18 gennaio, 2006

 

L'edificante disfida d'Altamura tra la focaccia e l'hamburger

Il francese Libération del 3 gennaio vi ha intinto letteralmente il pane, figuratevi. O meglio, a nome della testata, lo ha fatto - e chissà se avrà imparato a fare "scarpetta" nel piatto - il suo Eric Jozsef, laggiù nel profondo Sud dei Borboni e di Federico II Hohenstaufen, precisa l'inviato di Libé, risalendo un po’ troppo in là nei secoli.
Certo, un’occasione unica per il giornale francese della Sinistra mangia-amerikani, vetero-comunista e reazionaria no-global in stile Bové, il contadino energumeno e spaccatutto che ce l’ha a morte con le multinazionali. Vedere per la prima volta agonizzare di morte non-violenta un ristorante McDonald. Non capita tutti i giorni che l’odiato panino ripieno di hamburger venga sconfitto da una piccola panetteria tradizionale, che come uniche armi contundenti sforna saporite focacce pugliesi al pomodoro, pizze di cipolla o di piccanti funghi cardoncelli (vietati dalla Chiesa durante i Giubilei perché ritenuti afrodisiaci), salsicce al pepe e pane di grano duro, mostaccioli di fichi secchi e "calzoni" gonfi di mozzarella filante.
Ecco le armi antiche ma efficaci con cui una neonata tavola calda ad Altamura ha avuto il coraggio di aprire i battenti proprio accanto al colosso col simbolo della grande M, pensate un po’, per fargli concorrenza. Ed ha vinto, anzi stravinto. Il fast-food grande e grosso le ha provate tutte, s'è inventato ogni genere di promozione, e ha perfino cambiato direttore, ma niente da fare, ha dovuto chiudere: il pubblico a poco a poco trasmigrava verso la vicina rosticceria rustica dai forti odori e sapori. Rosticceria che aveva avuto anche l’intelligenza di praticare prezzi analoghi o più bassi del gigante vicino.
Una favola bella nazional-popolare? Anche. Ma per noi razionalisti è solo un buon apologo liberale. Come ha confidato Onofrio Pepe che col medico Peppino Colamonico ha fondato ad Altamura l’associazione per la difesa del cibo tradizionale "Amici del cardoncello": "La morale è che non è necessario reagire come José Bové in Francia. Distruggere un fast-food, rinchiudersi sul proprio territorio di fronte alla globalizzazione è un comportamento reazionario. Noi, invece, abbiamo vinto sul terreno della concorrenza alimentare". Impeccabile.
Insomma, il piccolo David pugliese ha accettato la sfida, anzi ha dato battaglia per primo al Golia venuto da fuori, fornendo agli stessi prezzi prodotti di qualità e di nicchia che il gigante globalizzato ovviamente non poteva fornire. Ecco, dalla città di Altamura (65 mila abitanti e un famoso pane di grano duro) viene un piccolo grande insegnamento per i tanti italiani che non sanno fare mercato e hanno paura della concorrenza. Il segreto c’è, e guarda caso è lo stesso degli antichi Romani e del liberalismo: il coraggio. Attaccare, e attaccare per primi. Solo così si può vincere. Rispettando la concorrenza e le regole liberali del gioco economico, che per noi sono sacre. E onore delle armi alla McDonald sconfitta nell'ormai mitica "Disfida di Altamura tra la "fcazz" (focaccia, nell’orribile dialetto consonantico pugliese) e l’hamburger". Insomma, una nuova Iliade gastrosofica.

Comments:
Naturalmente, spero si capisca dall'articolo, la McDonald ha tutto il diritto di impiantarsi dove vuole, mercato permettendo.
Insomma, volevo dire che come persona, forse, preferisco i calzoni e le pizze pugliesi, ma come liberale sono del tutto neutrale. Vinca il migliore.
 
Bello il pezzo, ne viene fuori che quell'oscuro intellettuale locale che parla così correttamente di concorrenza è mille volte più maturo di certi nostri politici, amministratori locali e imprenditori, che cianciano di concorrenza quando conviene a loro, ma poi se la subiscono gridano aiuto allo Stato.
gente squallida
 
Be', la Puglia avrà tanti difetti, ma è per fortuna un popolo di commercianti. Forse perché grazie a un Dna illirico e non greco (nel centro-nord della regione) non ha quel fatalismo passivo e inattivismo dei meridionali.
Azzardo una ipotesi antropologica da bar...
 
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