30 agosto, 2009

 

Stato "etico"? La Chiesa almeno è coerente, lo Stato clerico-autoritario, no

Mi rifiuterò fino alla morte di considerare questo uno "Stato etico", come alcuni suggeriscono al posto di Stato clericale, e non per inzuccherare la pillola ma per rendere più grave la sua colpa. Quale costituzionalista ambiguo ha inventato il termine, utilizzando malamente e in modo paradossalmente antitetico un aggettivo - l'aggettivo da solo, sia chiaro - sacro a tutti i liberali e laici, che lo riferiscono alla dirittura morale dell’impegno politico per la libertà? Ma sì, la libertà come Dovere pubblico e privato.
Quale "Stato etico"! Quest’etichetta che ogni liberale rigetta, ma che ha al suo interno per caso una parola nobile, non si addice ad avventurieri della politica senza idee né ideologie, ai rozzi provinciali diplomati per finta ad una Scuola Radio per corrispondenza, ad un fortunato e furbo imprenditore che già trent’anni fa era ammanicato con la Politica per tagliare i soliti "lacci e lacciuoli" che gli impedivano di "fare", alle tante mezze figure di opportunisti transfughi dei partiti colpiti dalla crisi degli anni Novanta e attratti dal seggio in Parlamento assicurato, ai tanti giornalisti mediocri che in regime di concorrenza, all’anglosassone, verrebbero messi tutt’al più a tradurre i flash d’agenzia col minimo stipendio contrattuale. I berluscones rampanti, ignorantissimi in tutto tranne che nell’arte di prendersi i soldi e il potere, e fare i comodi propri.
Mi si obietterà: ma perché te la prendi solo con la Destra? La Sinistra non si è dimostrata più o meno simile quand’è stata al Governo? In fondo il ricorso sull'insegnante di religione non l'aveva promosso un ex-democristiano dell'Ulivo? Rispondo: perché un liberale si comporta come gli inglesi: critica il Governo in carica, se lo merita, non l’opposizione. Per quanto…
Ma torniamo al punto. Uno Stato che si preoccupa di indicare alla popolazione i comportamenti adatti, definiti come "bene" e contrapposti ad altri bollati come "male", e li rende obbligatori per legge, non è, non può essere, uno "Stato etico", ma il suo contrario: uno Stato autoritario e soprattutto totalitario. Pochi ricordano che i due termini non sono affatto sinonimi. Si può mostrare un pesante autoritarismo su molti temi, di solito pubblici, lasciando però liberi altri, di solito alcuni di quelli privati o professionali o economici. Il caso opposto è quello d’uno Stato totalitario, che può anche praticare un autoritarismo apparentemente moderato, ma generale, pervasivo, soffocante perché si occupa di tutto e tutto vuole rappresentare e regolare, entrando perfino nelle case dei cittadini e nei minuti atti della vita quotidiana. L’Italia fascista assomigliò al primo modello, l’Unione Sovietica al secondo.
Ecco, se fosse vero, come giurano i clericali del Centro-Destra, che dietro le loro decisioni liberticide non ci sono le pressioni della Chiesa, allora sarebbe ancora peggio per lo Stato italiano: saremmo allo Stato totalitario e fanatico in stile Ahmadinejad. Ma le ingerenze ci sono state, e ancor di più i favori unidirezionali del Governo per confermare vecchi privilegi della Chiesa e anzi istituirne di nuovi, come le leggi e i regolamenti sul succulento piatto di poker dell’otto per mille, la legge sulla fecondazione medica e ora quella sul fine vita, fatte apposta per piacere alla Chiesa, l’esenzione delle tasse sugli alberghi religiosi considerati "luoghi di culto", fino al trattamento di favore degli insegnanti di religione e al finanziamento a suon di milioni di euro - se Tremonti li darà - alle scuole cattoliche.
No, no, "per fortuna" siamo ancora solo allo Stato clericale. Ovvero i politici sono furbacchioni e opportunisti, ma senza idee proprie, tantomeno praticanti religiosi, anzi, chiusi in camera da letto sarebbero "laicisti" o addirittura atei, purché non li veda nessuno. Ma si piegano al volere della Chiesa per realismo politico e vantaggi personali.
Ma, allora, come si concilia questo atteggiamento con la mano dura sui clandestini e gli immigrati, che invece la Chiesa consiglia di accogliere (purché non in Vaticano, s’intende)? Non è una contraddizione? Appunto, questo smentisce il totalitarismo, che è sempre coerente. Se uno Stato difende in modo fanatico come "vita" una cellula fecondata, chiunque si aspetterebbe, a maggior ragione, che poi stendesse tappeti rossi davanti agli immigrati afgani o somali, che secondo quella logica rappresentano delle vite mature, altro che embrioni. E invece, si è vista la politica dei "due pesi e due misure" in fatto di etica.
Ah, bene, cioè male, temevamo il totalitarismo: invece è solo il vecchio, solito, clericalismo abbinato ad autoritarismo e ipocrisia. Siamo salvi.

