29 dicembre, 2005
Le "Opere di Religione" di banchieri, bancarottieri & C.
Grazie di che? Dovremmo chiederlo al tenace uomo di Alvito, prov. di Frosinone, e dunque ciociaro (però anche lui, come Sindona, con un bel cognome siculo), proprio come Ricucci, che ha una moglie ugualmente ciarliera e intrigante, ma almeno bona, la Falchi. E anche i nuovi bancarottieri di questi giorni sono persone semplici e provinciali. Nord e sud, evviva la rampante Italia dei piccoli centri: "voja de fà", faccia tosta, gusto per gli intrighi e i trucchetti, tenacia, complessi, gaffes, e una spudorata tendenza alla scalata sociale dai tinelli rustici ai salotti buoni. Classe zero, e in più quel tanto di famosa volgarità della Provincia Italica che da noi "fa tanto simpatico". Eh, finiti i tempi in cui il simbolo della provincia che "s'è fatta onore nella grande città" era Leopardi. Già con D’Annunzio si cominciò a imbrogliare. Con Mussolini, poi, il dramma.
Finanza "laica"? Ma dove, quando? Il povero Raffaele Mattioli, della gloriosa e liberale Banca Commerciale da cui vennero La Malfa e Malagodi, si rivolterà nella tomba. Ora vediamo solo giocatori di Borsa e finanzieri d’assalto, super-bancari e mini-banchieri, che come prima cosa vanno a raccomandarsi anima e portafoglio in Sacrestia. Opere pie apotropaiche, facendo gli scongiuri. E non solo Fazio, e ora il banchiere d’assalto Fiorani, ma anche il bancarottiere Sindona cercò di giustificarsi sostenendo di essere perseguitato, nientemeno, perché "da buon cattolico aveva cercato di farsi largo in un ambiente, come quello bancario, dominato dalla finanza laica". Finanza "laica", ma dove? Non avremo gli occhiali adatti, ma noi continuiamo a vedere governatori, super-bancari, banchieri e finanzieri d’assalto che sono o si atteggiano a baciapile, altroché. Ior della Brianza. E sì, proprio. Infatti, era la religione che legava il potentissimo Sindona alla Banca Vaticana (l’Istituto per le Opere della Religione, Ior) del cardinal Marcinkus (nella foto col Papa), ora degradato a umile parroco in uno sperduto villaggio degli Stati Uniti. Tanto più che come "cattolico" fervente Sindona era sostenuto dalla Dc e in modo particolare da Andreotti", ci ricorda in un bel corsivo di oggi Emanuele Macaluso sul Riformista
La cosa ci fa venire in mente quei manigoldi che fino alla Breccia di Porta Pia, regnando infelicemente i Papi-Re, dopo aver compiuto un omicidio, per salvarsi si facevano monaci in un convento. Diritto di asilo, si chiamava nel diritto ecclesiastico. Qui, però, c’è gente più furba ancora, che un piede in Vescovado o alla Curia Romana ce lo mette per tempo, non si sa mai. Di recente, è venuto alla luce lo scandalo d’un bandito della famigerata banda della Magliana che era riuscito, con qualche donazione, a farsi amiche le autorità ecclesiastiche, e addirittura a riservarsi una tomba monumentale dentro una antica basilica, al centro di Roma. Dove, infatti, attualmente è sepolto. Il che ha scandalizzato, e giustamente, un gruppo di agenti di polizia. "Ma come, noi li arrestiamo – si sono lamentati sui giornali -, i giudici li condannano per reati gravissimi, e quei cretini in tonaca gli danno sepoltura monumentale, con tutti gli onori d’un santo, addirittura in una basilica?". Ecco non vorremmo che anche Fazio, Fiorani e Ricucci (Consorte no, perché come ex-capo Coop sarà ateo) si preparino a una degna sepoltura in S. Pietro o nel Duomo di Milano. Del resto, lo stesso Gesù non fu tentato nel deserto? E anche loro, di tentazioni ne hanno avute tante, ma davvero tante. Ora, però, mettono nei guai la Chiesa. Infatti, anche se con troppa lentezza, i tempi del privilegio ecclesiastico del diritto di asilo stanno morendo, e se va avanti di questo passo, cardinali e vescovi "disattenti" o di manica larga verso criminali, imbroglioni o bancarottieri finanziari, rischiano di andare in galera. Altro che inferno: troppo comodo, ché poi magari lo depenalizzano e motu proprio lo fanno diventare un paradiso...
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