03 aprile, 2013

 

Basta col Destra-Sinistra e torniamo all’Europa: socialdemocratici, liberali, conservatori cattolici

Peppino Caldarola ha intervistato il grande Emanuele Macaluso nel libro "Politicamente scorretto" (editore Dino Audino) che spazia non solo sulle vicende della Sinistra e del PCI-PDS-DS-PD, ma sull’intera storia d'Italia dal 1989 a oggi.

Da spezzoni di dibattito su Radio Radicale ho capito che Macaluso rimprovera al PD di non essere socialdemocratico, cioè sanamente laburista, che è davvero un caso unico in Europa tra i partiti di Sinistra moderata. Si pensi che il PD non ha scelto di stare nel gruppo europeo laburista, tra lo sconcerto dei socialisti europei, perché per un obliquo patto interno tra ex-Dc (buoni quelli…) ed ex-Pci (migliori dei primi, ma con una coda di paglia lunga così, che li blocca) ha preferito chiamarsi genericamente “democratico”. Ma che vuol dire? Tutti i partiti devono essere democratici per Costituzione, e scimmiottare il tradizionale nome del partito americano non chiarisce nulla.

Dopo la presentazione del giornalista Massimo Franco è sùbito intervenuto il liberal (liberale di sinistra) Morando, della corrente di Bersani, maggioritaria, come a stroncare la sortita di Macaluso e a difendere l'attuale scelta-non scelta. La socialdemocrazia è roba vecchia – ha detto l’esponente liberal – noi invece siamo democratici e ci rifacciamo a Obama e agli Usa, siamo "liberal".

Sembrava di sentire le sciocchezze di Veltroni, il primo segretario a dare questa impostazione perdente al partito della Sinistra, quando scimmiottava l’America con la superficialità stereotipata del turista che prima di andare negli States si fa un’idea al cinema. Venivano in mente canzonette di Carosone ("Tu vuo' fa' l'americano") o film parodistici (l’Alberto sordi di “Un americano a Roma” che rifiuta il vino e beve il latte a tavola).

Ora a parte che la componente ex-DC (Bindi, Fioroni ecc) neanche è liberal (vedi posizioni su aborto, eutanasia, coppie di fatto, Concordato, otto per mille ecc) ma grettamente clericale, sbagliano gli amici del PD a voler fare i "liberal" eleganti e raffinati e moderatissimi, anziché i veri socialdemocratici (che oggi vuol dire socialisti-liberali).

Curioso: c'è un abisso tra liberali di sinistra e socialisti-liberali (i socialisti non liberali, neanche sono ammissibili). Perché se non ci sono i socialisti, non ci possono essere neanche i liberali e neanche i conservatori. E Dio solo sa quanto siano essenziali in Italia, dove tutti si dicono falsamente progressisti, dei conservatori dichiarati, come diceva Gobetti. Dopodiché un liberale e un socialista avranno un punto di riferimento di distinzione.

Così, se mancano i socialisti, mancheranno anche le loro controparti dialettiche, come i liberali e i conservatori. Conservatori o cattolici, ma questi ultimi in Italia – vedi proprio la Bindi – sono i più contrari a definirsi conservatori. Ma è inutile attaccarsi a un presunto originale messaggio cristiano, dato che in tutta Europa i Cristiani sono considerati e si comportano da conservatori. E se gli italiani si oppongono bisognerà ricordargli le antiche ragioni storiche, avendo la Chiesa avversato fino all’ultimo – con Encicliche! – Liberalismo, Progressismo e Socialismo.

E senza grandi partiti socialisti, liberali, conservatori, l’intera politica italiana cade (è caduta da decenni) in mano ai soliti maneggioni e profittatori del Berlusconismo affarista senza ideologie, che con la scusa della massima libertà ideologica fanno tutto e il suo contrario, con le solite giravolte a cui ci ha abituato la politica italiana, che era poco ideologica, cioè poco coerente, già ai tempi in cui esistevano ancora i partiti ideologici.

Così, i senza idee del magma confuso italiota – tanto per motivare le plebi elettorali col tifo calcistico da Milan-inter o Roma-Lazio – hanno voluto copiare la contrapposizione americana Destra-Sinistra, che solo negli Usa ha un senso, trattandosi di lotta del tutto interna tra liberali di destra (Repubblicani) e liberali di sinistra (Democratici), partiti storici disomogenei talmente variegati al loro interno da essere assolutamente analoghi tra loro, ma che in Europa non ha senso, non ha alcun valore politologico. Basti vedere le risposte all’economia con paradossi come il destro Tremonti, socialista e statalista, che si contrapponeva al sinistro Bersani che tentava le prime, sia pur timide, liberalizzazioni, mentre i famigerati Berluskones – ricordate? – non riuscivano nemmeno a liberalizzare i taxi e, anzi, sposavano tutte le più reazionarie pretese delle lobbies corporative (notai, avvocati, farmacisti).

Ha ragione Macaluso. La Sinistra moderata in Italia non vince non perché è ancora comunista, come dicono gli ottusi della Destra che parlano solo per fare propaganda continua, ma perché non lo è neanche un po', e neanche socialdemocratica. Così, questa mancanza di ideologia e di forza programmatica, dà spazio a tutte le velleità stupide e perdenti dell'ultra-sinistra (che in certe cose, ovviamente, diventa ultra-destra).

Insomma, il PD imiti le socialdemocrazie europee, cacci in malo modo i cattolici conservatori che lo hanno infiltrato, la smetta di pensare sempre alle aziende e ai produttori come la Confindustria e cominci a difendere i cittadini consumatori, e come d'incanto tutto il panorama cambierà.

Per parallelismo dialettico nasceranno analoghe formazioni cattolico-conservatrici (a destra) e liberali-laiche (al centro). E tutto si normalizzerà. E anche la politica italiana sarà compatibile con l’Europa.

Con tali formazioni si sarebbe determinata necessariamente una dialettica critica e severa, e non ci sarebbe stato bisogno del voto di protesta dei Grillini, semplicemente perché non ci sarebbero stati né sprechi né privilegi di Casta. Un grosso partito liberale, laico e radicale al Centro, infatti, avrebbe denunciato subito sprechi, privilegi di Casta, inefficienze, clericalismi ecc.

Ma se invece nella indistinta Destra ci sono affaristi, fascisti, deputati comprati, donnine e Leghisti, se i cattolici conservatori si infiltrano ovunque (non rifiutati da nessuno), se nessun partito è davvero liberale o socialista, è il caos, l'immobilità, la confusione. Com'è che i commentatori non lo capiscono? Solo in Italia una sedicente Destra si oppone a una finta Sinistra. Entrambe berlusconiane nell’individualismo dei leader senza idee. Troveremo mai un Battista, un Galli della Loggia, un Panebianco, un Franco o un Polito, capaci di scrivere la verità che nessuno in Italia vuol dire? Ma che razza di commentatori abbiamo, che non vedono che da noi, solo da noi, il re è nudo?

Perciò, è interesse di noi liberali veri, in apparenza paradossalmente, che ci si sia anche in Italia (lasciamo stare gli Stati Uniti alla loro storia diversissima e unica) una forte e decisa socialdemocrazia laburista (e anche un serio partito conservatore). Se no, niente dialettica, niente democrazia, e niente riforme.


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