Comments:
Molto interessante la distinzione tra stato etico e stato clericale. Anch'io credo che sono troppo confusi e contraddittori per poter parlare di stato etico.
Complimenti per il blog.
 
Bello e ironico, grazie.
 
Io credo (anzi sono convinto!) che stiamo oramai raschiando il fondo del barile. Mi riferisco alla notizia di un paio di giorni fa quando monsignor Fisichella (che in una trasmissione aveva bollato come fantasticherie mediatiche gli episodi di pedofilia denunciati negli USA) ha invitato niente meno che parlamentari sia del governo, sia dell'opposizione a un pellegrinaggio nei presunti luoghi delle origini del Cristianesimo (già, a proposito, le spese se le pagano loro? O tanto per cambiare siamo sempre noi contribuenti?).
Sia chiaro che ogni persona è libera di ... pellegrinare come e quando le piace, senza bisogno di suonare la tromba. Quello che è accaduto mi sembra invece un grave atto pubblico di ossequio all'istituzione cattolica in un Paese che dovrebbe invece garantirne la laicità!
Quanto manca, dunque, per arrivare a una piena teocrazia come in Iran?

Mario Pezza
 
Ci sono più etiche, non solo quella cristiana. Pe altro il cristianesimo non è una religione, bensì una dottrina sociale, ivi + simili ad una ideologia politica, ma forse + blasfema, perchè specula sulla religiosità ed i tormenti dell'anima, soprattutto dei + fragili e di chi non riesce ad affidarsi alla scienza. Essa stessa la teme, perchè sa di pter esser smentita. Ivi se c'è un'etica universale ed oggettiva non è da ricercare nè nella bibbia nè in quelle ideologie che si spacciano per religioni e che non competono ad armi pari . La vera etica deriva dalla morale meritocratica e non ha a che fare coi costumi, o tuttalpiù inneggia al libertinaggio . non credo proprio si un comprtamento civile, chi si fa casta, aliena sessualmente se stessi e gli altri ed istica al matrimonio od al rapporto di coppia\ monogamia, che sono in realtà fondati sulla gelosia. Se esite il matrimonio è perchè prima non si poteva capire altimenti chi fosse il padre e si riteneva che i 2 genitori dovessero prendersene cura: io ritengo che visto l'evoluzioni e le scoperte genetiche, sia cmq il caso di affidre la curatele di ogni minore allo Stato, in rappresentanza della società civile. Oggi è già così in Italia ed in molte altre parti del mondo... poi si demanda alla famiglia naturale .Ma non è naturale il matrimonio . E non è giusto appesantire le responsabilità di chi dovrebbe cmq godersela e lavorare . Ecco perchè ritengo che i difensori della libertà, siano i veri moralisti, ed i veri moralisti sono i libertini . Cmq uno Stato eticamente alternativo, non vuol dire che deve esser a favore di dorga ed aborto. tutto dovrebbe esser razionalizzato. A mio avviso esiste la droga perchè c'è depressione, così come per bulimia ed anoressia . Se non ci fossero imposizioni dogmatiche, nè cristiane, nè ebraiche nè mussulmane, allora ci sarebbe meno droga. E se si considerassero di più le case-famiglie, anzikè le famiglie consacrate dal matrimonio, avremmo ancke molti meno aborti e + qualità della vita e del lavoro . Un conto è il liberismo\ legalitarismo e la meritocrazia, altro è il libertarismo ed il qualunquismo.
Uno stato etico, me lo auguro anch'io, ma fondato sulla meritocrazia . solo il giusnaturalismo, ke lascia libero il mercato e rende la gente autonoma e consapevole, può realizzare pace, giusitizia e giustizia sociale. Per tali motivi io sto col Partito Illuminista
www.illuministi.eu ed auspico l'avvento del giusnaturalismo, magari basato sull'EUNOMIA, che la gente neppure sa ch'è, perchè vi è un oscurantismo non solo da parte del clero\vaticano, ma anche culturale, soprattutto in economia.Perchè se ci fosse più cultura di lavoro e d'impresa, ci sarebbe un altro orientamento elettorale, ed i partiti liberali non sarebbero minoranza.
 
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