22 dicembre, 2005

 

Natale? Le origini pagane dell'Europa

L’anno sta per concludersi, l’inverno sta per entrare nel suo periodo più centrale e più freddo: siamo al solstizio d’inverno. E’ forse il tempo d’una piccola pausa per i bilanci personali, magari per programmare qualche iniziativa per il prossimo anno. Nei pochi giorni di sosta c’è chi romanticamente indugia nei buoni propositi, ma è solo perché non ha riletto quelli che scrisse nell’ultima pagina dell’agenda lo scorso anno. Quasi mai realizzati. Mentre abbiamo fatto cose che non immaginavamo neanche. Così, curiosamente, questi nostri limiti ci rendono più saggi, perché ci fanno apparire ai nostri stessi occhi vulnerabili dall’alea, dal Caso.
E ora che per fortuna il sole, invertendo l’inquietante tendenza degli ultimi mesi, riprende a sorgere sempre più presto, a splendere sempre più in alto, e a tramontare sempre più tardi, la certezza della nuova luce conforta la nostra vita. Possiamo capire, perciò, la gioia dell’Uomo primigenio e le ataviche Feste della Luce, o del sole, in un periodo dell’anno in cui di sole e di luce non ce n’è mai abbastanza. E’ in questo periodo che i naturisti tedeschi organizzavano nella loro Lichtbund (Associazione della Luce) feste in cui per rigenerarsi esponevano il corpo ai tiepidi raggi del sole invernale.
A Roma la riforma di Cesare calcolò il solstizio, e quindi il giorno natale del dio Sole (Dies Natalis Solis Invicti), nel giorno corrispondente al nostro 25 dicembre, anziché il 21-22 dicembre. Ecco come nasce il Natale: era già da tempo una tradizionale festa pagana. I Romani, infatti, tenevano in questo periodo i Saturnali, una settimana di grande rito collettivo e orgiastico della vitalità, del gioco, degli eccessi, della libertà totalei, e dell’infrazione delle regole costituite. I Cristiani non riuscendo ad eliminarla utilizzarono questa festa, modificandola. Quando, molti anni dopo la scomparsa di Joshua il Nazareo (una figura contestata, si veda la dotta ricerca di Luigi Cascioli), si appropriarono di questa grande festività pagana, spostarono la nascita di Joshua dal 6 gennaio al Natale del Sole. E soprattutto divisero la festa in due momenti. La festa ludica la collocarono subito dopo l’Epifania (il Carnevale), alla fine della lunga festa religiosa. Quest'ultima, con furbizia da moderni esperti di "audience" e di psicologia, la fecero iniziare prima del solstizio d’inverno, proprio per comprendere i popolarissimi Saturnali.
Per gli astronomi antichi, il solstizio, nonostante le Feste della Luce, i Saturnali, il Natale del Sole Invitto o di Joshua il Nazareo, era solo un momento della rotazione terrestre utilizzato per calcolare il trascorrere degli anni. Ma in realtà ha ormai un valore culturale, perché è legato alle nostre più antiche e più radicate origini. Quelle di un'altissima cultura, prima nel mondo per diritto, organizzazione statuale e sociale, costumi, architettura, tecnologie, scienza, esercito ecc. Mai la cultura cristiana in 2000 anni ha prodotto opere e personalità così grandi, a parte le chiese, come quelle che gli Etruschi-Romani produssero in soli 1000 anni.
Altro che le panzane di Pera, Casini, Buttiglione, Ruini & C. sulle "origini cristiane" dell'Europa, che neanche un Bignami di terza media pubblicherebbe. Origini "naturiste", pagane e romane, invece, sia per l'Italia, sia per l'Europa. Ecco da dove viene perfino il Natale, "la più cristiana" delle feste.

Comments:
imparato molto
 
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