20 settembre, 2008

 

Un generale molto particolare. I veri eroi di Porta Pia? Secondo lui erano... le guardie pontificie.

Il povero generale Cadorna si rivolta nella tomba. Incredibile ma vero, un generale incaricato dal Sindaco di Roma, tale gen.Torre, Antonino Torre, in piena commemorazione del XX Settembre e dell’Unità d’Italia con la ritrovata Roma capitale, se è vero quello che riferisce un comunicato stampa, stamattina avrebbe pensato bene di "passare al nemico" ricordando non i valorosi bersaglieri e artiglieri caduti, ma i caduti tra le guardie svizzere e capitoline, elencandone puire i nomi, compresi i tanti mercenari di professione, tra cui i francesi. Poco o nulla sulle idealità che spingevano i "nostri", sul Risorgimento, sulla libertà.
D’ora in poi lo chiameremo "Torré", alla francese, e gli daremo una copia della medaglia della Legion d’honneur per aver difeso i valori e gli interessi della Francia d’allora, che riguardo alla vicenda di Porta Pia contraddicendo i princìpi dell’89 ebbe un ruolo reazionario e anti-liberale.
L’increscioso incidente lo abbiamo appreso con sgomento da un comunicato delle associazioni laiche che Rosalba Sgroia ha riportato sul suo blog.
E’ una vergogna che va lavata al più presto. Oggi stesso i laici, gli anticlericali e i liberali di Roma si ritrovano davanti a Porta Pia, a pochi metri dalla "breccia" aperta dai cannoni di Cadorna, oggi chiusa da un monumento commemorativo che a differenza dell’immemore gen.Torre ricorda i caduti italiani.
D’altra parte, diceva quello, se uno il coraggio non ce l’ha non se lo può dare. E allo stesso modo se uno non ha idealità patriottiche e magari è nell’intimo contro il Risorgimento non può fingere, e le sue parole lo tradiranno. Solo ci chiediamo come possa un generale italiano avere idee così anti-patriottiche. Noi siamo liberali doc e difensori fino all’estremo della libertà di pensiero e parola, eppure un tale contrasto tra il discorso di Torre e gli interessi dello Stato italiano o, se l’espressione non piace, la Memoria sacra della Nazione, avrebbe suscitato in tempi liberali e non clericali come quelli odierni un grave scandalo che avrebbe valso al generale le dimissioni istantanee. Ma lui ormai è un politico, un amministratore, e la divisa da generale l’avrà riposta nell’armadio. Solo, lasciatemelo dire, di quale Memoria si occupa? L’ex-generale e ora consigliere comunale mi sembra proprio uno smemorato…
.
"Incredibile esternazione del generale Torre, delegato del Sindaco Alemanno alla memoria", si legge nel comunicato dell’Uaar, l'associazione che unisce i razionalisti, gli agnostici e gli atei. "In occasione della celebrazione ufficiale alla Breccia di Porta Pia del XX Settembre, 138° anniversario del ricongiungimento di Roma all' Italia, ostacolato per secoli dal potere temporale dei papi, il delegato del Sindaco, invece di ricordare uno per uno i soldati italiani e i bersaglieri morti per completare l'Unità del nostro Paese, ha preferito ricordare i mercenari del Papa-Re Pio IX, assassino di italiani. Si è chiuso così il cerchio e Roma torna ufficialmente sotto il governo del Papa-Re".
Che dite, si offenderanno gli amici dell'Uaar se dico che le loro sono "parole sante"?
E così prosegue il Comunicato congiunto dei rappresentanti delle Associazioni laiche presenti alla cerimonia, a cui oltretutto, vergognosamente, è stato impedito di parlare:
"Vive proteste da parte di tutte le associazioni laiche e risorgimentali in occasione della commemorazione della Breccia di Porta Pia. Presenti le rappresentanze del Comune, della Provincia e della Regione, il consigliere comunale gen.Torre (delegato del Sindaco alla Memoria) ha dedicato tutto il proprio intervento al ricordo con lettura nominale dei soldati pontifici (alcuni dei quali veri e propri mercenari) caduti in difesa del potere temporale papale.
Si prosegue così dopo l'8 settembre, l'opera di revisionismo in senso antidemocratico ed anti-liberale. Inoltre per la prima volta si è impedito a tutte le associazioni laiche e risorgimentali di esprimere il proprio pensiero, contravvenendo ad una tradizione centenaria".
Così il comunicato, firmato da Democrazia Laica, Circolo Giustizia e Libertà, Circolo Uaar di Roma, Associazione Mazziniana, Endas, Diritti in movimento, NoGod.
.
Intanto, il penultimo Papa-Re, Pio IX, ringrazia (l'ultimo, che vorrebbe imitarlo in tutto e per tutto, Benedetto XVI, addirittura gongola). E lo sprovveduto, o troppo provveduto, mandante del gen.Torre, il neo-sindaco di Roma, Alemanno, che nel 1870 sarebbe stato sicuramente con i reazionari della Santa Fe’ contro la libertà, sua e degli altri, tutto preso dalla battaglia contro le "lucciole" (prostitute), le scambia con una ben più nobile e giustificata battaglia, anteponendole alle gloriose lanterne che fregiavano il berretto dei soldati italiani. Dopo la felice mossa sul parcheggio del Pincio, non ne ha più indovinata una. Ora prende, appunto, "lucciole per lanterne".

