30 marzo, 2010
La Bonino? Quasi più forte di Dio. Solo un rosario di massa l’ha battuta e di poco
Tutti avranno pensato allo zampino protettore del solito Berlusconi, che un po' Cavaliere azzurro della reclame dei detersivi e un po' Mago Zurlì trasforma con un colpo di bacchetta magica una zucca in principessa bella e intelligente. In effetti, in Italia si è visto ciò che in nessuna democrazia liberale d'Occidente si potrebbe mai vedere, se non a prezzo delle dimissioni: il Capo di Governo in persona che dà indicazioni precise agli elettori, in tv, e più volte, su come e perché votare un simbolo (quello rosso della Polverini, che mai casalinghe e pensionati avrebbero riconosciuto), visto che quello col nome "Berlusconi" non era stato presentato in tempo.
Ma ora scopriamo che c’è dell’altro, ben altro, e viene da molto, molto più in alto.
Un evento straordinario, scaturito direttamente dalle superne Stanze del Paradiso (o degli Inferi, non siamo così esperti di geografia del Potere Divino), ha trasformato di colpo in vittoriosa una sfigatissima candidata battuta, ancor prima di presentarsi davanti agli elettori, ben otto volte da tutte le magistrature di ogni ordine e grado. Insomma, non vale, prodigio fu, mizzica. Adesso le elezioni vanno rifatte, per la evidente parzialitò dell'Arbitro.
La preghiera, se non "arma di distruzione di massa", almeno "guerra simbolica" o "continuazione della politica con altri mezzi". Ma allora, scusate, aveva ragione Cavour quando ripeteva che con i preti (e assimilati) non si può fare politica, perché per un nonnulla ricorrono subito a Dio.
Noi scherziamo, ma a confessare l'uso "polemico" e strumentale del rosario è un serio comunicato di Fabio Bernabei, presidente del gruppo di cattolici del Centro culturale ultra-tradizionalista Lepanto, che ha per simbolo un crociato con tanto di lungo e affilato spadone, e che si affida non ad un Cristo dolente e uimiliato sulla Croce, ma ad un Cristo Re e immaginiamo anche un po’ guerriero. Ma lasciamo la parola ai nostalgici della battaglia di Lepanto:
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"La prima dichiarazione a caldo della candidata del centrodestra Polverini - inizia il comunicato - è stata: "La mia vittoria? Un miracolo" (Corriere della Sera, 29 marzo 2010, ediz. online) appena i dati dello spoglio elettorale hanno sancito la sua vittoria dopo un lungo testa a testa con la radicale Emma Bonino considerata fino ad allora sicura vincitrice delle elezioni regionali nel Lazio.
"Un miracolo è in effetti – continua Bernabei – quello che tutti i partecipanti alla Crociata del Rosario indetta dal Centro Culturale Lepanto hanno chiesto alla Madre di Dio pregandoLa affinché la Città di Roma, e con essa la Santa Sede, venisse risparmiata dal cadere sotto il governo di uno dei maggiori esponenti dell’anticlericalismo radicale.
"Tanti amici e simpatizzanti di Lepanto hanno risposto al nostro precedente appello con la recita di rosari con questa intenzione in ogni angolo d’Italia.
"I dirigenti di Lepanto si sono riuniti a Roma per una preghiera comune e lo hanno fatto nella Basilica di sant’Andrea delle Fratte, proprio davanti all’altare della Madonna del Miracolo.
"Ecco la cronaca dell’evento come la riporta l’edizione nazionale de Il Messaggero in un articolo sul ruolo avuto dai cattolici in questa delicata elezione:
"Nella chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, davanti alla Madonna del Miracolo, proprio dove Maria Vergine apparve ad Alfonso Ratisbonne nel 1842, convertendolo, un gruppo di ultrà cattolici si sono raccolti per recitare un rosario elettorale.
"Pregavano per chiedere la disfatta di Emma Bonino, l’antiabortista tanto temuta dalle gerarchie ecclesiastiche che sta facendo dormire male persino il cardinale Bagnasco.
"La convocazione via email del Gruppo Lepanto parlava chiaro: "Uniamoci per recitare un rosario con l’intenzione di evitare che la città di Roma, sede della Cattedra di San Pietro, cada sotto un governo regionale controllato dalla esponente anticlericale più radicale in Italia, Emma Bonino, oltre che per la sua conversione".
"Così i dirigenti di Lepanto, - continua il reportage della nota vaticanista Franca Giansoldati - il quarto venerdì di Quaresima, si sono trovati davanti all’icona miracolosa nel tentativo di frenare, con la forza della preghiera, la vittoria di quella che definiscono la "campionessa del relativismo".
"A urne chiuse, coi risultati definitivi in mano, ormai è chiaro che la massiccia mobilitazione di una larga fetta del mondo cattolico, quello più strutturato, ha dimostrato di funzionare ancora una volta gli ultra’ del Centro Lepanto che hanno convocato il rosario anti-Bonino saranno sicuramente soddisfatti. Ora possono sperare in una conversione". (Messaggero, 30 marzo 2010).
"Dopo questa ulteriore grande grazia, infatti – conclude il comunicato del Centro Lepanto – dobbiamo continuare a sperare e pregare perchè antiproibizionisti e anticlericali di tutto il mondo si convertano e possano finalmente conoscere ed amare il Cristo Risorto di cui la Chiesa é Corpo Mistico ed il Sommo Pontefice il Vicario sulla terra".
Vale!
E complimenti: ho visto che sei un mirabilis latinae glossae cultor (butto là...), e anche per Bach-Vivaldi, i miei preferiti dopo il jazz, e la nordica ambulatio che traduco in trekking su terreni aspri e scoscesi, spesso fuori sentiero. Grazie.
Chissà se Floris verrà promosso a due serate di Ballarò.
Saluti, Tiziana http://www.nessundio.net/tiziana2010.htm
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