16 maggio, 2013

 

Il Papa: «I Cattolici siano coerenti, vadano a messa, e mostrino zelo». E l’ateo è d’accordo.

Casini UDC Un Divorziato Cattolico “No ai cristiani da salotto!”, dice papa Francesco. E fa benissimo. Siamo d’accordo.

Da non-credenti sempre più convinti. siamo sempre più convinti che gli ultimi due papi qualche ragione ce l’abbiano.

Com’è possibile? Eppure siamo arci-sicuri che l'invenzione del personaggio "Gesù" è stata la più grossa mistificazione della Storia. Se neanche i più bravi storici dell’epoca lo hanno citato, ma hanno riferito invece d’un guerrigliero anti-Romano pretendente al trono d’Israele.

Fatto sta che lodammo, contro tutti, paradossalmente, papa Benedetto, il papa-professore, perché meno fanatico, meno esibizionista, meno attore mediatico di papa Giovanni Paolo, perché “abituato” all'errore (degli studenti, e per analogia anche dei non-credenti...). Ma anche più severo e intransigente. Bene, così da rafforzare per contrasto l'identità sempre più debole ed evanescente di atei e laicisti.

E ora lodiamo questo Papa Francesco, neanche paradossalmente, quando dice “Basta ai finti cristiani da salotto”. Che abbiano “zelo apostolico”, che “diano fastidio nelle cose che sono troppo tranquille nella Chiesa”, che facciano, che siano coerenti, che si comportino davvero da cristiani nella vita di ogni giorno. Giusto. Giustissimo.

Ma come mai siamo d'accordo? Perché a differenza di molti laicisti irrazionali ed emotivi, i veri razionalisti devono ragionare.

Anzi, non c’è neanche bisogno di scomodare la Ragione, basta il suo umile e semplice servo, il buonsenso, per capire che se i Cattolici fossero quelli che auspica e pretende papa Francesco, cioè quelli che vanno in chiesa almeno la domenica, che sono zelanti, coerenti con gli insegnamenti, dediti a opere “caritatevoli” e “buone” iniziative (compreso l’auto-finanziamento della loro Chiesa, come accade in Germania, senza obbligare tutti indiscriminatamente a farlo, anche ebrei, islamici, buddisti e atei, con l’Otto per Mille), ebbene questi Cattolici responsabili sarebbero una minoranza dignitosa, austera e rispettatissima, che ricorderebbe un po’ gli Amish e un po’ gli Ebrei, e non farebbero i danni nella società e nella politica che fanno i tanti finti Cattolici, i “Cattolici da salotto”. Che oltretutto, privi di “carità cristiana” come sono, fanno mostra ad ogni occasione di apparire addirittura i più fondamentalisti e fanatici. A parole.

Vi ricordate le polemiche sulla “fine vita” della povera Eluana Englaro e sulla famigerata legge della fecondazione assistita, poi giustamente smembrata pezzo a pezzo dai giudici? Ebbene, sia al Governo che in Parlamento, i più fanatici filo-cattolici, gli ultrà del conservatorismo clericale, i più aggressivi e autoritari, guarda caso, non erano ex-democristiani, ma ex-radicali o ex-socialisti o ex-fascisti o ex-comunisti. Gente che non crede minimamente e comunque non va neanche alla messa della domenica! Ma che strumentalizza il Cattolicesimo per loschi fini di lotta politica, usandolo come una clava di comodo contro gli avversari.

E sono proprio loro, i finti Cattolici, i Cattolici “strumentali” o per secondi fini o “all'acqua di rose”, che s'intromettono, sgomitano, brigano, imbrogliano, ricattano, comandano, passano sopra il cadavere altrui, e dunque sono insieme clericali e corrotti. Fanno in sostanza del Cattolicesimo una sorta di ideologia politica, ora falsamente accomodante e pronta per tutte le stagioni, ora fintamente intransigente, anzi beghina e ultra-reazionaria. Ma sempre ad un unico e solo scopo: avere o conservare il Potere. Il Potere in questo Mondo, ovvio, non credendo evidentemente all’Altro.

E con finti Cattolici del genere, è facile per gli opportunisti avidi di Potere e ricchezza infiltrarvisi. E questi Cattolici “da salotto” o “da politica”, così rimpolpati, è inevitabile che siano tanti, tantissimi, e che si sentano e si comportino come gruppo di pressione extra-religioso, maggioranza arrogante.

Voi direte: questo sarebbe vero per la Comunità di base dei fedeli, ma per la Chiesa al vertice? Accadrebbe lo stesso. Anche preti, vescovi, cardinali, Curia e Papa si comporterebbero diversamente, se sapessero di essere a capo d’una comunità limitata ma coesa e coerente, che fa “opere di carità” e di “testimonianza”, ma non conta nulla politicamente perché non ricerca il Potere. E si concentrerebbero sulle questioni di loro pertinenza, cioè su quelle che riguardano lo “Spirito”. E non sarebbero per niente arroganti con gli altri, con gli estranei, a parte forse qualche tentativo di missionarismo e conversione facilmente contrastabile.

Possibile che molti amici giornalisti, radicali, laicisti e atei non lo capiscono? E addirittura alcuni gioiscono se alcuni Cattolici si dichiarano favorevoli al divorzio o all’aborto? Come se potesse esistere una “Chiesa progressista”. E come se questa ipotetica Chiesa non fosse in realtà molto più fasulla, aperta alle infiltrazioni di politicanti e opportunisti, invasiva e pericolosa per quella sana separazione tra Stato e Chiesa, regno di Cesare e regno di Dio, sia pure in Terra.

Ma sia i “laicisti”, sia gli stessi giornalisti commentatori, questo banale ragionamento non lo fanno: si può essere più ottusi? Come si fa a essere giornalisti, laicisti, radicali  o razionalisti, e a non ragionare?

Conclusione: siamo, dobbiamo tutti essere, d’accordo con la richiesta di coerenza e di zelo del Papa ai suoi fedeli. E basta, amici giornalisti, esperti di indagini demoscopiche e politici, col considerare "cattolici" quelli che si proclamano tali per pura scelta di campo. Scelta non ideologica, ma puramente “politica”, di comodo. Perché l’ideologia del Cattolicesimo o del Cristianesimo non esiste: esiste solo la religione e i catechismo. E su qualunque tema politico sono sempre lì a scegliere ogni volta tra Conservatorismo, Socialismo e Liberalismo: dalle tre ideologie non si scappa.

Perciò, se non vanno in chiesa, se non prendono i sacramenti, se non sono coerenti col Cattolicesimo nella vita quotidiana, se non criticano la Chiesa quando sbaglia, non sono cattolici. Lo dice il Papa.

E chi sono, allora? Ma non sappiamo, forse imbroglioni, mistificatori, oppure autoritari o conservatori senza coraggio di ammetterlo, quando non addirittura politicanti opportunisti che vogliono fare carriera e soldi, come certi “atei devoti” e “laici clericali” che abbiamo visto in Parlamento e nelle Regioni.

In ogni caso, la smettano di definirsi Cattolici e di dare fastidio al prossimo. E piuttosto vadano in chiesa, mostrino più zelo, non dicano parolacce, non pensino male, non compiano atti impuri, non commettano adulterio, non violentino i bambini, non divorzino, abbiano benevolenza verso il prossimo, amino i loro avversari, non falsifichino le schede elettorali, non siano avidi di Potere, non rubino, non evadano le tasse, rispettino le leggi, non facciano accordi con i Mafiosi, si comunichino e si confessino, vadano, vadano…

AGGIORNATO IL 17 MAGGIO 2013


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