Comments:
Vergognoso, dici bene.
 
Ciao Nico e grazie per questo post. Solo una cosa, le parole del comunicato non sono mie :-) mi sono limitata a riportarlo. Ero presente però mentre si preparava. Puoi immaginare il nostro stato d'animo.
Clicca sul mio nome e sentirai la nostra risposta data nella manifestazione del pomeriggio.
Ciao
R
 
è uno scandalo che una data come il XX Settembre (paragonabile al 14 luglio pe ri francesi) sia trascurata e bistrattata (volutamente) da tanti italiani (compresi tanti "liberali")

ormai il revanscismo papalino ha chiuso il cerchio ci manca solo Benedetto XVI sindaco di Roma, magari con Gianni Letta vicesindaco!
 
Il 20 settembre non è paragonabile al 14 luglio, visto che l'uno è sineddoche di un cambio di regime (e di ideali) e l'altro è metonimia di un modesto ampliamento territoriale.
E casa Savoia non è certo la dinastia che si meritava Roma.
E' un bene per noi liberali che il risorgimento si conosca poco, perché è talmente sporco che a lavarlo in pubblico conviene al Papa.
Del resto da una nobile nascita non si sarebbe prodotta l'Italia che c'è oggi.
 
Certe cose verrebbe da dire che sono incommentabili. é che a stare zitti, c'è il rischio che pensino di avere ragione loro. :-(
 
Mangiariano non fare l'agente...provocatore, tu di liberale non hai nulla. Basta con queste infiltrazioni. Esistono i liberali, i conservatori e i reazionari. Tu mi sembri appartenere ai secondi o ai terzi.
Comunque rispondo agli anti-Risorgimento con un articolo apposito fra poco.
Quali sarebbero di grazia i lati sporchi del Risorgimento? Dicceli, per favore: è da tempo che non si ride in questo blog...
Ma ti prevengo, se cerchi di confondere le acque sparlando dei Savoia di allora solo perché i loro esponenti attuali sono impresentabili, sbagli di grosso e riveli il tuo tentativo strumentale. Cavour non sarebbe mai esistito senza Vittorio Emanuele II, semplice e rozzo, d'accordo, ma un bravo soldato e sinceramente convinto del Risorgimento. E fedele alla parola data e alle promesse di libertà fatte al popolo. In questo un vero re galantuomo. Quindi di che vai cianciando, sig. reazionario?
 
Io mi riconosco assai di più nella
Repubblica Romana. Spero che ci sia una rivalutazione profonda dei
Vinti del Risorgimento che possa portare ad una rilettura assai meno retorica e falsa.
Trovo del tutto discutibile accettare acriticamente la vulgata
spadoliniana del risorgimento e quant'altro.
Pietro ancona
http://www.maat.it/livello2/1849-repubblica-romana.htm
 
