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16. Osiride dio supremo egizio della morte e rinascita della vegetazione, e per estensione della rinascita dell'uomo. La resurrezione è il tema centrale del mito trinitario egizio di Osiride, Isis ed Horus dal quale pare proprio che sia stata presa l'ispirazione per una successiva famosa resurrezione in ambito ebraico. Anche Osiride muore con l'inverno e rinasce di primavera.
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17. Horus, dio falcone solare, figlio di Osiride ed Iside con cui costituiva una popolarissima triade che (insieme alle tante altre triadi di dei popolarissime in tutto il mediterraneo) è stata d'ispirazione alla triade cristiana non ufficiale di Dio padre, Madonna e Bambino Gesù, nonché al raggruppamento ufficiale della trinità, che esclude l'elemento femminile. La sua nascita era celebrata il 26 Dicembre
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18. Ra, il dio Sole egizio corrispondente ad Helios, la cui nascita era celebrata il 29 Dicembre nella città-tempio di Heliopolis a lui dedicata nella zona dell'attuale Cairo.
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19. Krishna, (attualmente il dio più importante dell'India) che inizialmente appare nel testo sacro Mahabarata come reincarnato dal dio padre Visnù come un uomo eroico o semidio, ed infine si rivela come dio. Era venuto al mondo per riconquistarlo dai demoni. (Avete notato qualche parallelismo?). Infine Krishna muore ucciso (da una freccia, non sulla croce), ma, tranquilli, rinascerà anche lui. Fra l'altro anche lui come babbo natale porta doni nel cuore della notte!
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20 Shing-Shin in Cina.
21. Joshua Ben Josef (detto Gesù, Gesù bambino, Nazareno [o Nazireo], Galileo, Cristo = unto, Messia, Salvatore) che arriva buon ultimo nella serie di Dei di ambito mediterraneo orientale ed indo-iranico.
In ambito Nord Europeo gli dei nati verso il solstizio sono due:
22. Freyr, figlio di Odino in Scandinavia, e
23. Baldur.
Ma alcuni aggiungono alla lista anche Zaratustra in Media e l'indiano Buddha;
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In ambito Centro Americano pre-Colombiano troviamo:
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24. Bacab, dio dei Maya dello Yucatan (attuali Guatemala e Messico Sud Est), eppoi
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25. Huitzilopochtli e infine
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26. Quetzocatl, entrambi del Messico centrale azteco.
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Quante coincidenze! Non solo Gesù ma molti altri eroi, semidei e dei discesero agli inferi e da lì' fecero ritorno: in totale sono sei fra quelli elencati come nati verso il solstizio d'inverno Dioniso, Adone, Attis, Tammuz, Baal-Marduk, Osiride. Poi separatamente ne contiamo almeno altri 10 fra quelli nati in altri periodi o di cui non si conosce la data: Teseo, Orfeo, Enea, Zagreo, Sabazio, Apollonio di Tiana, Chuchulain, Gwydion, Amathaon, Ogier danese, ma la lista è certo incompleta di molti altri personaggi antecedenti o contemporanei a Gesù Cristo.
Alcuni di questi 26 dei sono morti attorno all'equinozio di primavera (che è il periodo della Pasqua) e risorti dopo qualche giorno, a volte proprio dopo 3 giorni, come per Gesù (ma il dio Baldur, forse più pigro, è risorto dopo quaranta giorni). Ad alcuni di questi dei, (sembra una mezza dozzina, la maggior parte di quelli orientali dal 6. al 15.) è stata attribuita dai seguaci la nascita da una vergine (così come è attribuita una nascita da una vergine anche il non-dio Buddha. Anche Buddha, come Gesù, è stato deificato dai seguaci in aperto contrasto col suo insegnamento che non giustificava niente di simile".
MARCUS PROMETHEUS
AGGIORNATO IL 26 DICEMBRE 2014
In ogni caso fossi in te starei attento a non generalizzare (i nquesto blog come altrove)quando commenti "...Cristiani a Roma (...) Erano certamente fanatici". Fporse alcuni, non tutti, non trovi' A meno che credere in un Dio, e costumi, diverse dalle proprie, non costituisca per qualcuno una forma di fanatismo.
saluti Umberto Rondi
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