A Pietro. Ti capisco. Ed è una posizione ben nota. C'erano i liberali unitari, i liberali federalisti, i repubblicati e i democratici estremi. E c'era
Garibaldi. Ma la Storia non si fa con i se... Ha vinto la corrente liberale unitaria e moderata. Questa è la realtà. D'altra parte "serviva" far vedere agli altri Stati europei che c'era dietro un regno rispettabile. L'Europa allora temeva le rivoluzioni, dopo il precedente francese. Una seconda repubblica romana non sarebbe passata. Forse sarebbe scesi francesi e austriaci.
Forse, chissà, con le ingenuità dei rivoluzionari repubblicani (v.
Rivoluzione francese) ci sarebbe stata qualche sciocchezza - che so - qualche violenza e i clericali avrebbero ripreso il potere... Chi lo può dire.
Anch'io oggi, col senno di poi (hai calcolato questo punto psicologico?) starei con la Repubblica Romana. Ma a quei tempi? Forse sarei stato a metà
con Cavour e a metà con Garibaldi....:-)
Oggi sui temi importanti un liberale, un repubblicano e un democratico la pensano allo stesso modo: nell'800 si sarebbero scannati...:-))
Il Risorgimento non ha una vulgata spadoliniana: è che tutta la storiografia è sostanzialmente d'accordo con liberali e repubblicani attuali.
Retorica? Dimmi quale evento dell'antichità non è stato magnificato e ingrandito dalla retorica. Serviva a mitizzare gli eventi presso le popolazioni in epoche prive di giornali e tv. E gli Stati nuovi hanno più bisogno ancora di retorica. Pensa agli Stati Uniti e all'epopea del West. Noi, anzi, fummo poco retorici. La poetica del libro Cuore? Era spontanea, del socialista De Amicis. Ma quel sentimento era vero, popolare, non era retorica. Pensa al grande Nathan, mazziniano, liberale ed ebreo inglese: credeva davvero che il progresso e l'istruzione avrebbero risollevato il popolo.
Noi oggi vediamo retorica dappertutto, iper-realisti e negativisti come siamo. Gli ideali hanno bisogno di un po' di retorica. Erano altri tempi: bisogna sempre storicizzare. Mai riportare la Storia ad oggi: non è scientifico, è non significa nulla.
 
RICORDIAMO I 49 CADUTI ITALIANI PER LA LIBERTA'A PORTA PIA. UNO PER UNO.
Ricordiamo chi è caduto per liberarci dal papa re.
Dopo la deposizione delle corone, e davanti al luogo della famosa Breccia, che è simbolo internazionale della fine della teocrazia vaticana e della separazione tra Stato e Chiesa, il consigliere comunale Gen.le Torri (delegato del Sindaco alla memoria) ha dedicato tutto il proprio intervento ai caduti pontifici.
Di fronte a questo sempre più vergognoso revisionismo che usa strumentalmente la Storia, adattandola agli interessi politici del momento, l'Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" vuole ricordare, nominandoli di seguito uno ad uno, gli eroici bersaglieri che il XX settembre 1870 sono morti per la libertà di tutti. Anche di chi vorrebbe ancora il papa-re.

PAGUARI GIACOMO,
PALAZZOLI MICHELE
CASCARELLA EMANUELE
PARILLO GIACOMO
RIPA ALARICO
AGOSTINELLI PIETRO
CANAL LUIGI
GAMBINI ANGELO
BOSI CESARE
MATRICCIANI ACHILLE
MORRARA SERAFINO
ZOBOLI GAETANO
VALENZIANI AUGUSTO
SANTUNIONE TOMMASO
PERRETTO PIETRO
MARTINI DOMENICO
PAOLETTI CESARE
THEORISOD LUIGI DAVID
RISATO DOMENICO
MARABINI PIO
LEONI ANDREA
IACCARINO LUIGI
IZZI PAOLO
CARDILLO BENIAMINO
GIANNITI LUIGI
CORSI CARLO
RAMBALDI DOMENICO
GIOIA GUGLIELMO
BONEZZI TOMMASO
SANGIORGI PAOLO
CALCATERRA ANTONIO
TURINA CARLO
ROMAGNOLI GIUSEPPE
MATTESINI FERDINAND
BERTUCCIO DOMENICO
ZANARDI PIETRO
COMPAGNOLO DOMENICO
BOSCO ANTONIO
MAZZOCCHI DOMENICO
CAVALLO LORENZO
TUMINO GIUSEPPE
MADDALENA DOMENICO
ALOISIO VALENTINO
BIANCHETTI MARTINO
DE FRANCISI FRANCESCO
SPAGNOLO GIUSEPPE
FRANCISI FRANCESCO SPAGNOLO
GIUSEPPE XHARRA LUIGI
RENZI ANTONIO
 
Ho spesso meditato negli anni scorsi su quella lista incisa nel marmo che oggi ricopre la Breccia sulle mura Aureliane a 100 m a ds di Porta Pia, davanti al cinema Europa. E vi confesso che ho spesso fatto una sorta di piccola meditazione laica soffermandomi a lungo sui singoli nomi e cognomi, per capire se fossero tutti piemontesi, se i loro nomi di battesimo sono oggi più o meno diffusi, cercndo di immaginare come erano equipaggiati, come parlavano, che facce avevano, che cosa devono aver detto loro gli ufficiali prima dell'attacco, infine che idea avevano di Roma, del Papa, dell'Unità d'Italia.
48 vite che ne valgono 49 mila.
E mi sono sempre chiesto se la loro memoria è stata debitamente onorata, a parte le pensioni ai familiari, dedicando a ciascuno di essi una via, un ponte, una galleria, un giardino.
 
Augusto Valenziani è l'unico finora trovato dei 49 Eroi di Porta Pia a cui a Roma è stata dedicata una via (poco distante, dietro piazza Fiume). Altri 6 o 7 provati casualmente su TuttoCittà: niente. Chissà che qualche amico romano o non romano possa trovare altre strade dedicate. A me sembra davvero scandalosa questa secolare dimenticanza...
E l'amico Pietro Ancona parla di eccessi di retorica? Troppo poca!!! Poi non lamentiamoci se i clericali e i reazionari-revisionisti ne approfittano: certe cose NON le hanno imparate a scuola. La scuola è fondamentale, come sa Maria Mantello della Giordano Bruno. Sono arci-sicuro che queste cose la scuola dei tempi di De Amicis (fine 800)le insegnava ai ragazzi. Ma con i professori di oggi...
 
Nico solo una precisazione.
Il Generale che nomini si chiama Antonino Torre, non Torri, e ha freuqentato la scuola Pontificia Pio IX... se non e' un caso!
non solo ma e' Cavaliere dell’Ordine Gerosolimitano.

saluti

p.s.
il prossimo anno dobbiamo organizzare un megaraduno. Scendero' pure io dall' Inghilterra apposta per quello!1
 
sarebbe ora di fare un megaraduno a porta pia!
ma perchè ci dobbiamo pensare sempre quando è troppo tardi?
 
Sono il generale Antonino Torre,
Ufficiale di Granatieri di Sardegna, Corpo che come i Bersaglieri subì la scomunica del Papa Re.
Molto si è parlato e "sparlato" sulla celebrazione del XX settembre.
Per chiarezza d'informazione vi invito a leggere quanto da me scritto sul Corriere della Sera a chiarimento di tutte le notizie false sull'argomento. Per vostra informazione vi informo che fra i miei antenati, abbastanza recenti (1892), c'è il generale Federico Torre che, durante i gloriso ed esaltanti giorni della Repubblica Romana, fu nominato da Mazzini responsabile dell'allora Ispettorato delle Armi. Subendone, successivamente, tutte le conseguenze. Il prossimo anno, comunque, i Bersaglieri quasi sicuramente non prenderanno parte alla celebrazione "politica" della manifestazione. Chi mi volesse contattare può farlo alla e-mail 'ilgranatiere@libero.it'.
Cordiali saluti.
 
caro antonino torre
dovresti solo chiedere scusa per quello che hai fatto e detto....
quanto agli antenati... beh lasciali stare...
potrebbero rivoltarsi nella tomba....
 
Gen.Torre, mi accorgo solo ora della sua precisazione, di cui prendo atto. Anzi la ringrazio dell'attenzione e della correttezza post factum. Perché quanto al fatto, be', non faccia finta di cadere dalle nuvole, non faccia la mammola, lo capisce benissimo anche lei che si è trattato di uno strappo, tanto più grave in quanto effettuato proprio davanti alla Breccia. Una provocazione a cui non può rispondere che non è successo niente. Una cosa sono i ritrovi di reduci di una battaglia, in cui si ritrovano Italiani e Austriaci (e anche se fosse stato così, lei avrebbe sbagliato perché non ha elencato gli italiani caduti...), un'altra cosa una rievocazione storico-politica, la celebrazione della nostra festa fondativa. La festa era nostra, non dello Stato della Chiesa. Che era il nostro nemico, non solo militarmente ma politicamente, perché si opponeva alla libertà degli Italiani.
 
Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?